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Cda Telecom, Fossati: Tim Brasil vale 28-30 miliardi, no condizioni per vendere

Lo scrive Marco Fossati, presidente di Findim (socio con il 5% della società di tlc), in una lettera inviata al board del gruppo guidato da Marco Patuano insieme a uno studio che assegna a Tim Brasil una valutazione fino a 28-30 miliardi.

Cda Telecom, Fossati: Tim Brasil vale 28-30 miliardi, no condizioni per vendere

Nel Cda di Telecom Italia del 16 gennaio non ci saranno le condizioni per vendere Tim Brasil. Lo scrive Marco Fossati, presidente di Findim (socio con il 5% della società di tlc), in una lettera inviata al board del gruppo guidato da Marco Patuano insieme a uno studio che assegna a Tim Brasil una valutazione fino a 28-30 miliardi. 

“In occasione del prossimo Consiglio di amministrazione – si legge nel testo – vi inviamo per vostra opportuna conoscenza e nella speranza che possa fornire valore aggiunto alle vostre analisi, un nostro studio avente come oggetto la valutazione della partecipata Tim Brasil. Vogliamo peraltro, con l’occasione, puntualizzare che – considerate le valutazioni più volte ribadire pubblicamente dall’ad Patuano in relazione all’interesse strategico della presenza della nostra società, attraverso la propria controllata Tim Brasil, sul mercato brasiliano – ben difficilmente potranno ravvisarsi le condizioni perché sia adottata una deliberazione di dismissione della partecipazione nella citata controllata”. 

Questo perché “soltanto un prezzo molto superiore al corrente valore di mercato di Tim Brasil può effettivamente compensare in maniera adeguata la perdita di chance insita in una partecipazione strategica – continua la lettera –, non solo in grado di contribuire in misura rilevante i risultati economici della nostra società con sostanziose prospettive di crescita per il futuro, ma che assicura al gruppo Telecom un ruolo di primo piano nel mercato internazionale delle telecomunicazioni. Il Consiglio di amministrazione, pertanto, nel valutare eventuali proposte di acquisto dovrà, ad avviso della scrivente, operare con grande prudenza e tenendo conto non solo degli effetti economici e patrimoniali della dismissione, ma anche delle implicazioni che la perdita del mercato brasiliano comporta per il futuro di Telecom Italia nel panorama degli operatori internazionali delle telecomunicazioni”. 

Findim ribadisce inoltre che, “qualora pervenisse un’offerta per la vendita di Tim Brasil, la delibera del Consiglio di amministrazione avente ad oggetto la valutazione di tale eventuale offerta dovrà, ad avviso della scrivente, essere votata esclusivamente dai membri del Consiglio non di espressione di parti correlate e/o del socio Telco. L’ineludibile conflitto di interessi in cui versa Telefonica, socio di maggioranza di Telco – conclude la lettera – con riguardo in particolare alle decisioni della nostra società in relazione alle strategie relative al mercato brasiliano, impone infatti al Consiglio di amministrazione di ponderare le proprie scelte tenendo conto che tutti i consiglieri di espressione di Telco devono essere considerati portatori di un interesse in conflitto con quello di Telecom”.

A metà mattina il titolo di Telecom Italia perde circa mezzo punto percentuale. 

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