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Cantiere Atlantia, focus su cessione Telepass e investimenti

Grandi lavori in corso a pochi giorni dall’assemblea. Il vertice punta a presentarsi ai soci con un passo avanti nel dialogo con il governo che sembra ancora congelato – Il faro tuttavia è l’ingresso di nuovi partner nel capitale della controllata Telepass

Cantiere Atlantia, focus su cessione Telepass e investimenti

Fervono i lavori nel cantiere di Atlantia, decisa a presentarsi ai soci, che si riuniranno in assemblea il prossimo 29 maggio, con i primi segnali tangibili di ripresa del dialogo con il governo. A giudicare dal tono dell’intervista rilasciata stamane dall’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tommasi, si ha peraltro la sensazione che un accordo sia ancora di là da venire: i Cinque Stelle, arroccati sulla richiesta di revoca, si oppongono al compromesso raggiunto con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli.

E così il governo non ha ancora risposto alla proposta avanzata da Aspi (2,9 miliardi di euro) anche se il dossier potrebbe arrivare al tavolo di uno dei prossimi consigli dei ministri. L’accordo, rileva Tommasi, è necessario per aver accesso al mercato del credito e  poter così permettere il via libera agli investimenti che, assicura il manager, garantiranno un moltiplicatore di 2,5 volte. Al proposito il manager conferma di voler fare ricorso alla garanzia dello Stato prevista dal Dl Liquidità (1,2 miliardi per stipendi ed investimenti) e  si augura di poter sbloccare la linea di credito con Cassa depositi e  prestiti. 

Ma a dar la carica al titolo, positivo seppur di poco in un mercato in pieno assestamento dopo il balzo in avanti della vigilia contribuisce soprattutto la ripresa dei colloqui per la cessione di una quota, tra il 40 ed il 49%, di Telepass. L’obiettivo non è solo di far cassa (il prezzo dovrebbe aggirarsi tra 1,5 e 2 miliardi di euro) bensì assicurarsi un partner capace di portare know how e  capacità tecnologiche. Prima dello stop alle trattative a fine 2019, si ipotizzava un prezzo tra 2,1 e 2,3 miliardi in termini di valore d’impresa (100%). Le prime offerte non vincolanti dovrebbero arrivare nelle prossime settimane. 

Tra i possibili interlocutori figurano operatori di primo piano: fondo Partners Group, il gruppo statunitense Apax, una cordata composta da Warburg Pincus e  Neuberger Berman e un consorzio con i  private equity Bain Capital e Advent.  

Anche così Atlantia prova a lasciarsi alle spalle una stagione orribile.  In attesa che si sciolga il nodo del riassetto del capitale di Aspi che, complice il calo del traffico, sembra avviata a chiudere i conti con un rosso di 300 milioni anche per il 2020. In linea con il deficit del 2019, in perdita per 282 milioni.    

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