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Cartelle esattoriali: altro rinvio in vista per i pagamenti

Il Governo sta pensando di inserire nel Decreto Proroghe del prossimo Consiglio dei ministri un nuovo rinvio per le notifiche delle oltre 35 milioni di cartelle fiscali congelate per l’emergenza Covid

Cartelle esattoriali: altro rinvio in vista per i pagamenti

Cartelle esattoriali: proroga in vista. Ancora. In base alle regole attuali, dal primo maggio l’Agenzia delle Entrate – Riscossione dovrebbe riprendere le notifiche degli atti, sospese dall’inizio dell’emergenza Covid. In tutto, i documenti accumulati negli archivi del Fisco, fra avvisi e cartelle esattoriali, sono circa 35 milioni. Stando alle ultime indiscrezioni, però, il Governo starebbe pensando di varare l’ennesimo rinvio. Lo slittamento potrebbe arrivare con un decreto Proroghe, da approvare questa settimana in Consiglio dei ministri. Attenzione: al momento si parla solo di voci, non c’è alcuna certezza.  

NON SOLO CARTELLE ESATTORIALI: PREU, IRAP, TARI

Il decreto, però, non riguarderebbe solo le cartelle esattoriali, ma anche altre scadenze fiscali in agenda per fine aprile, ovvero il Prelievo erariale unico (pagato dai concessionari dei giochi), nonché l’acconto Irap (che l’anno scorso era stato cancellato dal decreto Rilancio) e la prima rata della Tari sui rifiuti (si parla di un rinvio al 30 giugno).

ESAMI DI GUIDA

Lo stesso provvedimento potrebbe allungare anche i tempi per il completamento degli esami di guida, estendendo fino al 31 dicembre 2021 la validità del foglio rosa per chi ha presentato domanda nel 2020.

DOCUMENTI DI IDENTITÀ

Proroga in vista anche per la validità dei documenti di riconoscimento e di identità: per quelli che scadono entro il 30 aprile di quest’anno, i termini dovrebbero slittare al 30 settembre 2021.

SMARTWORKING

Infine, lo smart working. La possibilità di continuare con il lavoro a distanza dovrebbe essere estesa “fino alla definizione della disciplina del lavoro agile da parte dei contratti collettivi e, comunque, non oltre il 30 settembre 2021”. In questo caso, la proroga corregge la norma contenuta nel decreto Rilancio.

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