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Brexit, Boris Johnson: estate cancellata ai super-consulenti

Il capo dello staff di Dowing Street ha inviato email tassative cancellando ogni partenza fino al 31 ottobre, data fissata per l’addio no-deal alla Ue. Il populismo a Downing Street prevede anche sessioni Q&A regolari con la gente in diretta video su Facebook

Brexit, Boris Johnson: estate cancellata ai super-consulenti

Niente vacanze per i parlamentari italiani, ma anche in Gran Bretagna estate cancellata per tutti. I consulenti speciali del governo UK sono stati infatti “precettati” e invitati a cancellare ogni partenza in vista dello scenario no-deal Brexit al quale sta lavorando Dowining Street.

Lo riferisce il quotidiano online Politico precisando che Eddie Lister, uno dei consiglieri senior più vicini al primo ministro Boris Johnson, ha spedito numerose email giovedì notte agli special advisers (dei civil servants temporanei pagati dal governo per la consulenza specialistica ai ministri) per annunciare loro che ogni periodo di riposo annuale è da ritenersi cancellato fino al 31 ottobre 2019 – termine ultimo stabilito da Johnson per l’uscita dall’Unione europea “do or die”, vita o morte. Coloro che avessero già affrontato spese per le proprie imminenti partenze saranno risarciti per i denari già spesi. Fine del messaggio.

Gran parte dei consulenti di prima linea del governo avrebbero già cancellato i loro piani di partenza, sostengono una decina di fonti consultate da Politico.

“Sono momenti molto seri per il Paese – ha dichiarato un funzionario tra quelli interpellati – e noi siamo incredibilmente privilegiati ad avere questi lavori perciò dobbiamo fare fronte ai nostri impegni”.

Un modo diplomatico per fare buon viso a cattivo gioco perché i rumors raccolti da Politico indicano in realtà che la mossa nei confronti degli SpAds risente di un approccio punitivo da parte della stretta cerchia di collaboratori del nuovo premier che volentieri, riferisce il quotidiano, darebbero una “pedata” ai funzionari ritenuti troppo privilegiati. Sia come sia, la mossa sembra scaricare nuova pressione sulla classe dirigente della presidenza, che si sarebbe già lamentata del trattamento subito da parte dell’altro capo-staff Dominic Cummings. Il tutto non farebbe che rendere più tesa l’atmosfera in casa Tory.

Tra le altre cose, sembra che Boris Johnson stia pianificando di condurre regolari sessioni di domande e risposte su Facebook, rispondendo in diretta in video streaming. Il faccia a faccia di Boris Johnson con gli inglesi si chiamerà “People’s PMQs” (traducibile con domande al premier) . Una comunicazione da democrazia diretta in salsa populista a giudicare dal primo appuntamento in diretta Facebook di mercoledì sera, dedicato all’intenzione del premier inglese di dare uno scossone alle leggi sull’immigrazione.

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