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Borse: Piazza Affari ai livelli del 2008 ma i T-Bond allarmano il Nasdaq

Il Ftse Mib sfiora quota 28 mila punti e torna ai livelli precedenti il fallimento di Lehman: corrono le grandi banche – Il rialzo dei tassi del decennale Usa allarma invece il Nasdaq – Scivolano anche i titoli farmaceutici

Borse: Piazza Affari ai livelli del 2008 ma i T-Bond allarmano il Nasdaq

Correva il febbraio del 2008 quando l’indice di Piazza Affari toccava quota 28mila al traino delle banche, Unicredit in particolare, la più esposta nella strategia di spalmare i debiti della clientela, specie i mutui, lungo una lunga catena di creditori. Il meccanismo, però, si era già rotto: sei mesi dopo il crack di Lehman Brothers fece precipitare i mercati in una lunga crisi da cui Milano è uscita solo ieri, rivedendo i prezzi segnati 14 anni fa. E non a caso la ripresa è guidata dal settore bancario. Anzi, da Unicredit in particolare, che oggi torna a brillare sui listini promettendo una forte ascesa degli utili grazie al clima più propizio per chi presta i soldi, visto l’aumento dei tassi. Certo, non è ancora il caso di festeggiare perché Piazza Affari recupera 14 anni di ritardo. Ma le banche, dopo anni sulla difensiva, più snelle e meglio capitalizzate, sono pronte a essere di nuovo le grandi protagoniste.

FRENA IL NASDAQ, TOYOTA NUMERO UNO IN AMERICA

Al contrario, si avvertono segnali di fatica sul fronte della tecnologia, il settore che più trae vantaggio dal costo del denaro quasi a zero. Il Nasdaq ha perduto l’1,33% contro il Dow Jones, in ascesa dello 0,6% grazie alle banche e alla straordinaria ripresa dell’auto Usa, che, curiosamente, ha preso corpo nel giorno in cui per la prima volta una casa straniera, cioè Toyota, ha conquistato la leadership delle vendite sul mercato americano (2,332 milioni contro 2,178 milioni di Gm). Non è la sola stranezza di una stagione stravolta dalla mancanza dei chip e dalle conseguenze della pandemia. In Usa 4,5 milioni di lavoratori hanno dato le dimissioni a novembre, specie addetti al settore servizi, che hanno trovato posti migliori o rifiutano comunque paghe troppo basse.

SOFFRE HONG KONG, CORTEI CONTRO EVERGRANDE

In Asia Pacifico prevale il segno meno davanti ai principali indici azionari. Solo l’India e il Giappone tengono le posizioni: Nikkei +0,2%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -1%. Kospi di Seul -1,5%, Hang Seng di Hong Kong -1,2%.

Cortei ieri davanti alla sede di Evergrande a Shenzhen: protestano le famiglie che hanno prenotato (e pagato) case rimaste a metà.

L’indice dei tecnologici cinesi (Hang Seng Tech) ha toccato stanotte il minimo storico e nel finale di seduta segna un calo del 3,5%. La nuova caduta di tutto il settore segue la notizia della vendita del 2% di Sea da parte del suo socio di riferimento Tencent, che ha ridotto la sua partecipazione nella società dell’e-commerce e dei videogame con sede a Singapore al 19% su pressione delle autorità di Pechino.

A Hong Kong è tornata in contrattazione, a quasi un anno dal salvataggio di stato, Huarong, il principale gestore di debiti problematici della Cina: il titolo perde il 50%. La società nel 20220 ha perso 16 miliardi di dollari.

IL TREASURY SFIORA 1,70% POI FRENA

Negli Usa il future dell’indice Nasdaq perde lo 0,6%, quello del Dow Jones lo 0,2%.

Treasury Note a dieci anni a 1,65%, sui livelli precedenti l’allarme variante Omicron. Ieri è stato toccato un massimo a 1,69%. Stasera alle 20 vengono pubblicati i verbali della riunione del Federal Open Market Committee del 14 e 15 dicembre.

L’indice Ism manifatturiero, che monitora l’andamento del settore della manifattura negli Stati Uniti, è calato a 58,7 rispetto ai 61,1 di novembre. Un dato sotto le attese degli analisti.

PETROLIO STABILE, L’OPEC+ CONFERMA I RIALZI DI PRODUZIONE

L’Opec+ ha confermato l’aumento della produzione di petrolio di 400mila barili al giorno da febbraio. Il petrolio WTI è stamane poco mosso, a 77 dollari il barile. L’Opec+ ha detto di considerare gli effetti della variante Omicron meno devastanti delle precedenti ondate pandemiche. La prossima riunione dell’Opec è in calendario per il 2 febbraio.

LA DISOCCUPAZIONE SCENDE ANCHE IN GERMANIA

Si fa strada sempre di più la sensazione che Omicron non soffocherà la ripresa economica. Di qui il rally dei settori più legati alla congiuntura, dalle auto alle banche, fino al tempo libero. A giustificare l’ottimismo sono anche alcuni dati macro, a partire dall’andamento del mercato del lavoro tedesco. In Germania, a dicembre, la disoccupazione ha registrato un calo superiore alle attese: secondo i dati ufficiali, a dimostrazione che il mercato del lavoro della prima economia europea resta resiliente nonostante l’aumento dei contagi da Covid-19, i senza lavoro scendono di 23 mila unità, al 52% (dal 6,1%). In questo quadro, le borse dell’Europa toccano i massimi storici o di lungo periodo.

SALGONO LE BORSE, CADONO LE OBBLIGAZIONI. T-BOND A 1,68%

Salgono le azioni e scendono le obbligazioni, ma l’aumento dei tassi di interesse per ora non disturba le borse nel loro complesso; soffrono solo i tech. Per altre ragioni, legate al miglioramento del contesto sanitario, scendono le azioni delle società del mondo pharma.

Il decennale Usa tratta con prezzo in calo e rendimento in rialzo intorno a +1,675%, in attesa, domani, del rapporto Adp sulle assunzioni nel settore privato. Giovedì ci sarà invece il consueto dato settimanale sulle richieste dei sussidi di disoccupazione; venerdì il rapporto sull’occupazione di dicembre. La settimana prevede inoltre la pubblicazione, domani, dei verbali dell’ultima riunione della Fed.

EUROZONA, “SOLO” 5.100 MILIARDI A RENDIMENTO SOTTO ZERO

Nella zona euro si è ridotto a dicembre il paniere del debito governativo con un rendimento negativo. Il valore è sceso a 5.100 miliardi di euro, dai circa 6.200 miliardi di euro rilevati a novembre.

IL TESORO LANCIA UN NUOVO BTP 30

Chiude in rosso oggi il secondario italiano, con il rendimento del Btp 10 anni che sale a +1,21% e il tasso del Bund di pari durata a -0,13%, per uno spread di 134 punti base (+1,94%).

Il ministero dell’Economia ha affidato a Barclays Bank Ireland, BNP Paribas, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo e J.P. Morgan il mandato per il collocamento via sindacato di un nuovo benchmark a 30 anni BTP con scadenza il primo settembre 2052. La transazione sarà effettuata nei prossimi giorni.

PIAZZA AFFARI SFIORA I 28 MILA PUNTI, STOXX 600 AL TOP

Le borse dell’Europa toccano i massimi di lungo periodo o di sempre. Piazza Affari si apprezza dello 0,81% e chiude a un passo dai 28mila punti (27.985 punti) superati nel corso degli scambi come non accadeva da oltre dieci anni. Dicembre, con un guadagno del 6,0%, è stato il secondo miglior mese del 2021, superato solo dal +7,90% di marzo.

Anche nel resto d’Europa c’è aria di record, tanto che l’indice Stoxx 600 si è spinto ai massimi della storia. Parigi sale dell’1,39%; Francoforte +0,83%; Madrid +0,4%; Amsterdam +0,12%. Su tutte svetta Londra (+1,63%), che ha riaperto i battenti dopo il fine settimana di Capodanno.

CITIGROUP PROMUOVE LE BANCHE EUROPEE. SOCGEN +4,6%

Banche in fermento (+1,6% l’indice settoriale europeo): Bnp Paribas +3%, Société Générale +4,6%. Citigroup consiglia di sovrappesare gli istituti di credito europei.

Brillano le compagnie aeree britanniche: RyanAir e Iag, che controlla British Airways, balzano del 9%-10%; ancora più rilevante il volo di Wizz Air dopo l’aumento del traffico a dicembre.

UNICREDIT SUPERSTAR

Al netto del +7% di Iveco, le migliori blue chip di ieri sono state banche. Guida la corsa Unicredit (+4%), sui massimi da febbraio 2020; seguono Banco BPM (+2,6%), Intesa (+2,4%) e Mediobanca (+2%).

RIMBALZA IVECO, CORRE FERRARI

Ancora denaro su Stellantis (+2,2%), preceduta da un altro titolo della galassia Agnelli-Elkann, Ferrari, che cresce del 3%.

Forte rimbalzo di Iveco, che sale del 6%, complici i giudizi positivi degli analisti: Equita e Goldman Sachs si sono espressi per il buy. In serata l’azienda ha annunciato la firma di un finanziamento da 1,9 miliardi euro.

I BROKER PREMIANO ARISTON

Bene anche Ariston (+4,1%), che ha incassato i giudizi positivi di BofA ed Equita. Citi ha invece assegnato una raccomandazione neutrale al titolo.

I progressi sono consistenti per i titoli petroliferi, in particolare Eni (+1,63%) e Tenaris (+1,38%).

IN ROSSO UTILITY E DIFENSIVI

Il rosso soprattutto i titoli difensivi: Amplifon -2,06%; Diasorin -2,6%. Ribassi per le utility: Snam -1,83% e Italgas -1,22%, quest’ultima mentre il prezzo del gas sale, poiché la Russia ha ulteriormente ridotto il flusso di rifornimenti.

COMMESSA RECORD PER WIIT

Sale Wiit (+5,44% 37,98 euro), dopo che la società ha firmato un contratto quadriennale, per un valore complessivo di 2 milioni di euro, con un gruppo italiano leader nel settore del retail a livello internazionale.

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