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BORSE OGGI 12 APRILE: l’allarme Fmi genera incertezza. Oggi l’inflazione Usa

Borse Asia contrastate e in Europa domina l’attesa per il dato sull’inflazione Usa. Anche l’obbligazionario in stand by

BORSE OGGI 12 APRILE: l’allarme Fmi genera incertezza. Oggi l’inflazione Usa

“La comparsa di stress sui mercati finanziari sta complicando i compiti delle Banche centrali, in un momento in cui le pressioni inflative si stanno dimostrando più persistenti di quanto previsto”. Il commento del Global Financial Stability Report pubblicato ieri dal Fondo Monetario Internazionale ha avuto un’immediata conferma. Alla vigilia della pubblicazione del dato sull’inflazione tra ieri pomeriggio e stanotte sono intervenuti tre membri del Federal Open Market Committee della Federal Reserve. Il presidente della Fed di New York, John Williams ha detto che sul rialzo dei tassi c’è ancora lavoro da fare. Al contrario l’omologo della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha detto che la banca centrale deve procedere con prudenza e con pazienza. Tanta incertezza si riflette nel comportamento dei mercati Usa e di quelli asiatici.

Future piatti in attesa dei prezzi Usa

• I mercati sono in posizione di attesa prima dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti, che verranno rilasciati alle 14:30. Il consenso si aspetta per marzo un rallentamento a +0,2% da +0,4% del mese precedente. Su base annua la stima è +5,1% da +6%. Il dato “core”, invece, quello più importante perché al netto delle componenti volatili di alimentari ed energia, è atteso in crescita a +5,6% da +5,5%.
• Anche le borse dell’Europa dovrebbero aprire stamane intorno alla parità, Il future dell’indice EuroStoxx50 è invariato.

Corre Milano, brilla Parigi

• Ieri Milano +1,15% è stato il listino migliore.
• Grande performance anche di Parigi. L’indice CAC 40 ha toccato ieri il suo record storico a 7.403 punti per un guadagno da inizio anno del +14%, sospinto da Stm +41%, Hermes +30%, Stellantis +26%.
• Oggi Lvmh annuncerà i risultati di vendita del primo trimestre.
• Ieri sera, al termine di una seduta di attesa dei dati sull’inflazione ma anche delle minute della Fed, il Nasdaq segnava un calo dello 0,4%, S&P -0,2%, il Dow Jones, grazie alla spinta delle società del petrolio e dell’industria, è salito dello 0,3%.
• Stamattina i future Usa non offrono alcun tipo di indicazione rilevante.

Asia contrastata, ma India e Corea da record

La seduta centrale della settimana si sta per concludere in Asia Pacifico con le borse della Cina contrastate. Scende l’Hang Seng di Hong Kong e sale debolmente il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen. Il Nikkei di Tokyo guadagna lo 0,6% nel giorno della pubblicazione dei dati sull’andamento dei prezzi alla produzione: in marzo, la crescita è stata del 7,2% rispetto allo stesso mese del 2020, il consensus era +7,1%.
Kospi di Seul +0,3%, BSE Sensex di Mumbai +0,2%. L’indice Kospi di Seul, con il rialzo odierno, il quarto consecutivo, si è spinto su nuovi massimi da agosto 2022. L’indice Sensex di Mumbay ha toccato stamattina i massimi da inizio marzo.

Il Fondo monetario vede nero, Yellen no

  • Pesa sulle Borse l’allarme in arrivo dal Fondo Monetario. Cresce il rischio recessione, nei prossimi cinque anni la crescita (il 2,8% per l’anno in corso) non supererà il 3%,il dato più debole dagli anni Novanta. Il capo economista Pierre-Olivier Gourinchas ha sottolineato che il sistema bancario è in una situazione precaria e la contrazione nell’erogazione dei prestiti potrebbe avere un effetto negativo sulla crescita.
  • Del tutto diversa l’opinione del segretario al Tesoro Usa Janet Yellen: le cose, ha detto, vanno molto meglio di sei mesi fa. La crisi delle banche, ha aggiunto, non ha provocato il calo del credito a disposizione delle imprese.

Btp al 4,16%. Debito/pil in calo verso 142,1%

  • Mercato obbligazionario in posizione di attesa. Treasury Note a 3,43%, da 3,39% di ieri. Al momento gli economisti prevedono che Powell aumenterà i tassi di altri 25 punti base nella riunione del 2-3 maggio, prima di una pausa a giugno. I mercati stanno anche scontando che la Fed comincerà a ridurre i tassi entro la fine dell’anno in previsione di una recessione.
    • Il BTP riparte da 4,16% di rendimento, +13 punti base.
    • Secondo il Fmi dopo il +3,7% del 2022, quest’anno il Pil italiano crescerà dello 0,7% e dello 0,8% nel 2024.
    • Più ottimista il Tesoro italiano che fissa a +1% la previsione per il 2024.
    • Il rapporto debito/Pil è previsto in calo al 142,1% l’anno prossimo, oltre due punti in meno rispetto al 144,4% del 2022, con una proiezione al 141,4% nel 2024. Lo si legge in una nota del Tesoro che sintetizza le nuove stime contenute nel Documento di Economia e Finanza (Def) licenziato dal Consiglio dei ministri ieri in serata. Il rapporto deficit/Pil è previsto al 3,7% nel 2024, in calo rispetto al precedente obiettivo del 4,5% previsto per quest’anno.
  • Il Brasile spinge i listini al rialzo. Nonostante i timori sulla recessione le Borse mondiali sembrano godere di buona salute: L’indice MSCI Emerging Markets (+0,8% a 996 punti) ha messo a segno il terzo rialzo consecutivo portandosi sui massimi da un mese e soprattutto a ridosso della soglia discriminante dei mille punti che non riesce a violare da circa due mesi. Forte contributo dal +4% della borsa del Brasile.

La Cina fa il pieno di oro

Frena il Bitcoin a 29.900 dollari dopo aver sfondato ieri quota 30mila per la prima volta da giugno. Per gli esperti di Bank of America, il rally stellare del 2023 (+80%) potrebbe avere ancora spazio. Alkesh Shah e Andrew Moss hanno scritto in una nota che dagli exchange ai wallets personali sono affluiti circa 368 milioni di dollari di Bitcoin nella settimana fino al 4 aprile.
Oro a 2.200 dollari l’oncia. La Banca Centrale della Cina ha incrementato le sue riserve per il quinto mese consecutivo. I dati diffusi venerdì mostrano che nei forzieri si trovavano alla fine del mese scorso 2.068 tonnellate di oro, 18 in più di febbraio.

Petrolio: brent a 87,6 dollari al barile. Il mercato attende i dati sull’inflazione per capire se la FED tornerà a premere l’acceleratore sui tassi, compromettendo il ritmo di crescita dell’economia e dunque della domanda di greggio.

Tim, Vivendi all’attacco. Nomine, Cingolani verso Leonardo

Tim. Vivendi potrebbe chiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria, all’ordine del giorno ci sarebbe la revoca dell’attuale consiglio d’amministrazione. Bloomberg scriveva ieri che Vivendi è del tutto insoddisfatta della dirigenza, sia dei manager che dei consiglieri d’amministrazione.
Agcom ha introdotto alcuni limiti all’aumento delle tariffe.
Eni. Il Kazakhstan ha avviato un arbitrato internazionale contro il consorzio detentore dei diritti di sfruttamento dei maxi giacimenti di Kashagan e Karachaganak. Eni ha quote importanti in entrambi i consorzi.
Leonardo. La stampa dà sempre più chance alla nomina di Roberto Cingolani alla carica di amministratore delegato. Resta in partita per lo stesso posto, il ceo di Mbda, Lorenzo Mariani.
Saras. I margini di raffinazione nel Mediterraneo sono scesi a circa 4 dollari il barile, in forte calo da 7,8 dollari della settimana precedente.

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