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Borse chiusura 19 maggio: Piazza Affari scommette sulla promozione di Moody’s e diventa la regina d’Europa

Netto rialzo di tutte le piazze europee e soprattutto di quella di Milano dove brillano Interpump, Hera e Cnh -In arrivo il verdetto dell’agenzia di rating

Borse chiusura 19 maggio: Piazza Affari scommette sulla promozione di Moody’s e diventa la regina d’Europa

La settimana di Piazza Affari si chiude in bellezza, con un rialzo dell’1,05% a 27.520 punti base, nonostante siano tornate le piogge in Emilia-Romagna, che sta affrontando una vera catastrofe economica e umanitaria.

Sul listino milanese sono deboli le banche, mentre brillano la reggiana Interpump +4,4% e le utility. A poche ore dal verdetto di Moody’s sul debito, questa sera a mercati spenti, archivia inoltre una seduta intonata il secondario, dove lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 184 punti base (-0,57%), con rendimenti in lieve calo rispettivamente a +4,26% e +2,42%. Si prevede che l’agenzia di rating confermerà BAA3 e non declasserà il debito italiano a livello spazzatura. Si spera addirittura che l’outlook, attualmente negativo, migliori.

La possibilità non si può escludere alla luce dell’ultimo bollettino della Bce che prevede una crescita del pil del blocco pure nel secondo trimestre, “anche se moderata”. La recessione sembra così per ora evitata, nonostante Eurotower ribadisca che le strette monetarie proseguiranno in modo “da conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine”. I tassi resteranno alti finché necessario.

Il bilancio di giornata è soddisfacente a Francoforte, +0,69%, che nel finale ha però ridimensionato i guadagni che l’avevano portata in giornata al nuovo massimo storico. Dalla Germania sono arrivati dati sull’inflazione parzialmente incoraggianti: i prezzi alla produzione nel mese di marzo sono cresciuti dello 0,3% su base mensile e del 4,1% a livello annuale, ma i prezzi dell’energia sono aumentati solo del 2,8% su base tendenziale e dell’1% a livello congiunturale.

Nel resto d’Europa bene Parigi +0,61%, Madrid +0,39%, Amsterdam +0,24%, Londra +0,17%.

Wall Street volatile con Powell

I venti dell’ottimismo sull’Europa hanno spirato da Est, dove Tokyo ha chiuso stamane una seduta ai massimi da 33 anni, ma nel pomeriggio il fronte Ovest ha offerto un appiglio instabile. Dopo un avvio intonato infatti Wall Street si sta muovendo ora in territorio negativo, con il presidente della Fed Jerome Powell che ha cominciato a parlare a un panel di politica monetaria a Washington. Il nervo degli investitori sulle banche centrali resta scoperto e dopo le dichiarazioni aggressive di alcuni banchieri ogni parola di Powell può fare la differenza. Per ora l’atteggiamento del presidente appare benigno. Powell sostiene infatti che i recenti problemi del settore bancario stanno togliendo pressione alla banca centrale per aumentare i tassi.

L’altro tema caldo, sempre all’ordine del giorno, è l’innalzamento al tetto del debito, che sembra avviarsi verso una soluzione anche se, in base ai calcoli di Bloomberg c’è poco da stare allegri, il Tesoro Usa dovrà infatti comunque ricostituire la riserva di liquidità utilizzata in questa fase e lo farà con una massiccia dose di T-Bond da piazzare sul mercato. Si parla di oltre mille miliardi di dollari entro la fine del terzo trimestre. Il rischio è che questa liquidità penalizzi ulteriormente il settore bancario, già provato da un aumento dei tassi di finanziamento a breve e dalla stretta generale sull’economia americana, con la recessione che incombe. Secondo BofA l’effetto economico è paragonabile a una stretta dei tassi In questo contesto i prezzi dei titoli di Stato Usa sono in ribasso e i rendimenti sono in rialzo.

Sull’azionario Morgan Stanley perde l’1,3% dopo che l’amministratore delegato James Gorman ha annunciato che si dimetterà dal suo ruolo nel corso dei prossimi 12 mesi.

Il dollaro allenta la presa, dopo la corsa dell’ultimo periodo. L’euro cambia il rialzo dello 0,4% circa, intorno a 1,08.

Scivola in negativo anche il petrolio: il Brent arretra dello 0,44% a 75,53 dollari al barile; il greggio texano scende dello 0,61% a 71,4 dollari al barile.

Piazza Affari, Interpump festeggia acquisti in Nuova Zelanda

A guidare il principale listino di Piazza Affari è il titolo della reggiana Interpump, una delle vivaci multinazionali tascabili che ha recentemente acquistato prodotti per la mungitura in Nuova Zelanda, un’operazione di piccole dimensioni, ma che consente al gruppo di rafforzarsi nel settore alimentare. In particolare, Interpump ha rilevato per circa 30 milioni di euro il 100% di Waikato, azienda neozelandese che opera da oltre 50 anni nel settore dei prodotti per la mungitura meccanizzata.

Sul listino principale rialzano la testa le utility a partire da Hera +3,07%, seguita da A2a +2,28%, Snam +2,05%, Enel +1,83%.

Nel risparmio gestito si mette in mostra Banca Mediolanum +2,49%, mentre l’industria brilla con Stellantis +1,89%, in un settore auto che si conferma ben intonato in tutta Europa.

Nella pagina d’oro del giorno anche Telecom +2,2%, sempre altalenante con le varie speculazioni sul futuro della rete in attesa della scadenza del 9 giugno per l’aggiornamento delle offerte.

Sono solo sei le blue chip in calo e tre sono banche, forse innervosite dall’attesa di Moody’s. In fondo al listino c’è Banca Monte Paschi -2,01%, seguita da Unicredit -0,2% e Banca Bpm -0,66%.

Il segno è meno anche per Finecobank -0,4%, Leonardo, -0,75%, Moncler -0,22%.

Fuori dal paniere principale continua la corsa di Italia Independent (+19,57%), passata da circa 0,2 euro a oltre 1 euro nel giro di dieci giorni da quando l’8 maggio ha annunciato l’omologa del tribunale agli accordi di ristrutturazione con i creditori. Il mercato sta scommettendo evidentemente sull’appeal dell’azionista di riferimento e presidente del gruppo, Lapo Elkann, che recentemente ha versato i 12,8 milioni necessari per mantenere in vita il brand, anche se c’è chi osserva che sotto il vestito non c’è niente di industriale.

L’incremento è a due cifre per Digital360, +11,16%, che si avvicina così al prezzo dell’opa finalizzata all’uscita dalla borsa e che è stata annunciata oggi per la seconda parte dell’anno.

Anche Autogrill +3,24% potrebbe dire addio a Piazza Affari. Dufry ha raggiunto infatti l’87% del capitale con l’Opas, che sarà riaperta per cinque giorni dal 26 maggio al primo giugno. In caso di superamento del 90% del capitale ci sarà il sell-out, ricorda Equita.

Bene Fincantieri +1,77%, che ha siglato un contratto col Dipartimento della Difesa Usa da 526 milioni di dollari.

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