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Borse in attesa della Fed, scossa elettrica da Toyota

Omicron desta più preoccupazione delle mosse delle banche centrali, ma oggi tutti gli occhi dei mercati sono sul board della Fed – Boom di Toyota che investe 8 mila miliardi di yen (pari a 62 miliardi di euro) per arrivare a vendere 3,5 milioni di vetture

Borse in attesa della Fed, scossa elettrica da Toyota

L’inatteso nuovo scossone al rialzo ai prezzi alla produzione Usa a novembre (+0,8% contro il previsto +0,5%) ha aggiunto nuovo pepe all’attesa della conferenza stampa di Jerome Powell. I mercati, peraltro, sembrano rassegnati ad affrontare senza drammi una stretta delle condizioni del credito. Desta più preoccupazione l’ascesa di Omicron, la variante del virus che è riuscita a bucare anche le potenti barriere cinesi. Il risultato, per ora, è un clima elettrico, segnato dall’attesa degli eventi.

IL COLOSSO DI TOKYO PUNTA ANCHE SULL’IDROGENO

Ma, a proposito di elettrico, la notizia del giorno arriva da Toyota: il presidente Akyo Toyoda ha aumentato i target di vendita a 3,5 milioni di vetture; per arrivarci saranno investiti 8mila miliardi di yen, l’equivalente di 62 miliardi di euro. L’ambizioso obiettivo rappresenta una revisione al rialzo del 75% rispetto ai 2 milioni di veicoli inizialmente previsti, con il lancio di 30 nuovi modelli nei prossimi otto anni. La scorsa settimana la casa nipponica aveva annunciato un investimento di 1,29 miliardi di dollari per l’apertura di uno stabilimento di manifattura di batterie elettriche nello stato Usa del Nord Carolina.

In Asia Pacifico i mercati azionari sono contrastati. L’indice Nikkei di Tokyo è sulla parità. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in calo dello 0,3% dopo la pubblicazione di una vasta serie di dati macroeconomici. A novembre le vendite al dettaglio hanno rallentato rispetto a ottobre, il +3,9% del mese scorso si confronta con il +4,7% atteso dal consenso. Nessuna sorpresa dalla produzione industriale, salita del 3,8%.

T BOND FERMI IN ATTESA DI POWELL

Il future dell’indice S&P500 è in rialzo dello 0,2%: ieri il benchmark di Wall Street ha perso lo 0,7%. Dow Jones -0,3%, Nasdaq -1,14%. Il Treasury Note a dieci anni tratta a 1,43% di rendimento, poco mosso in attesa della conferenza stampa di Jerome Powell. I future sui tassi stimano per quest’anno tre rialzi da 25 punti base. L’euro dollaro è piatto, sui minimi delle ultime due settimane, a 1,126.

Il petrolio WTI perde l’1%, a 70 dollari il barile: i dati relativi all’economia della Cina, oltre che le notizie sulle quarantene e sulle restrizioni alle attività industriali in un’area molto popolata del paese, contribuiscono a spingere all’ingiù le quotazioni del greggio.

L’IFO SPAVENTA LA UE. LA BCE RADDOPPIA IL PIANO APP

Ad agitare i listini europei sono stati ieri i dati dell’indice Ifo, che ha confermato il disagio dell’economia di Berlino. I persistenti colli di bottiglia e la quarta ondata di contagi da coronavirus in Germania hanno rallentato ulteriormente la ripresa. L’istituto ha così tagliato le stime di crescita del Pil del prossimo anno: l’Ifo ora prevede per l’intero 2022 una crescita del 3,7%, dal +5,1% stimato a settembre. Per il 2023, l’istituto ha invece alzato le stime a +2,9% da precedente +1,5%. Nessuna sorpresa dalla produzione industriale, cresciuta in linea con le attese: +1,1% mese su mese e +3,3% anno su anno.

Si profila un compromesso alla Bce: a marzo terminerà il piano di acquisti Pepp, ma la Banca centrale raddoppierà il programma standard App da 20 a 40 miliardi al mese.

BROYER (S&P): TASSI UE FERMI FINO AL 2024

La Bce non aumenterà i tassi d’interesse “prima dell’inizio del 2024” e ridurrà gli acquisti di titoli a fine 2023. È l’opinione di Sylvain Broyer, chief economist per l’area Emea di S&P, intervenuto ieri all’Italy Corporate Conference della società di rating. “Il tasso d’inflazione scenderà già nel corso del 2022” e l’Ue raggiungerà i livelli pre-pandemia nel quarto trimestre di quest’anno, mentre l’Italia dovrà aspettare il secondo trimestre del 2022”. Il consiglio direttivo con ogni probabilità confermerà la decisione di terminare il programma di acquisti di emergenza pandemica (Pepp) alla fine di marzo 2022.

IL BTP 3 A -0,10% IN ASTA

Lo spread resta a 130 punti base, con rendimenti in leggero rialzo. Si comportano meglio i titoli della periferia: il Btp decennale segna +0,93%; Il Bund di pari durata -0,37%.

Nell’asta a medio lungo, limitata solo al debutto di un nuovo 3 anni, il titolo ha registrato un tasso a -0,10%, massimo da maggio.

MILANO E MADRID SOSTENUTE DALLE BANCHE

Piazza Affari ha chiuso piatta, +0,02%, 26.556 punti, una seduta contrastata a livello europeo e appesantita nel pomeriggio dalla volatilità di Wall Street. Francoforte (-1,05%) è stata la piazza europea peggiore. Giù anche Amsterdam (-0,93%). In controtendenza Madrid (+0,63%). Parigi, al quinto giorno di ribasso, cede lo 0,69%. Sul listino allunga Arcelor Mittal (+8%) sotto la spinta del buy di Morgan Stanley. Il mercato si aspetta la ripresa degli acquisti cinesi. Avanza anche Orange (+2%) sull’onda di un report di Oddo.

BT, SALE DRAHI, IL TITOLO CROLLA

Londra -0,21. Il primo ministro Boris Johnson è alle prese con una forte ribellione all’interno del suo partito (conservatore) nei confronti delle nuove restrizioni da lui proposte contro la diffusione della variante Omicron del coronavirus. Le misure – che includono l’obbligo di lavorare in remoto, di indossare maschere in luoghi pubblici e di presentare un pass per il Covid-19 per accedere a certi locali – dovrebbero essere approvate dal Parlamento. Johnson, in crisi di credibilità, fa affidamento sull’appoggio del partito laburista all’opposizione.

Perde colpi BT (-7%). L’imprenditore franco-israeliano delle telecomunicazioni Patrick Drahi, patron di Altice, ha dichiarato di aver aumentato la sua partecipazione al 18%, ma ha aggiunto che non intende lanciare un’Opa. Drahi, primo azionista di BT, ha affermato di essere impegnato in modo costruttivo con il consiglio di amministrazione e il management e di voler continuare quel dialogo.

UNICREDIT SUPERSTAR, BPER VERSO CARIGE

A Piazza Affari prende velocità il rally di Unicredit (+4,58%), ai massimi da febbraio 2020. Goldman Sachs alza il target price a 20 euro. Il giudizio resta Buy. Jefferies riprende la copertura con Buy e target a 16,20 euro.

Tra le banche, prende velocità anche Bper (+1,54%), tra gli istituti indiziati (assieme a Credit Agricole e a un fondo di private equity) dell’interesse verso Banca Carige (+8,15%): il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) ha in corso colloqui con un fondo con vari interlocutori per la cessione del controllo dell’istituto ligure.

Mps +0,33%. Il cda dell’istituto senese dovrebbe riunirsi venerdì per l’approvazione della versione definitiva del piano industriale 2022-2026. Il piano sarà poi trasmesso al ministero dell’Economia.

GENERALI, È ARRIVATO IL D-DAY

Generali -0,19% in attesa della presentazione del piano messo a punto dal ceo Philippe Donnet.

Frena Nexi (-1,46%): Barclays ha tagliato il prezzo obiettivo a 18 euro da 20,6 euro precedente.

Ripiega Diasorin (-2,1%) in attesa dell’Investor Day di venerdì.

TIM, KKR RILANCIA “L’OFFERTA AMICHEVOLE”

Rialza la testa Tim (+0,48%). Kkr in una nota fa sapere che sarà in grado di prendere una decisione sull’offerta solo dopo una due diligence, ma ha ribadito che la sua offerta è “di natura amichevole, con un prezzo che rappresenta un premio del 62% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni ordinarie e del 54% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni di risparmio al 3 novembre 2021”.

CORRONO BREMBO E TENARIS

Bene Brembo (+1,15%) dopo che il broker Stifel ha avviato la copertura con rating ‘buy’ e prezzo obiettivo a 14,5 euro.

Bene i petroliferi: Tenaris + 3,35%, Eni +1,06%, Saipem+0,88%. L’Agenzia internazionale dell’energia ha ridotto di 100mila barili al giorno le previsioni sull’offerta per il 2022 dai produttori non Opec, a fronte dell’impatto del coronavirus.

MEDIAFOREUROPE, L’ORA DEGLI ARBITRAGGI

In netto calo i due titoli MFE-MediaforEurope, le ex Mediaset, con i titoli A in flessione del 6,2% e quelli B in ribasso del 4,9%. Equita rileva che “nel primo giorno di trattazione delle azioni A e B si è aperto uno sconto del 14% fra i due titoli. Ci attenderemmo una riduzione dello sconto – continuano gli analisti – perché riteniamo che le azioni A diventeranno più liquide nel lungo periodo”.

JUVENTUS SOTTO TIRO, I BROKER PROMUOVONO PIOVANI

Da segnalare la nuova discesa d Juventus (-3,1%) ancora sotto aumento di capitale. Meglio la Roma (+0,4%), che ha agganciato i bianconeri in classifica. Piovani arretra sull’Egm (-1,85%), ma incassa due rialzi di target price da parte degli analisti dopo l’acquisizione di Ipeg in Usa. Secondo Mediobanca, la transazione permette al gruppo attivo nei sistemi di automazione di rafforzare la sua leadership globale e di accedere ai grandi clienti in Messico ed in Asia. Kepler Chevreux (target 13,5 buy) ritiene invece che l’operazione permetterà di esportare le sue tecnologie più avanzate negli Stati Uniti.

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