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Brexit, la sterlina vola dopo gli ultimi sondaggi. Borse prudenti, assalto ai bancomat

Grande incertezza sui mercati finanziari in attesa del risultato del referendum britannico, che si conoscerà nella notte – Morgan Stanley: se vince il NO a Brexit, Piazza Affari è la Borsa favorita – I Bund a 30 anni rendono lo 0,82% – Banco Popolare ok: l’aumento sottoscritto al 99,4% – Oggi Atlante sbarca in Veneto Banca – Shopping Usa di Autogrill

Brexit, la sterlina vola dopo gli ultimi sondaggi. Borse prudenti, assalto ai bancomat

L’attesa è finita. Da stamane alle 7, ora di Greenwich, gli elettori del Regno Unito votano sull’uscita o meno dall’Ue. L’esito della consultazione sarà reso pubblico domani alle 8, dopo la fine dello spoglio delle schede da parte dell’ufficio elettorale di Manchester. Ma le prime indicazioni sulla votazione dovrebbero essere diffuse nel corso della notte fra giovedì e venerdì, probabilmente intorno alle 2 del 24 giugno, preceduti alle 23 dai primi exit poll. Il risultato definitivo si dovrebbe conoscere tra le 4 e le 5 del mattino. Data l’incertezza, le autorità invitano a diffidare di exit poll o di proiezioni che potrebbero rivelarsi sbagliate. Intanto nella City si sono formate già ieri lunghe code davanti ai bancomat. Dopo settimane di incertezza e di stress, comunque, i mercati si presentano così all’appuntamento del d Day.

BORSE PRUDENTI, FMI E YELLEN POSITIVI MA NON TROPPO SUGLI USA

La sterlina tratta stamane ai massimi da gennaio a 1,4844 (+0,9%), dopo la pubblicazione degli ultimi sondaggi favorevoli al Remain. 

Incerta Wall Street: Dow Jones -0,27%, S&P -0,17%, Nasdaq -0,22% . La cautela in attesa del voto ha annullato l’effetto dei dati positivi in arrivo dal mercato immobiliare: a maggio le vendite di case esistenti sono salite dell’1,8% a 5,53 milioni di unità, un livello mai visto negli ultimi nove anni. In forte calo Tesla (-10,5%) in vista della fusione con SolarCity (+3,3%); Elon Musk è il maggiore azionista di entrambe le società.

Il Fondo Monetario ha rivisto al ribasso dal 2,4 al 2,2% le prospettive di crescita degli Usa. L’economia, aggiunge la nota del Fondo, resta in buona forma ma non mancheranno i problemi per il successore di Barack Obama: calo della partecipazione alla forza lavoro, rallentamento della produttività, una distribuzione polarizzata dei redditi e gli alti livelli di povertà (il 15% degli americani, circa 46,7 milioni di persone, vive in condizioni precarie). Anche Janet Yellen, parlando ieri al Senato, si è detta preoccupata per il calo della produttività Usa.

Avanti ma con prudenza le piazze asiatiche: Tokyo +0,5%, Hong Kong + 0,2%. Debole Shanghai (-0,1%). 

MORGAN STANLEY: MILANO FAVORITA DAL REMAIN

In lieve rialzo le Borse europee. La Borsa di Parigi ha segnato in chiusura un progresso dello 0,2%, Francoforte +0,5%. Al rialzo anche Londra (+0,56%) e Madrid (+0,40%). Secondo Morgan Stanley, in caso di vittoria del Remain, a essere favorita sarà la “periferia”, a partire da Piazza Affari. I settori che avranno maggiore potenziale di rialzo sono il bancario, l’assicurativo, le tlc e i media. Tra i titoli in vista, Intesa, Mediaset e Telecom Italia. Proprio negli ultimissimi minuti degli scambi milanesi è stato diffuso un sondaggio che vede il fronte “Remain” al 44% contro il 45% del “Leave”. A Milano l’indice FtseMib ha terminato la seduta in calo dello 0,6%, condizionato dalla discesa dei titoli petroliferi: Eni ha chiuso in ribasso dell’1,5%, Saipem-2,4%, Tenaris-1%.

RIYAD: I PREZZI DEL PETROLIO VERSO LA NORMALITÀ 

Il Brent è arretrato dell’1,5% a 49,8 dollari al barile. In Usa le scorte settimanali di greggio sono diminuite meno del previsto (-917mila barili, contro una previsione di -1,7 milioni di barili). Ma in un’intervista il ministro saudita Al Falih ha sostenuto che la stagione della sovrapproduzione è ormai finita e i prezzi si stanno normalizzando.

I BUND A 30 ANNI RENDONO LO 0,82%. IL TESORO OFFRE 1,5 MILIARDI DI BTPEI

Quasi invariato il rendimento dei titoli di Stato (Bund 0,05%, Btp 1,42%), segno di una situazione sospesa, con gli investitori che aspettano il responso delle urne. La Germania ha collocato 820 milioni di un Bund a 30 anni al rendimento dello 0,82%, minimo di sempre. In occasione del collocamento di lunedì prossimo 27 giugno il ministero dell’Economia metterà a disposizione degli investitori tra 500 e 750 milioni della sesta tranche del Btpei a 15 anni 15 settembre 2032.

BANCO POPOLARE: AUMENTO SOTTOSCRITTTO AL 99,4%

La nota più lieta (ma prevista) per il comparto bancario è arrivata in serata. Si è chiuso con un successo l’aumento di capitale da un miliardo del Banco Popolare (-1,5%). È stato sottoscritto il 99,377% dell’offerta in opzione, per un ammontare complessivo pari a circa 990 milioni di euro. I diritti di opzione non esercitati saranno offerti in Borsa a partire da domani.

“È una soddisfazione enorme – ha commentato l’ad Pier Francesco Saviotti –. Sono particolarmente felice perché abbiamo ottenuto questo risultato in un contesto di mercato molto difficile, con una grande partecipazione del retail e senza l’intervento delle banche garanti Mediobanca e BofA Merril Lynch a cui va il mio ringraziamento”.

UBI MIGLIOR BLUE CHIP IN ATTESA DEI TAGLI

Nel resto del comparto, da segnalare la performance di Ubi: partita in ribasso di circa un punto, con un minimo a 2,8620 euro, la Banca si riprende ed è la miglior blue chip di mercoledì con un rialzo dell’1,8%, a 2,964 euro. Il mercato non ha scontato negativamente le indiscrezioni secondo le quali il piano industriale 2019-20, che sarà presentato lunedì prossimo, prevedrà la chiusura di 150 filiali (-10%) e 2mila tagli. Secondo Equita, la creazione di un fondo esuberi da 2mila dipendenti potrebbe avere un costo piuttosto elevato per Ubi, vista l’entità della riduzione e i tagli già realizzati negli ultimi anni (500 uscite nel 2014, 410 nel 2015).

OGGI ATLANTE SBARCA IN VENETO BANCA

Contrastate le altre banche al termine di una giornata di scambi rarefatti: Unicredit +0,8%, Intesa-0,1%, Banco Popolare, Pop. Milano -0,2%. Pesa sugli umori il flop annunciato dell’aumento di Veneto Banca, costretta a ricorrere al fondo Atlante. La Bce ha autorizzato Quaestio Capital, che gestisce Atlante, ad acquistare una partecipazione qualificata e in misura eccedente il 50% di Veneto Banca e dei relativi diritti di voto.

Discorso a parte per la Banca Popolare di Vicenza. Quaestio ha smentito i rumors riportati da alcuni media riguardo all’ipotesi allo studio da parte del Fondo Atlante della cessione della Banca Popolare di Vicenza. 

GENERALI, NAGEL APPROVA L’AVANZATA DI CALTAGIRONE

Sale Generali (+0,6%) dopo l’aumento della partecipazione del gruppo Caltagirone al 3,19%, al secondo posto nell’azionariato dietro a Mediobanca. Alberto Nagel, ad di piazzetta Cuccia, ha affermato al proposito di vedere “di buon occhio tutti i soci che credono nella società”. In calo Unipol (-1,4%) e UnipolSai (-0,2%). 

AUTOGRILL FA SHOPPING IN USA, F2I ESCE DA METROWEB

In evidenza Autogrill (+0,47%). Il gruppo rileverà 12 punti vendita nel Los Angeles International Airport e 4 nel McCarran International Airport di Las Vegas.

Telecom Italia sale dello 0,5%, mentre chiude in consistente ribasso di Mediaset (-1,9%). Il fondo F2i ha deciso di cedere l’intera partecipazione in Metroweb a Enel Open Fiber.

Tra gli industriali, Fiat Chrysler  in calo dell’1,2%, StM +1,4%.

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