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Campionato Serie A – Roma e Lazio ko: è bufera per tutt’e due

Disastro Capitale – La Roma paga il tracollo di Champions e subisce una clamorosa sconfitta interna con l’Atalanta (0-2) che manda ancor di più sul banco degli imputati l’allenatore Garcia – La tifoseria giallorossa imbufalita abbandona lo stadio – La Lazio può recriminare sugli errori arbitrali ma a Empoli (1-0) rimedia l’ennesima sconfitta in trasferta

Campionato Serie A – Roma e Lazio ko: è bufera per tutt’e due

Un disastro Capitale. Roma e Lazio cercavano due vittorie per riprendere le rispettive corse, invece sono costrette a fare i conti con una domenica terribile. Le sconfitte con Atalanta ed Empoli, oltre che inattese, rischiano di provocare scossoni piuttosto forti sul proseguo della stagione, a questo punto totalmente indecifrabile. A far più rumore è sicuramente il ko interno dei giallorossi, battuti senza se e senza ma da un’ottima Atalanta, giustamente omaggiata dai propri tifosi al rientro dalla Capitale. 

Altro che reazione d’orgoglio dopo Barcellona: all’Olimpico si è vista tutta la fragilità mentale di una Roma ancora scossa dalla batosta europea. Sul banco degli imputati, ora più che mai, Rudi Garcia. Il tecnico, già nel mirino della critica dopo la Champions, è ora al centro di una vera e propria bufera mediatica che mette la sua panchina a forte rischio. “Il momento è drammatico – ha confermato senza troppi giri di parole il ds Sabatini. – Le colpe non sono solo dell’allenatore ma di tutti, ora dobbiamo compattarci e lavorare per risolvere i problemi. Garcia resta perché se lo merita, usciremo da questa situazione tutti insieme”. 

Parole importanti che avranno fatto piacere al diretto interessato, mai così criticato da quando allena i giallorossi. “Io non mi arrendo perché sono un combattente – ha spiegato dopo la partita. – Possiamo solo stare zitti, lavorare e provare a vincere contro Torino e Bate Borisov”. Gare fondamentali e senza margine d’errore: dovessero andare male (soprattutto quella di Champions) la rivoluzione sarebbe inevitabile. 

I segnali non sono buoni, come confermato dalla prestazione di ieri. Fischiata e derisa dal proprio pubblico già prima del match, la Roma ha giocato in maniera confusa e senza alcun tipo di personalità. L’Atalanta di Reja, peraltro ex laziale, ne ha approfittato vincendo con un netto 2-0 (Gomez al 40’ e Denis su rigore all’82’), oltretutto senza rischiare praticamente nulla. 

Ma se Atene piange non è che a Sparta ci sia poi molto da ridere. Anche la Lazio deve fare i conti con una sconfitta bruciante, l’ennesima in trasferta di una stagione sin qui molto deludente. L’Empoli è passato in vantaggio dopo appena 5’ (Tonelli di testa) dopodiché ha resistito senza troppi affanni all’assedio biancoceleste, più nervoso che ragionato. E proprio i nervi sono stati i primi a saltare nel post partita: colpa di alcune decisioni dell’arbitro Fabbri, reo di aver annullato due gol a Klose. 

“Non è la prima volta che subiamo dei torti, se le cose stanno così allora possiamo anche non presentarci in campo” ha tuonato il ds Tare, “gli errori sono stati così evidenti da non meritare neanche un commento” ha rincarato il tecnico Pioli. Sfoghi pesantissimi ma non del tutto giustificati: sul primo episodio Fabbri ha ragione (fallo di Klose su Skorupski), sul secondo (fuorigioco segnalato al tedesco) neanche il replay chiarisce completamente la dinamica (non si capisce se il passaggio parta da Matri o da Tonelli). 

Resta comunque una sconfitta brutta, che lascia la Lazio addirittura al decimo posto in classifica. La Roma, da quel punto di vista, sta meglio ma di questo passo sarà costretta a rivedere i propri obiettivi. La Capitale piange e, alla luce di tutto ciò, ne ha ben donde.

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