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Caffè: Slow Food Coffee Coalition, manifesto per produttori e consumatori

Il movimento di Carlo Petrini e Lavazza Group danno vita a una rete mondiale senza confini che riunisce tutti i protagonisti della filiera come esempio concreto di transizione ecologica. Una comunità che abbraccia agricoltori, torrefattori, baristi, ristoratori, traders, istituzioni con l’obiettivo di una nuova cultura consapevole di nuovi valori

Caffè: Slow Food Coffee Coalition, manifesto per produttori e consumatori

Unire tutti gli attori della filiera del caffè, dai produttori ai torrefattori, dai distributori ai consumatori, accomunati dall’amore per questa bevanda e ispirati dall’idea di un caffè buono, pulito e giusto per tutti”: nasce all’insegna di questi propositi e obiettivi la Slow Food Coffee Coalition, una rete aperta cui hanno dato vita Slow Food insieme al Gruppo Lavazza, non a caso lanciata oggi in occasione della Giornata Mondiale della Terra

È stata concepita come un nuovo modello di relazione, ispirato ai valori della cooperazione, che tiene conto dell’evoluzione dei paradigmi di produzione e consumo. L’obiettivo è creare nuove connessioni e migliorare la relazione tra agricoltori e consumatori, per irrobustire il primo e più fragile anello della filiera e promuovere l’identità e la conoscenza del caffè con chi lo sceglie ogni giorno.

«Questa coalizione è la vera risposta alla crisi che stiamo vivendo e che chiede a gran voce un cambio di passo», commenta Carlo Petrini, presidente di Slow Food. «È un esempio concreto di transizione ecologica e come tale ha bisogno del coinvolgimento consapevole di chi lo deve interiorizzare e realizzare, da chi cura il seme del caffè a chi lo assapora nella tazzina. C’è bisogno di passare da una società basata sulla competitività a una basata sulla collaborazione, e questa filiera che dialoga a tutti i livelli potrà rappresentarla alla perfezione. Perché avvenga una reale transizione ecologica è necessario creare consapevolezza e generare sapere condiviso all’interno di questa comunità. Per questo è fondamentale prepararci ad affrontare le sfide future con strumenti come le alleanze, le unioni e la collaborazione», continua Petrini.

«Nel concetto della Slow Food Coffee Coalition ci sono assunzione di responsabilità e creazione di valore lungo la supply chain. Un modello sfidante e innovativo a cui tutti gli attori del mondo del caffè sono chiamati a prendere parte. Un gruppo di lavoro aperto, la cui importanza risulta sempre più evidente in una filiera composita come quella del caffè. Sempre più chiara quindi è la necessità di costruire alleanze in ambito precompetitivo per sviluppare conoscenza, progettualità e azioni concrete», commenta Giuseppe Lavazza, vicepresidente di Lavazza Group, con cui Slow Food collabora da metà degli anni ‘90.

«Siamo in un momento in cui emerge sempre più la volontà di creare legami e cooperare, tutti insieme, verso nuovi traguardi, altrimenti difficili da raggiungere da soli. Ecco perché abbiamo bisogno di agricoltori, traders, torrefattori, baristi, ristoratori, esperti di settore, istituzioni pubbliche, grandi aziende, appassionati e semplici bevitori di caffè, animati dalla curiosità e dalla voglia di sapere qualcosa in più. Solo attraverso un tavolo di dialogo aperto e collaborativo possiamo cambiare il sistema e migliorare la filiera della produzione del caffè, aumentando la consapevolezza di chi produce, di chi lo distribuisce e di chi lo consuma», commenta Emanuele Dughera, coordinatore della Slow Food Coffee Coalition.

Per questo la Slow Food Coffee Coalition invita tutti gli attori della filiera interessati al caffè a aderire al suo Manifesto perché insieme “ci impegniamo a garantire e godere di un prodotto buono, pulito e giusto. Una rete mondiale quindi, che crede nella tutela dell’ambiente, nella salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo e del lavoro, nella trasparenza, nella tracciabilità, nell’educazione e nel diritto al piacere, e che fa di questi elementi le pietre miliari di un nuovo cammino”. 

Il Manifesto della Slow Food Coffee Coalition li chiama in causa direttamente e chiede loro di impegnarsi, tra attività di educazione, supporto alla rete globale e attivismo nei propri territori di appartenenza. Sfide che sono già lanciate attraverso i dieci obiettivi dichiarati nel Manifesto e che sono l’anima stessa della Slow Food Coffee Coalition. Un impegno ben definito, tra diritto e dovere, tra piacere e responsabilità, rivolto a chi ama, interpreta, trasforma, compra, vende, promuove, studia o produce il caffè.

I 10 pilastri per un caffè buono, pulito e giusto per tutti


• La tutela dell’ambiente e degli ecosistemi come elemento fondamentale nella resilienza alla
crisi climatica
• la biodiversità come approccio sistemico tra ambiente, comunità e prodotti locali;
• La sicurezza alimentare garantita dall’applicazione dei principi dell’agroecologia
• La salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo e del lavoro lungo tutta la filiera
• L’inclusione sociale a prescindere da identità di genere, razza, etnia, età e religione
• L’educazione e l’incoraggiamento al dialogo tra i partecipanti alla filiera perché la
conoscenza condivisa genera consapevolezza
• La trasparenza lungo tutta la filiera del caffè
• La tracciabilità come buona pratica a tutela della qualità nei diversi processi del caffè,
dall’origine alla tazzina
• L’origine specifica del caffè: da chi viene prodotto e in quale luogo
• Il diritto al piacere: saper apprezzare gusto, aromi e sentori del caffè

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