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CAMPIONATO SERIE A – Il Milan per l’onore, la Roma per la Champions

Dopo tre sconfitte consecutive, i rossoneri di Inzaghi devono almeno difendere l’onore contro la Roma che invece, dopo aver ritrovato la via della vittoria contro Sassuolo e Genoa, vuole vincere anche a San Siro per tenere la Lazio a distanza e centrare il secondo posto in campionato e l’ingresso in Champions – Sui giallorossi e sull’Inter stangata Uefa.

CAMPIONATO SERIE A – Il Milan per l’onore, la Roma per la Champions

Chi si gioca l’onore contro chi cerca punti per la Champions. Milan e Roma si apprestano ad affrontarsi (ore 20.45) con prospettive molto diverse. Da una parte i giallorossi, rilanciati dalle vittorie su Sassuolo e Genoa e desiderosi di staccare ulteriormente la Lazio, dall’altra i rossoneri, ormai senza alcun obiettivo di classifica ma vogliosi di salvare almeno la faccia. Chi ha più da perdere è certamente la Roma ma anche il Milan non digerirebbe facilmente la quarta sconfitta consecutiva: ecco perché, a San Siro, ci si aspetta un match a viso aperto. “L’unica cosa che conta è vincere – ha ringhiato Garcia in conferenza stampa. – Non guardo la Lazio, mi interessa solo la mia squadra e voglio che continui sulla strada delle ultime partite”. Che hanno rimesso in moto l’ambiente, piuttosto depresso dopo la sconfitta con l’Inter e invece rilanciato dai successi con Sassuolo e Genoa, peraltro raggiunti senza subire gol. Tutto il contrario del Milan di Inzaghi, reduce da tre ko consecutivi e atteso dalla contestazione dei tifosi, l’ennesima di questa pessima stagione. “Dovremo giocare da squadra, mostrare lo spirito visto a Napoli – le parole del tecnico rossonero. – Se giocheremo come all’andata potremo anche vincere, servirà una gara quasi perfetta”. Sono passati meno di 5 mesi da quel 20 dicembre, quando i rossoneri uscirono indenni dall’Olimpico nonostante l’espulsione di Armero. Sembrava lo scatto finale, quello che avrebbe lanciato la squadra alla conquista del terzo posto: si è rivelato invece l’ultimo momento felice della stagione. “Da lì in poi abbiamo avuto molti infortuni ma avremmo dovuto fare meglio – ha sospirato Inzaghi. – Guai però a giocare senza stimoli, quando indossi una maglia così li devi avere a prescindere. Voglio chiudere il campionato con qualche bella vittoria”.

Ci proverà con il solito 4-3-3, nel quale gli unici dubbi riguardano l’attacco. A parte Bonaventura, sicuro titolare, restano da assegnare due maglie, al momento contese da Honda, Cerci, Destro e Pazzini. Le ultime proiezioni vedono il giapponese e l’ex giallorosso in vantaggio, ma vista la mediocrità generale non vanno esclusi ribaltoni dell’ultimo momento. Per il resto tutto confermato con Diego Lopez in porta, Abate, Alex, Mexes e Antonelli in difesa, Poli, De Jong e Van Ginkel a centrocampo. Certezze anche per Garcia, orientato a confermare nuovamente Doumbia titolare a discapito di Francesco Totti. “Ogni volta si parla solo di lui – ha sbuffato il tecnico francese. – Quello che conta è vincere a Milano”. Si va così verso la terza esclusione consecutiva del capitano, un qualcosa di impensabile a inizio stagione. Ma Garcia deve blindare il secondo posto e vuole affidarsi agli uomini più in forma. Dunque spazio al 4-3-3 con De Sanctis in porta, Florenzi, Manolas, Astori e Torosidis in difesa, Pjanic, De Rossi e Nainggolan a centrocampo, Ibarbo, Doumbia e Gervinho in attacco. Raggiungere la Champions è davvero fondamentale, tanto più dopo la stangata arrivata dall’Uefa. Le sanzioni, relative al mancato rispetto del Financial Fair Play, consistono in una multa di 6 milioni (2 subito, 4 sospesi con la condizionale), nella riduzione della rosa da 25 a 22 giocatori (per le prossime due stagioni europee) e nel pareggio di bilancio entro il 2017. Com’era prevedibile è andata ancora peggio all’Inter: multa di 20 milioni (6 subito, 14 sospesi con la condizionale), riduzione della rosa a 21 giocatori e pareggio di bilancio entro il 2017.

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