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Bce: inflazione troppo alta, tassi aumenteranno ancora. “Incerto l’impatto dei rialzi all’economia reale”

Nel Bollettino Economico la Bce segnala il crollo dei prestiti a famiglie e imprese, ai minimi degli ultimi 20 anni. Il Pil continuerà a crescere anche nel II trimestre

Bce: inflazione troppo alta, tassi aumenteranno ancora. “Incerto l’impatto dei rialzi all’economia reale”

L’inflazione resta ancora troppo alta e, perdipiù, ci sono incertezze relative alla trasmissione dei rialzi dei tassi all’economia reale. Tradotto: la stagione degli aumenti continua. “Le decisioni future del consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finché necessario”. Lo scrive la Bce nel consueto Bollettino economico mensile.

Bce: l’inflazione scende, ma le prospettive continuano ad essere elevate”

Secondo Francoforte, “le prospettive di inflazione continuano a essere troppo elevate da troppo tempo” e dunque “il consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare un livello e una durata della restrizione adeguati”. In particolare, “le decisioni sui tassi di riferimento continueranno a essere basate sulla valutazione del consiglio direttivo circa le prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.

L’inflazione complessiva ha registrato una riduzione negli ultimi mesi – rileva la Bce -, sebbene le pressioni di fondo sui prezzi rimangano intensità”, osserva la Banca Centrale Europea, secondo cui “vi sono ancora significativi rischi al rialzo per le prospettive di inflazione, fra cui le attuali pressioni inflazionistiche accumulatesi, suscettibili di far aumentare nel breve periodo i prezzi al dettaglio piu’ di quanto atteso”.

Bce: i finanziamenti a famiglie e imprese ai minimi degli ultimi 20 anni

Il nìBollettino Bce segnala che le banche hanno registrato un forte calo della domanda di prestiti da parte di imprese e famiglie nel primo trimestre del 2023 E che potrebbe ulteriormente scendere nel secondo trimestre. “Il calo della domanda di prestiti da parte delle imprese – si legge nel bollettino – è stato il più marcato dalla crisi finanziaria mondiale, mentre la contrazione della domanda di prestiti da parte delle famiglie è stata la più elevata dall’avvio dell’indagine nel 2003”. Le banche hanno segnalato che il livello generale dei tassi di interesse è stato il principale fattore alla base della ridotta domanda di prestiti ma che “anche il calo del fabbisogno finanziario per gli investimenti fissi ha avuto un forte effetto frenante sulla domanda di prestiti da parte delle imprese”.

Bce: “Rialzi non ancora trasmessi all’economia reale”

“I passati incrementi dei tassi di interesse si stanno trasmettendo con vigore alle condizioni monetarie e di finanziamento nell’area dell’euro, mentre il ritardo e l’intensità della trasmissione all’economia reale restano incerti”.  Si legge nel bollettino economico della Bce. 

Bce: PIl in rialzo anche nel secondo trimestre

“I dati che finora sono stati resi disponibili segnalano per il secondo trimestre del 2023 la prosecuzione di una crescita positiva, anche se moderata”, fa sapere l’Eurotower che poi spiega: “Il consiglio direttivo osserva andamenti divergenti tra i settori economici. Il settore manifatturiero sta smaltendo gli ordini arretrati, ma le prospettive indicano un peggioramento. Il settore dei servizi sta registrando una crescita più forte, soprattutto a seguito della riapertura delle attività economiche”.

Secondo la Bce “il riacutizzarsi delle tensioni nei mercati finanziari, se dovesse persistere, porrebbe rischi al ribasso per le prospettive di crescita, in quanto potrebbe determinare un inasprimento superiore alle attese delle condizioni creditizie in senso più esteso, ripercuotendosi sul clima di fiducia”. Anche “la guerra russa contro l’Ucraina”, del resto, “continua a rappresentare un significativo rischio al ribasso per l’economia”. 

“Tuttavia – avverte l’Eurotower – il recente riassorbimento dei passati shock avversi dal lato dell’offerta, se perdurasse, potrebbe rafforzare la fiducia e sostenere una crescita più elevata rispetto alle attese correnti”. “Anche la perdurante tenuta del mercato del lavoro, nella misura in cui sostiene il clima di fiducia e la spesa delle famiglie – conclude il Bollettino – potrebbe determinare una crescita maggiore del previsto”.

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