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Borse in stand-by in vista del summit della Bce e del vertice dei ministri Ue dell’energia

Piazza Affari attorno alla parità malgrado la fase di transizione che attraversano le Borse che guardano ai due appuntamenti chiave della settimana: il board della Bce e il vertice dei ministri europei dell’energia

Borse in stand-by in vista del summit della Bce e del vertice dei ministri Ue dell’energia

Bocce ferme a Milano e poco mosse in Europa, dopo i cali di ieri: le piazze europee chiudono una seduta volatile, innervosita nel pomeriggio dai cambi di passo di Wall Street e condizionata dalla crisi energetica e dall’attesa delle mosse delle banche centrali. Scende il prezzo del gas ad Amsterdam e cresce l’interesse per il meeting dei ministri dell’energia della Ue di venerdì, dove si discuterà di un tetto ai prezzi del metano.

L’euro si conferma debole nei confronti del dollaro e cammina incerto sul filo dei 99 centesimi, in vista della riunione della Bce di dopodomani, benché siano salite le probabilità di un rialzo dei tassi di 75 punti base.

Rimbalza Francoforte, volatile Wall Street

Piazza Affari è totalmente incolore e chiude a 21.480 punti, dietro a Parigi +0,19%, Amsterdam +0,17%, Londra +0,21%. Scende Madrid, -0,26% mentre svetta Francoforte, +0,87%, nonostante gli ordini industriali tedeschi siano calati dell’1,1% a luglio, per il sesto mese consecutivo. A dare tono al listino teutonico è soprattutto il settore auto, con Volkswagen in testa (+3,7%), dopo il via libera della società alla quotazione di Porsche.

Oltreoceano Wall Street è tornata agli scambi dopo il Labor Day e, con qualche sbandamento iniziale, si sta muovendo in prudente rialzo. Il timore della recessione, a causa di un inasprimento della politica monetaria delle banche centrali resta sullo sfondo, visto anche l’indicatore oltre le attese del settore dei servizi (56,9 punti in agosto da 56,7 di luglio). Oggi Goldman Sachs dice però che l’economia Usa è sulla buona strada per un “atterraggio morbido”. Le probabilità sono al massimo di una “lieve” recessione nel 2023 e ci sarebbero segnali incoraggianti sull’inflazione.

Prezzi di gas e petrolio

Dopo il balzo di ieri, che ha mandato in crisi i mercati europei, il prezzo del contratto ottobre del gas ad Amsterdam è sceso intorno a 225 euro MWh contro i 245,92 della vigilia, mentre tutti i paesi sono alle prese con misure straordinarie per fronteggiare i costi per famiglie e imprese. Nell’inverno si dovrà stringere la cinghia o meglio abbassare i termosifoni in Italia: secondo i piani del governo il riscaldamento dovrà essere acceso otto giorni dopo e spento una settimana prima, ogni giorno si rinuncerà un’ora di tepore e i gradi saranno 19. Questi sacrifici dovrebbero portare un risparmio di metano pari a 3,1 miliardi di metri cubi e consentire di passare l’inverno.

Secondo Mosca è un piano “imposto a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordini di Washington, ma alla fine saranno gli italiani che dovranno soffrire”. È quanto dice su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri del Cremlino, Maria Zakharov, con un chiaro intento propagandistico in vista delle elezioni politiche del 25 di settembre.

Scendono oggi anche i prezzi del petrolio, dopo il rialzo di ieri a seguito dei tagli decisi dall’Opec+. Il Brent perde oltre il 3% e tratta intorno a 92,8 dollari al barile.

Piazza Affari bene l’auto, male utility e oil

A frenare il listino milanese sono soprattutto le utility. Hera perde il 5,14%, scontando il taglio del prezzo obiettivo da parte di Kepler. I ribassi nel settore coinvolgono anche A2a -1,36%, Italgas -0,97%, Snam -0,63% ed Enel -0,48% nonostante il nuovo green bond.

Le prese di beneficio e le perdite del greggio si fanno sentire sui titoli oil, con l’eccezione di Saipem (+1,82%). Tenaris cede il 3,43% ed Eni il 2,75%.

A frenare l’emorragia del Ftse Mib provvedono le quattro ruote e dintorni a partire da Pirelli +3,01%, Exor +2,11%, Iveco +1,67%, Stellantis +1,34%.

Timida Telecom +0,4%. Secondo vari giornali l’offerta non vincolante di Open Fiber per la rete Tim dovrebbe essere presentata dopo le elezioni politiche del 25 settembre e non a metà settembre, come da attese.

Chiudono poco mosse le banche, ma non si ferma l’emorragia di Mps, -4,22%.

Spread in calo; corsa ai Btp Green

Chiude in verde l’obbligazionario: lo spread tra decennale italiano e tedesco scende a 232 punti base (-1,87%) e i rendimenti sono per il Btp a +3,93% e per il Bund +1,6%.

Intanto è stata una corsa al nuovo Btp Green scadenza marzo 2035 che il Tesoro ha lanciato oggi sul mercato, raccogliendo una domanda complessiva pari a oltre 40 miliardi di euro. Il ministero dell’economia ha deciso di ‘tagliare’ l’importo finale a 6 miliardi di euro. Il BTp Green, che servirà a finanziare progetti legati alla sostenibilità ambientale, offrirà un rendimento pari a 5 punti base sopra il rendimento del BTp nominale scadenza marzo 2035 rispetto ad un spread iniziale pari a 7 punti base.

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