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Bpm-Banco Popolare, a marzo le nozze

L’attesa del via libera della Bce al progetto di fusione fa slittare a marzo le nozze tra la Banca Popolare di Milano e il Banco Popolare di Verona che mercoledì sono tornate a far vista alla Banca d’Italia – Governance e smaltimento dei crediti deteriorati gli ultimi nodi all’esame delle Autorità

Bpm-Banco Popolare, a marzo le nozze

E’ sempre più probabile che il progetto di fusione tra Bpm e il Banco Popolare non potrà essere sottoposto all’approvazione degli organi decisionali delle due banche prima dell’inizio di marzo.

I due istituti sono ancora in attesa del via libera informale della Bce. E’ perciò difficile che i consigli possano essere convocati per questo week end e l’attesa degli addetti ai lavori si sta progressivamente spostando sul fine settimana del 5 marzo.

I principali problemi da risolvere, su cui i due capoazienda, Giuseppe Castagna e Pier Francesco Saviotti, intendono procedere solo dopo aver ottenuto il parere di Francoforte, rimangono quelli sui tempi di smaltimento delle sofferenze post fusione, sulla governance e sullo status della nuova Bpm Spa, che in base al progetto allo studio sarà controllata dalla newco, anch’essa Spa, in cui confluiranno le attuali Popolari.

Mercoledì mattina, intanto, Castagna e Saviotti hanno presentato il progetto alla Banca d’Italia. Per Castagna, nei prossimi giorni l’agenda è già fitta di impegni che lo porteranno lontano da Milano: domani il banchiere sarà a Roma per l’inaugurazione dell’ufficio territoriale della rete promotori di Bpm, mentre venerdì è atteso a Napoli per inaugurare il locale centro corporate & private.

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