Camfin smentisce le indiscrezioni pubblicate oggi da “Il Messaggero” su un presunto accordo preliminare per il divorzio fra Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza. Lo precisazione arriva con una nota del portavoce della Mtp Sapa, la società-cassaforte della famiglia Tronchetti Provera al vertice della catena di controllo che attraverso la holding Camfin arriva a Pirelli.
“Da molti mesi ormai, come noto al mercato, c`è un contenzioso con la famiglia Malacalza – si legge nel testo – ed è naturale, anche alla luce delle previsioni contenute nei patti con la famiglia Malacalza stessa, che ci siano contatti per addivenire a una soluzione del contenzioso. Da lungo tempo inoltre, come anche noto al mercato, ci sono colloqui e contatti con investitori di natura industriale e finanziaria interessati ad accompagnare percorsi di razionalizzazione degli assetti proprietari di Camfin. Come più volte dichiarato, non sussistevano, e non sussistono allo stato, accordi, neanche preliminari, al riguardo. Illazioni e ricostruzioni inesatte ed anche solo parziali su possibili operazioni, veicolate dai media, vanno attribuite alla responsabilità esclusiva dei loro autori. Chiunque sulla base di tali illazioni o ricostruzioni investa in titoli quotati, in assenza di comunicazioni ufficiali, lo fa sotto la propria responsabilità”.
Oggi Il quotidiano romano scrive che mercoledì prossimo dovrebbe tenersi un vertice fra i legali di Marco Tronchetti Provera e quelli della famiglia Malacalza per valutare la possibilità di un compromesso. In vista di questo appuntamento, riporta il giornale, i consulenti di Clessidra, Unicredit e Intesa Sanpaolo dovrebbero definire nel prossimo week end un piano di intervento su Camfin finalizzato all’accorciamento della catena.
Le indiscrezioni hanno messo le ali ai titoli in Borsa di Camfin e Pirelli, che all’inizio del pomeriggio guadagnano ancora rispettivamente il 3,67 e il 3%
