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CAMPIONATO – L’Inter di scena a Verona: lontano dal San Siro maledetto tornerà a vincere?

E’ rivoluzione in casa nerazzurra dopo il clamoroso tonfo casalingo con il Siena – Stramaccioni: “Per me è il momento più difficile da quando sono qui” – E intanto il tecnico prepara il ritorno alla difesa a tre, che già costò il posto al predecessore Gasperini esattamente un anno fa.

CAMPIONATO – L’Inter di scena a Verona: lontano dal San Siro maledetto tornerà a vincere?

In casa Inter è tempo di rivoluzione. Gli ultimi risultati deludenti hanno aperto delle crepe nel morale, e poco importa che questa sera i nerazzurri saranno di scena a Verona e non sul prato “maledetto” di San Siro. Le prestazioni casalinghe hanno dimostrato che qualcosa non va: la squadra è troppo allungata, dunque sbilanciata, come dimostrano le numerose palle gol concesse agli avversari. La situazione non è ancora da bollino rosso, ma poco ci manca, e così Andrea Stramaccioni ha deciso di affrontarla di petto, ovvero cambiando sistema di gioco. “La riflessione che abbiamo fatto è frutto dell’ultimo mese di lavoro, dalla gara con la Roma in poi – ha dichiarato il tecnico nella consueta conferenza stampa della vigilia. – Quello che emerge è che abbiamo bisogno di maggiore equilibrio quando siamo in fase di costruzione e l’avversario ha spazio per corriere. E’ un’analisi oggettiva a cui avremmo posto rimedio a prescindere dalla sconfitta con il Siena”. Sarà difesa a tre, novità tattica che farà sorridere (!?) Gasperini, esonerato un anno fa proprio perché fautore di quel sistema che oggi viene presentato come panacea di tutti i mali.

Certo, le cose da allora sono cambiate e i nerazzurri appaiono molto più strutturati per giocare così, inoltre lo scudetto della Juventus (vinto proprio giocando a tre dietro) ha di fatto sdoganato questo tipo di gioco. Attenzione però a non concentrarsi troppo sui moduli sottovalutando il Chievo, avversario che in casa si trasforma in una squadra pericolosa: “Loro saranno feriti per la sconfitta, ma lo saremo anche noi. Mi aspetto una gara tatticamente impegnativa perché il Chievo è una squadra organizzata e lo si è visto contro la Juventus. E’ una formazione solida e Di Carlo è uno dei tecnici più preparati della Serie A”. Partita delicata dunque, anche perché un altro risultato negativo scatenerebbe la critica contro Stramaccioni. Che comincia a sentire la pressione di una panchina che scotta, ma non ha intenzione di farsi intimorire: “Per me il momento più difficile è stato all’inizio. Il mio carattere fa si che non mi esalto nei momenti buoni e non mi abbatto nelle situazioni difficili soprattutto se le valutazioni cambiano così velocemente. Le critiche sono giuste e le accettiamo, io le accetto. Abbiamo fatto un risultato bruttissimo contro l’ultima in classifica, ma non posso cambiare idea alla prima ondata difficile da affrontare. I conti si fanno alla fine”. Tornando alla formazione, le scelte saranno pesanti, per certi versi clamorose. Dall’undici titolare dovrebbero uscire Cambiasso e Cassano, e anche Samuel e Silvestre guarderanno la partita dalla panchina. Il centrocampo sarà di quelli tosti, e là davanti toccherà al solo Sneijder provare ad accendere la luce per Milito.

PROBABILI FORMAZIONI

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Dainelli, Cesar, Jokic; Vacek, L. Rigoni, Hetemaj; Thèrèau; Di Michele, Pellissier.

In panchina: Puggioni, Viotti, Papp, N. Frey, Andreolli, Cruzado, Cofie, Guana, M. Rigoni, Stoian, Moscardelli, Samassa.

Allenatore: Domenico Di Carlo.

Indisponibili: Luciano, Paloschi, Squizzi.

Squalificati: nessuno.

 

Inter (3-5-1-1): Handanovic; Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Nagatomo, Guarin, Gargano, Zanetti, Pereira; Sneijder; Milito.

In panchina: Castellazzi, Belec, Silvestre, Samuel, Jonathan, Alvarez, Mudingayi, Obi, Cambiasso, Livaja, Coutinho, Cassano.

Allenatore: Andrea Stramaccioni.

Indisponibili: Palacio, Stankovic, Mariga, Mbaye.

Squalificati: nessuno.

 

Arbitro: Sebastiano Peruzzo (Schio).

Assistenti di linea: Dobosz – Giordano.

Assistenti di porta: Valeri – Candussio.

Quarto uomo: Preti.

 

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