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Borse: parte in rialzo la settimana cruciale per il Governo Draghi, i tassi, lo scudo anti-spread e il gas

I future vedono in rialzo sia le Borse europee che Wall Street all’inizio di una settimana decisiva per le sorti del Governo Draghi, l’aumento dei tassi e lo scudo della Bce

Borse: parte in rialzo la settimana cruciale per il Governo Draghi, i tassi, lo scudo anti-spread e il gas

Il Toro è ancora vivo e vegeto, nonostante tutto. La settimana dell’aumento dei tassi in Europa, accompagnata dal possibile stop delle forniture di gas e, soprattutto, dalla minaccia di una crisi al buio in Italia, si apre con i future sull’Eurostoxx in rialzo di mezzo punto (+0,5%). Salgono anche i future di Wall Street: quello dell’indice S&P500 è in positivo dello 0,6%. L’indice Bloomberg Commodity, in calo nelle ultime cinque settimane, stamattina è in rialzo dello 0,8%. Movimenti di scarso rilievo per le obbligazioni, anche perché il mercato finanziario del Giappone è oggi chiuso per festività.

Prova a ripartire anche il Drago cinese (indice Csi 300 +1,1%), debilitato dalla lunga crisi delle banche innescata dal default dei giganti dell’immobiliare, finora scongiurato solo a danno di azionisti e proprietari. Rimbalza dopo nove sedute di ribasso il sottoindice delle banche, che la scorsa settimana aveva perso quasi l’otto per cento. Sabato un quotidiano vicino alle autorità di Pechino ha scritto che l’ente di regolazione del credito e delle assicurazioni ha intimato a banche e società che hanno prestato soldi agli sviluppatori immobiliari di tenere aperti i rubinetti del credito fino a quando i palazzi e le costruzioni saranno arrivate al termine, in modo da non lasciare gli acquirenti senza casa.

Prende il volo il tech cinese. L’Hang Seng Tech è in rialzo di quasi il 3%: salgono tutti e trenta i componenti di questo indice.

Il Kospi di Seul è in rialzo dell’1,7%. Lo won della Corea del Sud si apprezza su dollaro: cross +0,8%.

In Nuova Zelanda, l’inflazione ha raggiunto livelli che non si vedevano da trentadue anni: +7,3% nel trimestre chiuso in giugno.

Modesti rialzi per il petrolio: Wti +0,3%, a 98 dollari, e Brent a 102 dollari. L’euro tratta a 1,009, +0,1%. Treasury Note a dieci anni a 2,91%. Il Btp ha chiuso venerdì sera a 3,25%. Spread in allargamento a 212 punti base.

I dividendi a Piazza Affari

A Piazza Affari tiene banco oggi lo stacco della seconda tranche del dividendo Eni: 0,19 euro che, sommati all’anticipo pagato a gennaio, equivalgono a un rendimento del 7,6%.

Pagano il dividendo anche Iren e Gas Plus. Al via l’aumento di capitale di Landi Renzo, partecipata da Tip.

Bce fra tassi e scudo anti-spread

La settimana sarà dominata da una serie di partite ad altissima tensione da giocare sull’asse Roma-Francoforte. La prima, cioè la permanenza o meno di Mario Draghi (oggi ad Algeri) a Palazzo Chigi, è al centro dei pensieri degli operatori internazionali, che per ora hanno reagito sì con qualche fibrillazione, ma senza far impennare lo spread, nella convinzione che l’esito della crisi di governo sia ancora aperto. I “tempi supplementari” (definizione del ministro Giorgetti) termineranno però prima di giovedì, quando si terrà la riunione della Bce che deciderà il primo aumento dei tassi europei dopo la lunga stagione del QE.

L’attenzione sarà concentrata sullo scudo antispread promesso da Christine Lagarde per combattere il rischio frammentazione. Il piano prevederà ampia flessibilità nel reinvestimento dei titoli in scadenza acquistati con il programma anti-pandemico, senza un tetto agli acquisti, per “avere credibilità agli occhi dei mercati”. Si spera che basti annunciarlo perché faccia il suo effetto, senza mai la necessità di un utilizzo. Ma la credibilità dell’operazione è collegata anche agli eventi romani. Si chiedono i falchi: che garanzie può date l’Italia, di nuovo in balia dei suoi problemi?

Il gas dalla Russia

A metà settimana si capirà anche se la Russia ha intenzione di riaprire il rubinetto del gas, una volta ultimata la manutenzione di North Stream. Già mercoledì la Commissione Ue rivelerà il proprio piano di emergenza energetico per superare nel tempo la dipendenza da Mosca.

Fed verso un aumento dei tassi dello 0,75%

Anche al di là dello scacchiere europeo, l’attenzione resta concentrata sulle banche centrali. Tacciono i banchieri della Fed, in silenzio stampa prima del vertice del 26/27 luglio, ma le ultime indicazioni danno quasi per certo un aumento dei tassi di 75 punti, mentre sembra scartata l’ipotesi di un rialzo maggiore: decisiva la speranza di un calo dei prezzi dell’energia, possibile conseguenza della missione di Joe Biden in Medio Oriente. Da seguire le statistiche su vendita di case e fiducia dei consumatori (ai minimi da 25 anni).

Il dilemma della Bank of Japan

Riflettori anche sulla riunione della Bank of Japan, la prima dopo l’attentato a Shinzo Abe, il padre della politica dei tassi sottozero che solo Tokyo continua a praticare nonostante le pressioni in arrivo da Washington. È possibile che mercoledì la Banca del Giappone ritocchi al rialzo le previsioni sull’inflazione per l’anno; probabilmente la banca centrale nipponica non aumenterà i tassi di interesse a breve, ma potrebbe essere costretta a rivedere al rialzo la fascia di oscillazione dei rendimenti.

Trimestrali Usa: in arrivo BofA, Goldman, Tesla e Netflix

Entra nel vivo la campagna delle trimestrali Usa. Oggi tocca a Bank of America e Goldman Sachs. Tra i numeri più attesi quelli di Tesla e, soprattutto, di Netflix, che ha annunciato l’accordo con Microsoft per il lancio di un servizio low cost: abbonamenti più bassi, ma inserimento della pubblicità nel palinsesto.

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