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Btp, Saccomanni: “Rendimento al 7% non è punto di non ritorno”

Il numero due di Bankitalia, in occasione di una conferenza stampa a Parigi, ha chiarito che l’aumentare del rendimento dei btp non influisce direttamente sul debito – Sulle banche europee: “Allargare i range collaterali per accedere a liquidità Bce”.

Btp, Saccomanni: “Rendimento al 7% non è punto di non ritorno”

“Non è vero che il rendimento del 7% sui titoli di Stato sia un punto di non ritorno per l’Italia”. A dirlo è il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni. In una conferenza stampa a Parigi, ha spiegato che sarebbero necessari diversi anni prima che gli alti rendimenti abbiano effetti sul tasso d’interesse medio che l’Italia paga sul suo debito.

Il numero due di via Nazionale si è poi espresso in merito allo stato attuale delle banche europee e all’operato della Bce. Per Saccomanni una delle principali cause della mancanza di liquidità degli istituti di credito europei è il ritiro dei fondi Usa dal mercato monetario. Una soluzione possibile a questo problema sarebbe allargare i range collaterali per accedere alla liquidità della Bce.

Saccomanni ha inoltre precisato che le misure di austerity più che causare una recessione, spingerebbero la crescita attraverso una riduzione dei tassi di interesse in tutti i settori dell’economia. Mentre, secondo l’economista, l’acquisto da parte della Bce di titoli sovrani sul mercato secondario, mirerebbe a ripristinare l’equilibrio tra domanda e offerta e non a ridurre i tassi di rendimento.

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