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BORSE OGGI 3 APRILE: Opec+ taglia a sorpresa la produzione e i prezzi del petrolio volano (+5%). Occhio a Eni e Saipem

Impennata dei prezzi del petrolio dopo l’inattesa decisione di Opec+ di tagliare la produzione. I riflessi sulle Borse e i riflettori di Piazza Affari sui principali titoli petroliferi

BORSE OGGI 3 APRILE: Opec+ taglia a sorpresa la produzione e i prezzi del petrolio volano (+5%). Occhio a Eni e Saipem

Sale il petrolio dopo che, a sorpresa, l’Opec+ ha annunciato alla vigilia del vertice di oggi a Vienna, un taglio della produzione di 1,16 milioni di barili distribuiti tra Arabia Saudita (500 mila barili) Russia (idem) e diversi altri produttori (Emirati Arabi, Kuwait ed Algeria). Immediata la reazione sui prezzi: il Brent tratta a 84,19 dollari il barile, il Wti poco sotto gli 80 dollari, entrambi su del 5%.

Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le previsioni sui prezzi destinati a rivedere quota 100 dollari entro l’anno. Si vedrà. La mossa, per ora, serve ad interrompere una lunga fase di ribassi (-15% da inizio anno), ma comporta due novità di non poco conto: si conferma l’asse Arabia Saudita/Russia, nonostante l’ostilità Usa; si complica la battaglia contro l’inflazione.

La novità, inattesa, è destinata a frenare l’avvio della settimana pasquale dei mercati: Il future dell’indice EuroStoxx50 è in lieve calo.

Il primo trimestre si chiude in maniera positiva per gli indici. Milano +14,37% non ha risentito più di tanto della frenata delle banche dovuta all’implosione di Credit Suisse. L’Eurostoxx 50 è cresciuto del +13,70%.

Oggi gli indici PMI dell’economia UE

Da seguire gli indici Pmi di marzo, che forniranno indicazioni importanti sullo stato di salute delle economie dell’eurozona. Oggi si parte con i sondaggi relativi al settore manifatturiero. A livello di zona euro la lettura finale dovrebbe confermare l’ulteriore contrazione al 47,1 punti fotografata dalla stima flash. Prima sarà però la volta dell’Italia: le previsioni Reuters sono per un rallentamento rispetto ai 52 punti di febbraio. Nei prossimi giorni, occhi puntati su ordini all’industria e produzione industriale della Germania, che nelle attese Reuters dovrebbero essersi ridotti in maniera marcata a febbraio.

Domani verranno pubblicati i dati sull’indice dei prezzi alla produzione di febbraio dell’Eurozona, mentre mercoledì quelli relativi al deficit/Pil italiano del 4° trimestre e alle vendite al dettaglio di febbraio; inoltre i principali istituti economici diffonderanno le previsioni aggiornate su inflazione e crescita tedesca.

Ubs taglia 36 mila posti, domani assemblea di Credit Suisse

Scatta l’ora dei tagli per la grande Ubs. La banca taglierà tra il 20% e il 30% della forza lavoro, circa 36 mila posizioni a livello mondiale, di cui 11 mila in Svizzera. Domani è prevista l’Assemblea annuale generale di Credit Suisse e mercoledì quella degli azionisti di Ubs. Lo stesso giorno Sergio Ermotti assumerà l’incarico di amministratore delegato.

McDonald’s licenzia a domicilio

Sono deboli anche i future di Wall Street. Venerdì lo S&P500 ha chiuso in rialzo dell’1,4%, +3,5% il bilancio settimanale e +7% quello del trimestre. In grande evidenza il tech: i dieci big tech raggruppati nell’indice FANG Plus hanno registrato un progresso del +39%. Venerdì uscirà il dato sul tasso di disoccupazione statunitense a marzo.

Cresce la produzione di Tesla ma non abbastanza per centrare l’obiettivo (+50%) fissato da Elon Musk: nel primo trimestre Tesla ha prodotto 422.575 vetture.

McDonald’s ha scritto ai dipendenti della sede centrale Usa di lavorare da casa fino a mercoledì: quel giorno verrà comunicato chi potrà tornare alla propria scrivania o verrà licenziato.

Sotto pressione bond e dollaro

Rilevante l’impatto dell’aumento del petrolio sul mercato obbligazionario e sulle valute: Il Treasury Note a dieci anni tratta a 3,51%, +5 punti base. Si apprezza il dollaro su buona parte delle valute di riferimento del pianeta. Euro -0,4% a 1,079. Oro in calo dello 0,8% a 1.950 dollari l’oncia.

Tokyo: frana il Tankan. Nuovo governatore alla Bank of Japan

Contrastanti anche le piazze asiatiche. Sale dello 0,5% il Nikkei di Tokyo, L’indice Tankan sulle aspettative delle grandi e grandissime aziende manifatturiere, si colloca nel primo trimestre a tre, come da previsioni del consensus, nel quarto trimestre l’indice era a sei. Mercoledì ci sarà il cambio della guardia alla Bank of Japan: Kazuo Ueda sostituisce dopo dieci anni Haruhiko Kuroda.

Sale anche il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen, dello 0,8%. Scende invece la borsa di Hong Kong (-0,6%). Intorno alla parità i mercati azionari della Corea del Sud e dell’India. In Cina, l’indice Caixin PMI di marzo è peggiorato a 50 da 51,6 di febbraio, il consensus era 51,4.

Unicredit ha annunciato l’avvio oggi della prima tranche del programma di buyback fino ad un massimo di 2,34 miliardi di euro.

Sale il target di Buzzi e Moncler. Il ritorno di Olidata

Eni: il Dipartimento per la Sicurezza Energetica e Net Zero (Desnz) della Gran Bretagna ha selezionato 8 progetti per la cattura delle emissioni di CO2 che accederanno ai fondi (20 miliardi di sterline) previsti dal governo per accelerare la decarbonizzazione del Paese. Di questi, 5 appartengono al Consorzio HyNet North West, in cui Eni è operatore per le attività di trasporto e stoccaggio dell’anidride carbonica.

Nuovi contratti per 650 milioni di dollari per Saipem. Il primo si riferisce a lavori in Angola, il secondo in Gran Bretagna.

Tim: sulle offerte per la rete della società di tlc il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha detto che “i tempi sono quelli che ha deciso il cda di Tim. Credo che sia intorno alla metà di aprile. Le due offerte in qualche modo è stato richiesto di migliorarle, vedremo che cosa arriverà”.

Moncler: Stifel alza il target price a 65 euro, cinque euro in più del precedente prezzo obiettivo.

Buzzi: Berenberg alza il target price a 24 euro, da venti euro.

Cerimonia della campanella in Piazza Affari per il ritorno sul listino di Olidata.

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