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BORSE ULTIME NOTIZIE – Gas sotto quota 100 euro e il rally dei mercati prosegue ma non per il Nasdaq

La discesa del prezzo del gas e le speranze di una minor stretta monetaria danno sprint alle Borse europee – In attesa delle trimestrali Big Tech è invece in ribasso il Nasdaq

BORSE ULTIME NOTIZIE – Gas sotto quota 100 euro e il rally dei mercati prosegue ma non per il Nasdaq

La recessione incombe, ma le banche centrali potrebbero togliere il piede dall’acceleratore e questo offre respiro all’obbligazionario e conforta le Borse che chiudono in rialzo in Europa e aprono positive a New York, lasciandosi alle spalle il tonfo di Hong Kong e dei mercati cinesi. Inoltre il prezzo gas (contratto novembre) torna sotto i 100 euro e la Gran Bretagna ha il suo prossimo premier: è Rishi Sunak, ex cancelliere dello scacchiere e contrario al piano fiscale di Liz Truss. In Italia invece quella di oggi è la prima seduta dopo il giuramento del governo di Giorgia Meloni.

La prima prova sui mercati finanziari per il nuovo esecutivo sembra superata, ma Kepler Cheuvreux sottolinea che “la priorità sarà la Legge di Bilancio per il 2023, dove il margine di manovra per nuove spese è limitato. Ci aspettiamo un approccio finanziario disciplinato, in particolare dopo la brutta esperienza del governo britannico”.

Europa in rialzo guidata da Milano e Madrid

Piazza Affari al termine della seduta è leader in Europa con un rialzo dell’1,93%, che la riporta a un passo dai 22mila punti. In scia sono Madrid +1,86%, Parigi +1,59% e Francoforte +1,6%. È più arretrata Amsterdam, 0,17%. Londra si apprezza dello 0,66%, con la sterlina stabile dopo una breve fiammata in scia alle notizie sul fronte politico interno.

La settimana si annuncia ricca di eventi per i mercati, con tanti meeting di banche centrali, dal Canada al Giappone. Il più atteso è quello della Bce che, giovedì, deciderà un nuovo rialzo dei tassi, stimato dagli osservatori in 75 punti base, per combattere un’inflazione che è circa cinque volte il livello target.

Questo mentre la zona euro sta scivolando nella recessione, alla luce dei PMI di manifattura e servizi in calo oltre le attese nel mese di ottobre, a partire dalla Germania, motore industriale del blocco. L’indice realizzato con le opinioni dei responsabili acquisti delle grandi aziende del settore servizi è sceso a 48,2 da 48,8 punti, quello del manifatturiero a 46,6 da 48,4. L’indice composto, stimato intorno a 47,6 è invece a 47,1. Oltre 50 l’economia è in espansione, sotto quella linea invece è in contrazione. 

Molte sono inoltre le trimestrali che racconteranno qual è lo stato di salute delle imprese continentali al traguardo del terzo trimestre e in vista dei mesi successivi. Oggi alla prova dei conti era Philips (-1,54%), che prevede la soppressione di quattromila posti di lavoro circa e ulteriori problemi nella catena di approvvigionamento che continueranno a pesare sulle vendite 2022. La seduta è da dimenticare per l’investitore tecnologico olandese Prosus, -17,31%, sulla scia della debolezza dei giganti tecnologici di Hong Kong, dopo che il team di leadership del presidente cinese Xi Jinping, appena svelato, ha aumentato i timori che la crescita economica venga sacrificata per politiche guidate dall’ideologia. 

I venti del dragone abbattono anche il lusso, ma a Parigi il titolo EssilorLuxottica (+4,93%) è tra i migliori, grazie alle positive valutazioni degli analisti sulla scia del fatturato trimestrale annunciato venerdì.

Gas sotto i 100 euro, per Tabarelli (Nomisma) caleranno anche le bollette

“La vera notizia di oggi è che il prezzo del gas è sceso sotto la soglia dei 100 euro e quindi le bollette smetteranno di aumentare, anzi si prevede una riduzione nei prossimi mesi”. Parola del presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli.

E in effetti oggi il calo del gas, ai minimi da quattro mesi nel future novembre, ha offerto una sponda all’ottimismo, nonostante il future dicembre sia ancora oltre i 130 euro e le notizie provenienti da Russia e Ucraina non facciano granché sperare sulla guerra. Altri settori sono in fibrillazione, come quelli che si servono dell’alluminio di Mosca, tanto che cinque associazioni industriali europee hanno sollecitato le autorità dell’Ue a impedire sanzioni, tariffe o boicottaggi contro il prodotto russo che, a loro dire, potrebbero far uscire dal mercato migliaia di aziende. 

Tornando al gas, l’Italia si avvarrà ancora delle competenze dell’ex ministro alla transizione ecologica Roberto Cingolani, che continuerà a lavorare come consulente del governo Meloni.

La seduta appare tranquilla per il petrolio, con il Brent che si muove poco sopra la parità intorno a 93,64 dollari al barile.

Sul mercato valutario l’euro, dopo una mattina debole, è in leggero progresso contro dollaro intorno a 0,987.

Piazza Affari in spolvero con Pirelli e utility

Il Ftse Mib di Piazza Affari vede Pirelli in cima al listino con un progresso del 5,18%, su cui Equita ha abbassato a 5,7 euro per azione (-7%) il target price, confermando però il giudizio sul titolo a “Buy”. Il settore è andato bene in tutta Europa, con Michelin che guida il Cac40 (+5,63%) prima della trimestrale. A Milano brilla anche Brembo (+4,97%). Nell’auto bene Stellantis +3,06% 

Tra le blue chip prosegue la fase positiva di Interpump, +3,73%, salgono Recordati +3,44% e Campari +3,19%. Sono in evidenza le utility: Italgas +3,45%, Hera +3,3%, Terna +3,04%. Quest’ultima si avvale  della raccomandazione d’acquisto di Ubs e di un accordo negli Usa con Boundless Energy.

Sono andate benino le banche: Unicredit +0,54%, si prepara a presentare i conti tra due giorni.

Mps -2,01%, arretra ulteriormente rispetto ai 2 euro dell’aumento di capitale, mentre s’inabissano i diritti (-76,21%) nel penultimo giorno di negoziabilità.

Poche le blue chip in rosso: Cnh -1,42%; Amplifon -1,22%; Leonardo -0,28%.

Tra i titoli minori Webuild (+2,92%) beneficia della notizia dell’aggiudicazione, in consorzio, di un contratto ferroviario da complessivi 490 milioni in Romania.

Spread in calo

Chiude in verde la carta italiana: lo spread arretra a 225 punti base (-3,95%) e i tassi scendono. Il Btp 10 anni benchmark chiude a +4,59% e il Bund a +2,34%. A dare coraggio ai titoli di Stato è la speranza che la Fed rallenti la sua corsa contro l’inflazione, dopo il prossimo meeting (in cui, si stima, procederà con il quarto rialzo di 75 punti base), secondo quanto scritto dal WSJ venerdì scorso. Al momento i rendimenti dei titoli di Stato Usa sono stabili e il decennale è intorno al 4,2%.

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