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BORSE CHIUSURA 21 FEBBRAIO – Lo spread Btp-Bund torna sopra 190 e sui listini è giornata di vendite ovunque

Il rendimento del Btp decennale sale a 4,45% e il differenziale con il Btp torna sopra quota 190 – Sia in America che in Europa le Borse sono tutte in rosso ma il Ftse Mib difende i 27 mila punti base

BORSE CHIUSURA 21 FEBBRAIO – Lo spread Btp-Bund torna sopra 190 e sui listini è giornata di vendite ovunque

Putin sospende il trattato sulla riduzione delle armi nucleari con gli Usa e il timore di un ulteriore crescendo nella guerra in Ucraina blocca anche oggi la propensione al rischio. Agitano le acque dei mercati anche le trimestrali e i PMI migliori delle attese su entrambe le sponde dell’Atlantico. 

I listini europei chiudono così la seconda seduta consecutiva in lieve calo, mentre Wall Street riparte in rosso, dopo il lungo weekend di festa.

Piazza Affari perde lo 0,68% e arretra 27.409 punti base, appesantita soprattutto dalle banche (Unicredit -2,1%); Amsterdam cede lo 0,65%, Francoforte -0,53%, Parigi -0,37%, Madrid -0,33%. Londra, che ieri era l’unica in controtendenza, segna un ribasso dello 0,47%, benché Hsbc Holding chiuda con un progresso del 4,32%. La principale banca europea ha concluso il 2022 con numeri in netto rialzo, ma è rimasta prudente nelle previsioni per l’anno in corso, inducendo gli investitori a credere che l’effetto tassi sulle banche sia già finito. Il titolo, dopo un’incursione in negativo, ha poi cominciato a correre e anche il forte malumore, che si era esteso a tutto il settore bancario europeo, si è parzialmente diradato.

Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro rimane sotto 1,07, tra le materie prime i future di aprile di Brent e Wti sono in calo frazionale.

PMI oltre le attese in Europa e negli Usa: forse la recessione sarà evitata

Tra i dati del giorno che hanno creato qualche dubbio nelle sale operative ci sono le stime flash di febbraio dei PMI della zona euro e degli Usa, tutti oltre le attese. In questo quadro, per dirla con la canzone di Madame, c’è “il bene e c’è il male”: l’economia sta meglio di quanto temuto e forse non ci sarà recessione, ma le banche centrali potrebbero essere indotte a proseguire saldamente nelle loro politiche restrittive.

A fare da traino poi sono soprattutto i servizi, mentre la manifattura è in affanno.

Nell’Eurozona l’indice composito – che tiene insieme le indicazioni di manifattura e servizi – sale a 52,3 dai 50,3 di gennaio, mostrando la più forte espansione dell’attività economica dallo scorso maggio. Tanto che Chris Williamson, capo economista aziendale di S&P Global commenta:” L’attività delle imprese in tutta la zona euro è cresciuta molto più velocemente del previsto a febbraio, con una crescita che ha raggiunto un massimo di nove mesi grazie alla ripresa dell’attività del settore dei servizi”. Inoltre “Il Pmi di febbraio è sostanzialmente coerente con una crescita del Pil trimestrale di poco inferiore allo 0,3%”.

La differenza tra servizi e manifattura però è notevole: i primi passano a 53 punti da 50,8, la seconda scende a 48,5 da 48,8.

Negli Usa l’indice servizi sale a 50,5 da 46,8 del mese prima. Il manifatturiero è oltre le attese, ma resta sotto il livello 50: 47,8 da 46,9 di gennaio. Si ricorda che 50 è il confine che separa contrazione ed espansione.

Piazza Affari si difende con Leonardo

Mentre Giorgia Meloni è in visita in Ucraina, a pochi giorni dall’anniversario dell’invasione russa (il 24 di febbraio), Piazza Affari si difende con Leonardo +2,3%. A sostenere il titolo contribuiscono notizie stampa secondo cui l’Italia potrebbe fornire aerei a Kiev nell’ambito di una decisione in tal senso a livello continentale. Per gli analisti di Mediobanca questo può favorire indirettamente la società della difesa, “dato che l’Italia dovrà sostituire gli aerei più vecchi con modelli nuovi, aumentando così la necessità di nuovi Eurofighter Tranche 5 e 6”.

Le altre blue chip positive sono Moncler +1,66%, Finecobank +0,76%, Buzzi +0,46%, A2a +0,36%, Snam +0,36%. Le banche, dopo una mattina di ribassi, recuperano leggermente ma si confermano deboli: Intesa è incolore, mentre Unicredit è in maglia nera e perde il 2,1%. È piatta Mediobanca (-0,1%) nonostante la retrocessione a “vendere”, da “tenere”, da parte di Deutsche Bank. Le prese di profitto prevalgono su Mps, -2,81%.

Tra i titoli in calo c’è Nexi, -1,77%, allarmata dalla debolezza della concorrente francese Worldline che ha annunciato risultati del quarto trimestre sopra le attese ma una guidance sul 2023 senza sorprese.

Arretra ancora il risparmio gestito con Banca Generali -1,84%.

Nell’auto Stellantis -1,67% inverte la direzione, rispetto alla vigilia e va anche Cnh -1,99%.

I conti hanno un effetto deprimente su Campari -0,99% e Recordati -1,24%.

Si conferma negativa Telecom -1,18%.

Spread e tassi in rialzo

Salgono i rendimenti nella zona euro e anche lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni si allarga a 184 punti base (+3,28%). I tassi in chiusura sono indicati rispettivamente +4,34% e +2,5%.

Secondo le stime provvisorie dell’Ocse il Pil italiano arretra dello 0,1% nel quarto trimestre 2022, contro il +0,5% del trimestre precedente.

La Germania però fa peggio: -0,2%.

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