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Borse deluse da Fed e Bank of Japan. A Milano svetta Saipem

A metà giornata sono in territorio negativo tutti i listini europei: Piazza Affari limita i danni e fa meglio di Parigi e Francoforte – Pesano le (non) decisioni delle banche centrali e le vendite sui mercati asiatici: oggi l’attesa è per i dati sul Pil Usa – Bene le Popolari – Soffre Generali – Finmeccanica cambia nome e diventa Leonardo.

All’indomani della conferenza della Fed, che ha lasciato invariati i tassi d’interesse (come da pronostico), soffrono tutti i listini europei, trascinati al ribasso anche dalla brutta chiusura dei mercati asiatici, in particolare dall’indice giapponese Nikkei che ha perso oltre il 3%. Piazza Affari a fine mattinata limita i danni, perdendo meno delle altre: -0,5%, Parigi -1,3%, Londra -0,8%, Francoforte -1,15%. Oggi l’attesa è invece per i dati sul Pil Usa e anche per alcune trimestrali importanti sempre dagli States, in particolare Amazon e Ford.

A Milano svetta Saipem, che all’indomani della pubblicazione dei conti arriva a guadagnare a mezzogiorno quasi il 10% a 0,425 euro per azione. Ieri la società ha annunciato utili netti per 61 milioni (-20,8%) su ricavi in discesa del 6% a 2,8 miliardi nel I trimestre. L’ebit è migliorato a 179 milioni dai 159 mentre il debito netto si è attestato a 2 miliardi a fine marzo. Soprattutto, Saipem ha confermato i target per il 2016.

Bene anche il comparto bancario, trainato soprattutto dalle Popolari: le migliori a metà giornata sono Bper +2,15%, Banco Popolare +2% e Bpm +1,44%. Unicredit +0,64% a 3,44 euro, Intesa Sanpaolo +0,57% a 2,484 euro per azione. Nel Ftse Mib soffrono invece Tenaris (-5%), Stmicroelectronics dopo il rimbalzo di ieri, e Campari.

“Bisogna mantenere il rapporto di fiducia, trasparenza e collaborazione con il cda e con tutti i soci, in linea con la tradizione e con il precedente management. Anche attraverso una giusta remunerazione del capitale investito”. Queste le prime parole di Philippe Donnet, nuovo Ad di Generali, alla sua prima assemblea degli azionisti: a metà giornata, mentre la riunione è ancora in corso, il titolo del Leone perde il 2% a 13,44 euro per azione.

Giornata di assemblea anche per Rcs e Finmeccanica. Per il gruppo editoriale, rimangono invariate le quote dei maggiori azionisti, ad eccezione del fondo americano Vanguard che partecipa all’assise con una quota del 2,874% rispetto al precedente 2,299%. Il titolo perde circa un punto percentuale a 0,591 euro. Finmeccanica si presenta all’appuntamento con i soci e cambia il nome: dopo 68 anni il gruppo cambia nome e dal gennaio 2017 si chiamerà Leonardo, la delibera è stata approvata con il 99,74% degli aventi diritto al voto.

La Banca d’Italia ha chiuso l’esercizio 2015 con un utile netto di 2,8 miliardi di euro, più o meno in linea con quello registrato nell’esercizio precedente (3 miliardi). Invariato anche il risultato lordo attorno ai 6 miliardi. L’importo riconosciuto allo Stato, in base agli obblighi statutari, sarà pari a 2,16 miliardi, in aggiunta a 1,01 miliardi per imposte di competenza. Il totale sarà pertanto di 3,2 miliardi.

Rendimenti in rialzo nell’asta Btp di oggi sul medio e lungo termine. Il Btp a 5 anni scadenza 01/06/2021 è stato collocato con un rendimento lordo dello 0,49%, in aumento di 15 punti base sull’asta di marzo. La domanda è stata pari a 3,367 miliardi a fronte di un ammontare collocato pari a 2,25 miliardi. Il Btp a 10 anni scadenza 01/06/2026 è stato emesso con un rendimento lordo dell’1,51%, in aumento di 27 punti base sull’asta precedente.

Risale lo spread Btp-Bund, intorno ai 124 punti base. Più o meno invariato il prezzo del petrolio, col Brent che vale 47,25 dollari al barile, e il Wti 45,35 dollari al barile. Si rafforza leggermente l’euro sul dollaro statunitense: oggi per comprare 1 euro servono 1.13549 dollari Usa.

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