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CAMPIONATO SERIE A – Fuochi d’artificio per Milan-Juve: non è solo la sfida di Inzaghi ad Allegri

CAMPIONATO SERIE A – La classicissima di stasera a San Siro tra gli spumeggianti rossoneri e i campioni d’Italia della Juventus è già una prova della verità e una sfida nella sfida tra Superpippo Inzaghi e Max Allegri – Il Milan deve dimostrare di poter competere ad alto livello mentre i bianconeri sono chiamati a confermare la loro leadership.

CAMPIONATO SERIE A – Fuochi d’artificio per  Milan-Juve: non è solo la sfida di Inzaghi ad Allegri

Finalmente ci siamo! Dopo aver scaldato i motori con i primi due turni, la Serie A 2014/15 entra nel vivo con una delle sue classicissime per eccellenza. Milan-Juventus alla terza giornata (ore 20.45) non può valere lo scudetto e forse non avrebbe avuto tale significato nemmeno dopo, ma intanto è scontro al vertice, con tutto ciò che ne consegue. Vale a dire San Siro pieno di tifosi ed entusiasmo (da ambo le parti s’intende), attenzione planetaria ritrovata (toccasana dopo l’ennesimo accoltellamento di Roma), speranze di bel gioco e divertimento. Sulla carta non ci sono dubbi: la Juve è più forte e parte favorita. Il Milan di quest’inizio stagione è però squadra pazza e, per ora, vincente, dunque fa paura e ha tutta l’aria di poter creare qualche problema ai ben più rodati bianconeri. Alle solite grandi aspettative tecniche e all’innegabile tradizione, il match tra Diavolo e Signora aggiunge un ulteriore tema, forse il più stuzzicante di tutti: lo scontro tra Filippo Inzaghi e Massimiliano Allegri. Inutile nascondersi, i due non si sono mai amati arrivando addirittura a litigare pubblicamente (e pesantemente) ai tempi in cui Max allenava il Milan “A” e Pippo gli Allievi Nazionali. Incomprensioni tecniche (Allegri escluse Inzaghi dalla lista Champions, mettendo di fatto fine alla sua straordinaria carriera) sfociate in antipatia che oggi riaffiorano, seppur sotto il solito strato di frasi fatte e complimenti a denti stretti. “Guardiamo avanti e pensiamo alla partita, io e lui ci siamo chiariti – ha tagliato corto Superpippo. – E’ un tecnico molto preparato, so che ci renderà la vita difficile. Gli auguro il meglio, magari da domenica…”. Piccola stoccata che Allegri, poco dopo, ha . ripagato con la stessa moneta. “Anch’io gli auguro il meglio a partire da domenica – ha replicato Max. – E’ impossibile fare un paragone tra noi due, io sono arrivato dove sono partendo dalle piccole, lui ha avuto la fortuna di partire subito dal Milan”. Focalizzare tutta l’attenzione sui due tecnici sarebbe però sbagliato, o quantomeno riduttivo. Il match di questa sera offre tanti spunti: riusciranno i rossoneri ad essere all’altezza della Juve? Farà più la differenza l’attacco di Inzaghi (8 reti contro le 3 bianconere) o la difesa di Allegri (0 gol subiti a dispetto dei 5 incassati dal Milan)? E, ancora, la Signora risentirà delle fatiche di Coppa? Chi avrà le assenze più pesanti? Insomma, potremmo andare avanti all’infinito a snocciolare motivi d’interesse per assistere a questa partita. Che vede i due tecnici impegnati a spostare sull’altro luci mediatiche e ruolo del favorito. “Non abbiamo nulla da perdere, non possiamo pensare di essere al loro livello dopo due mesi di lavoro” il pensiero di Inzaghi, “gare così non hanno mai un pronostico scritto, e poi loro hanno fatto un ottimo mercato e ritrovato entusiasmo” quello di Allegri. Di certo, per entrambi, quello di stasera sarà un match speciale.

“Ho vissuto tre anni e mezzo indimenticabili al Milan e ho costruito rapporti ben al di là del lavoro” l’ammissione di Massimiliano, 178 panchine in rossonero impreziosite da uno scudetto e una Supercoppa Italiana, “conservo un buon ricordo di tutte le squadre in cui ho giocato e sono amico di Agnelli e Paratici” quella di Pippo, 89 gol in bianconero in 165 partite, condite da un tricolore e una Supercoppa. Destini incrociati insomma, e il bello è che la trama avrebbe potuto essere ancora più fitta di così. “Ho corteggiato Conte, è un allenatore fantastico ma Inzaghi gli assomiglia” ha rivelato Galliani al Corriere della Sera: pensate un po’ cosa sarebbe potuto accadere… Dopo antipasti e contorno è tempo di guardare al piatto principale, vale a dire il campo. Il Milan partirà con il 4-3-3 già visto contro Lazio e Parma, con alcune modifiche figlie di infortuni (Diego Lopez e Alex) e squalifiche (Bonera). In porta giocherà Abbiati, in difesa Abate, Rami, Zapata e De Sciglio. A centrocampo solita diga con Poli, De Jong e Muntari alle spalle del tridente tutto tecnica e movimenti Honda-Menez-El Shaarawy, con Torres, Pazzini e Bonaventura pronti a subentrare a partita in corso. Certezze anche in casa Juventus, dove il 3-5-2 contiano resta un dogma anche per Allegri, intenzionato a cambiare il meno possibile una macchina praticamente perfetta. In difesa, davanti alla porta di Buffon, ci sarà il rientro in campionato di Chiellini che comporrà così il reparto assieme a Caceres (Barzagli ancora indisponibile) e Bonucci. La mediana dovrebbe vedere dal primo minuto Lichtsteiner, Pereyra, Marchisio, Pogba e Asamoah, con qualche chance per Evra e nessuna per Vidal, convocato ma senza i 90’ nelle gambe. Anche in attacco nessuna rivoluzione: Tevez e Llorente restano inamovibili anche se Morata piace sempre di più. San Siro in fondo potrebbe essere un bell’esame anche per lui. L’ennesimo motivo per non perdere nemmeno un secondo di questo Milan-Juventus.

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