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Calciomercato, bomber cercasi: Inter, Milan, Juve a caccia

Tutte le big alla ricerca di un bomber: l’Inter perchè deve cautelarsi su Lautaro, la Juve per sostituire Higuain, il Milan perchè non avrà più Ibra – Ecco l’elenco dei papabili che scalderanno il prossimo calciomercato

Calciomercato, bomber cercasi: Inter, Milan, Juve a caccia

Cercasi bomber. Le strategie delle big del nostro campionato ruotano sempre più attorno al numero 9, in entrata e in uscita. Non capita spesso infatti che Juventus, Inter, Milan e Napoli cerchino un attaccante contemporaneamente, quasi a voler scacciare l’incubo Coronavirus con una caterva di gol. Partiamo dai bianconeri, decisi a rivoluzionare il centrocampo e, appunto, a regalarsi una punta nuova di zecca. Dando per certa la permanenza di Dybala (il rinnovo fino al 2025 è già pronto) e, a meno di clamorosi colpi di scena, di Ronaldo, il resto è tutto da rifare. Higuain e Douglas Costa sono sul mercato e Paratici, a differenza dell’anno scorso, non vuole farsi trovare impreparato: serve un’opera di convincimento sin da ora, pena rischiare di restare bloccati come 12 mesi fa, quando lo stesso Gonzalo, assieme a Dybala e Mandzukic, impedì gli arrivi di Icardi e Lukaku.

Convincere il Pipita a lasciare Torino non sarà facile, non a un solo anno (da 7,5 milioni netti, è bene ricordarlo) dalla scadenza, a meno che non lo si convinca a vagliare mete più esotiche, lasciando il calcio di primissimo piano in virtù di uno stipendio più alto (Los Angeles Galaxy), oppure di una scelta sentimentale (River Plate). Per quanto concerne Douglas Costa invece lo scenario più probabile è un ritorno al Bayern Monaco, destinazione a lui più gradita, anche se non mancano apprezzamenti pure da Inghilterra (Tottenham, Chelsea, Manchester City) e Francia (Psg): costo dell’operazione 35-40 milioni, di fronte ai quali la Juve lo lascerebbe partire. A quel punto sì che Paratici si tufferebbe sulle entrate, con Haaland e Icardi a contendersi la maglia numero 9 e il brasiliano Willian, in scadenza di contratto con il Chelsea, a sostituire il connazionale. 

Non è un segreto che al ds bianconero Icardi piaccia tantissimo, così come Haaland: profili diversi, per età e caratteristiche tecniche, ma ugualmente graditi a Sarri, anche se in molti storcono il naso di fronte a una possibile convivenza con CR7. Da qui le voci dalla Spagna relative a Benzema, lui sì amatissimo dal portoghese, che però al momento non trovano conferme: la Juve vuole un attaccante con cui affrontare il presente, ma soprattutto il futuro. Non a caso un tentativo per Haaland era già stato fatto a gennaio ma allora fu il giocatore, con la regia di Raiola, a preferire Dortmund, ora però le cose potrebbero essere cambiate anche perché il norvegese, dopo i gol in Bundesliga e in Champions, non verrebbe certo a Torino a fare la riserva. La clausola rescissoria di 75 milioni autorizza a sognare, ma guai a trascurare la pista Icardi, da sempre nel mirino di Paratici. 

Qui però le cose sono un po’ più complicate perché molto dipende dalle strategie del Psg: dovesse riscattarlo, ecco che si potrebbe aprire una trattativa, magari inserendo quelle contropartite cosi gradite a Leonardo (Pjanic su tutti, ma anche Alex Sandro), viceversa un’operazione con l’Inter è praticamente impossibile. L’unica certezza è che Mauro non vuole più restare a Parigi, tanto che Wanda ha già avuto contatti anche con l’Atletico Madrid, altro club a caccia di punte (l’alternativa, peraltro, è il suo attuale compagno di squadra Cavani). Ad ogni modo l’Inter conta molto sui 70 milioni che arriverebbero dalla Francia: un bel tesoretto che potrebbe aiutarla a blindare Lautaro Martinez, anche se qui il pallino è più che altro in mano a lui.

Fonti bene informate giurano che abbia già un accordo con il Barcellona, ma guai a pensare che i nerazzurri si facciano prendere per il collo. Marotta non potrebbe opporsi di fronte al pagamento della clausola da 110 milioni, ma non sembra disposto ad accettare le richieste di sconto dei blaugrana, alle prese con un momento complicato sia dal punto di vista economico che societario. La partita, insomma, è tutta da giocare, anche se la volontà di Lautaro potrebbe indirizzarla in modo decisivo. Dovesse partire, ecco che l’Inter si tufferebbe su Timo Werner del Lipsia, profilo graditissimo a Conte (ma anche al Liverpool di Klopp), con Jovic (Real Madrid), Martial (Manchester United) e Osimhen (Lilla) più staccati e le alternative Giroud e Mertens a completare il reparto. 

Il belga infatti non ha ancora rinnovato con il Napoli, tanto che De Laurentiis, stufo di aspettare e deciso a privarsi anche di Milik, potrebbe optare per una rivoluzione completa, affiancando una grande punta (il sogno è Immobile ma è più facile arrivare a Belotti) al già preso Petagna. Al numero uno azzurro poi piace Chiesa, altro nome sul taccuino di Inter e Juventus: si prospetta un’estate di scontri e dispetti, ma anche di alleanze. Non sarà invece della partita il Milan, deciso a intraprendere una strada diversa, fatta di giovani e tetto ingaggi non superiore ai 2,5 milioni. Certo, qualche eccezione verrà fatta e questa, oltre al sopraccitato Milik, potrebbe riguardare Tonali, su cui Cellino spera però di scatenare un’asta. Ma i rossoneri, prima di pensare al mercato, devono anzitutto chiarire i ruoli chiave della società, a cominciare dal direttore tecnico.

Paolo Maldini infatti sembra sempre più un separato in casa e gli articoli usciti in settimana, secondo alcuni “suggeriti” proprio da lui, nei quali si parlava delle sue richieste per continuare (carta bianca sia sulle trattative che sulla scelta dell’allenatore), non aiutano di certo. Gazidis ha scelto da tempo Ralf Rangnick per affidargli il suggestivo ruolo di tecnico-manager, qualcuno però pensa che l’emergenza Coronavirus abbia raffreddato l’affare, facendo risalire le quotazioni di Spalletti o dello stesso Pioli. E poi c’è da risolvere l’eterna vicenda Donnarumma, il cui destino (rinnovo o cessione immediata) non può più essere rimandato. Intrighi, dilemmi, suggestioni: magia del mercato, capace di tener vivo il calcio anche nel suo momento più difficile. 

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