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Borse europee spaventate dalla stretta Bce ma anche Wall Street va ko. Spread alle stelle e diga Btp a rischio

La stretta monetaria della Bce manda in tilt le Borse in Europa ma mette a dura prova anche Btp e Bund – A Wall Street crolla Apple, listini asiatici contrastati

Borse europee spaventate dalla stretta Bce ma anche Wall Street va ko. Spread alle stelle e diga Btp a rischio

Allacciate le cinture. All’indomani selle decisioni della Bce e della peggior seduta dell’ultimo mese a Wall Street, le Borse europee si avviano ad aprire in forte ribasso. Il future dell’indice EuroStoxx 50 è in calo dello 0,9%.  

I listini asiatici non sono stati colpiti dal contagio inflazione che sta flagellando, per motivi diversi, Europa e Usa. A maggio l’inflazione in Cina è stata del 6,4% rispetto a un anno fa, un dato in linea con le previsioni degli analisti.

Rialza la testa il tech: ad Hong Kong +9% in settimana

In Asia Pacifico, il Nikkei di Tokyo perde l’1,3%, +0,4% il bilancio settimanale in valuta locale, ma in euro sarebbe -1,3%. L’Hang Seng di Hong Kong è poco sotto la parità: risultato settimanale provvisorio +3,5%. L’Hang Seng Tech, stamattina in rialzo dell’1%, conclude la settimana con un guadagno del 9%.

Csi 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,4% (+2,5% la settimana). Sono risultati in linea con le aspettative i prezzi alla produzione diffusi stanotte.

Kospi di Seul -1,4% (2,7% la settimana). Peggior borsa dell’Asia Pacifico, questa settimana, quella di Sidney, l’indice S&P ASX200, stamattina in calo dell’1,2%, perde oltre il 4% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Pesa l’effetto dell’aumento dei tassi più alto del previsto.

Borse europee spaventate: é l’ora dei falchi a Francoforte, svanisce l’eredità di Draghi

Le Borse hanno preso atto giovedì dei nuovi equilibri all’interno della banca centrale europea, in buona parte legate alle difficoltà a fronteggiare la guerra ucraina: in questo momento a guidare la BCE c’è la componente più intransigente sull’inflazione, quella che per anni, nel corso della presidenza di Mario Draghi, si era ridotta ai minimi termini. Le decisioni di giovedì sulla stretta monetaria (un quarto di punto a luglio, lo stesso o forse di più a settembre) graduale ma sostenuta, sono state prese all’unanimità, il che mostra che in questo momento, le colombe come il capo economista Philip Lane, non hanno alcuno spazio. Ma non sarà facile per madame Lagarde convincere gli operatori di essere in grado di gestire la manovra. Ecco come la pensa Craig Erlan di Oanda: “la Bce non ne esce particolarmente bene da questa giornata. È rimasta a guardare per tutto l’anno, mentre altre banche centrali hanno ammesso la sconfitta e hanno fatto questa mossa supponendo che la sua situazione sarebbe stata diversa. La realtà è che non lo è mai stata e ora ha molto da fare”. Insomma, Lagarde peggio di Powell che pure non gode della fiducia dei mercati, convinti che la Fed si sia mossa tardi e male sull’inflazione. 

In picchiata Piazza Affari, fa peggio l’S&P

  • Il parallelo tiene. Non a caso, dopo i segnali di stretta emersi a Francoforte, l’Orso si è impadronito sia di Wall Street, in forte discesa aspettando i dati sui prezzi al consumo di oggi, che dei listini europei: Milano ha chiuso a -1,9%, Francoforte a -1,7%, Parigi a -1,4% . 
  • L’indice S&P ha lasciato sul terreno il 2,38%, avviandosi a scendere sotto la barriera dei 4000 punti, il Dow Jones cede l’1.94% (-639 punti). Fa peggio il Nasdaq: -2,75%. 
  • Drammatico l’impatto della Bce sui titoli di Stato dell’Eurozona, a partire dai Btp. Il decennale è schizzato al 3,60%, livello massimo da aprile 2018, Spread in allargamento a 227 punti base, da 197. Sale meno il Treasury Bond a 3,041% da 3,28.

La Fed verso l’aumento di mezzo punto. Apple giù del 3,6%

Dopo la frana dell’Eurozona, gli operatori hanno anticipato gli effetti dell’inflazione Usa, previsti all’8,3%. Se la previsione verrà rispettata, la Fed nella riunione del 14/15 giugno, aumenterà i tassi dello 0,50% per essere poi seguito da altre mosse analoghe già in estate.

Giovedì il ribasso è stato guidato dai Big: Apple -3,6%, Amazon -4,2%. 

Tesla -0.9% dopo il balzo iniziale per la promozione di Ubs. A frenare il rimbalzo dell’auto elettrica (sotto del 32% da gennaio) ci ha pensato l’agenzia per la sicurezza stradale allargando le indagini sui crash dell’auto a guida autonoma. 

Il petrolio, sia nella versione Brent che WTI, perde lo 0,7.

Si muove in prossimità dei massimi di periodo l’indice Bloomberg delle Commodity. 

Borse europee: cresce la lista delle Ipo e l’Eni lancia Plenitude

Il clima non è certo dei migliori, ma cresce la pattuglia delle Ipo pronte a sbarcare in Piazza Affari. Dopo l’annuncio della prossima offerta di De Nora capitanata da Snam, giovedì è stata la volta dell’Eni che ha annunciato l’intenzione di procedere con l’offerta pubblica iniziale delle azioni di Eni Plenitude, la società che integra la vendita e commercializzazione di gas ed energia elettrica per famiglie e imprese con la produzione di energie rinnovabili e la gestione dei punti di ricarica per veicoli elettrici.

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