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Caro energia: il prezzo del gas manda in crisi Pro-Gest, la più grande azienda cartaria italiana

Il prezzo del gas è triplicato nelle ultime settimane e mina tutto il sistema produttivo della Pro Gest, che ha deciso di sospendere la produzione per far fronte al caro energia

Caro energia: il prezzo del gas manda in crisi Pro-Gest, la più grande azienda cartaria italiana

L’aumento del prezzo del gas, sempre più all’origine del caro energia, mette in crisi il più importante gruppo cartario italiano. La Pro-Gest, titolare di cartiere con stabilimenti in 7 Regioni che gestisce 1 milione di tonnellate di carta all’anno, ha annunciato la sospensione delle attività a causa dell’aumento del prezzo del gas. Il principale business della Russia ha un costo, ormai, dieci volte superiore rispetto ad un anno fa. Gli allarmi degli industriali dei giorni scorsi, ripresi anche dalle dichiarazioni del Ministro Roberto Cingolani, hanno tra le prime vittime il gruppo cartario impegnato nella raccolta e nel riciclo di carta in tutta Italia che ha deciso di sospendere la produzione di tutte e 9 le macchine continue di lavorazione della carta con ripercussioni sull’intera filiera.

Caro energia e costo dei trasporti

I rincari della materia prima ancora in crescita – dice l’azienda- e l’aumento del costo dei trasporti impediscono di mantenere il costo della produzione entro i limiti in grado di garantire l’equilibrio finanziario complessivo. La famiglia Zago proprietaria degli impianti, fa sapere di aver preso la decisione con rammarico e che è alla ricerca di soluzioni alternative per riprendere il lavoro in tempi rapidi. “Ci auguriamo sinceramente di poter riprendere la produzione non appena le condizioni lo consentiranno e chiediamo alle istituzioni di intervenire per salvaguardare interi comparti produttivi, messi fuori mercato dall’aumento incontrollato dei costi”, aggiunge Francesco Zago, amministratore delegato di Pro-Gest.

Lo squilibrio gestionale

La carta, viene venduta a circa 680 euro a tonnellata e ad oggi richiede circa 750 euro di soli costi energetici. Lo squilibrio per il caro energia nei conti è evidente. Le attrezzature utilizzate son all’avanguardia in Europa, hanno richiesto importanti investimenti, ma per funzionare hanno bisogno di gas. “È un momento di straordinaria e drammatica criticità che vogliamo superare quanto prima – spiega l’azienda – Stiamo monitorando da vicino la situazione della guerra e siamo profondamente addolorati per il popolo ucraino, auspicando una soluzione immediata del conflitto armato”.

Il prezzo del gas in una settimana è triplicato e i piani del governo ne tengono conto. Ma non è affatto facile ridurre il “corridoio” del gas russo. Anche le possibilità di aumentare le importazioni dall’Algeria o di aumentare il flusso del TAP non sono immediate. Ci si prepara a settimane complicate per un caro energia improvviso e lo stop della Pro-Gest è il segnale evidente della difficoltà delle imprese italiane a fare i conti con l’aggressione all’Ucraina.

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