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Borse, banche, Btp e petrolio: soffrono tutti

Un mercoledì in caduta libera per tutte le Borse, ma soprattutto per Piazza affari, che è stata la peggiore con un ribasso che ha sfiorato il 5% – Male le banche, male i Btp, male il petrolio

La legge dei numeri mette a dura prova quel che resta dell’ottimismo dei mercati. Negli Stati Uniti consumi e attività industriale sono ai minimi da 74 anni, ai livelli della Grande Recessione. L’Asia, per la prima volta da 60 anni, fa i conti con la crescita zero o peggio: venerdì i dati del Pil cinese del primo trimestre potrebbero registrare il segno meno: il 2020, nonostante il probabile recupero dei prossimi mesi, si chiuderà al massimo con uno striminzito +1,2%. In questa cornice si inquadrano i tentativi di voltare pagina e così risvegliare gli “animal spirits” dell’economia messi alle corde dall’epidemia.

COREA, IL VOTO PREMIA IL PRESIDENTE MOON

Deboli stamane le Borse asiatiche. Tokyo cede l‘1,3% mentre crescono le critiche sulla gestione soft dell’emergenza da parte di Shinzo Abe. In modesto calo anche il Kospi coreano: le elezioni hanno decretato il trionfo del presidente Moon, premiato per i brillanti risultati nel contenimento dell’epidemia, con largo ricorso alla tecnologia. Ma, complice la crisi dei clienti del made in Korea, il Pil si avvia a chiudere a -1,2%.

In rosso anche i listini cinesi, sostenuti dagli incentivi monetari: Shanghai -0,6%, Hong Kong -0,7%. Si indebolisce lo yuan della Cina, all’indomani del nuovo intervento della Banca centrale a sostegno del sistema economico. La People Bank of China ha ridotto il tasso sui prestiti ad un anno di 20 punti base al 2,95%, il valore più basso da quando è stato introdotto nel settembre 2014. La mossa dovrebbe aprire le porte ad un taglio del tasso di riferimento (LPR) che sarà annunciato il 20 aprile.  

VACILLANO BOFA E CITIGROUP, OGGI I NUMERI SUL LAVORO

I dati sulla produzione industriale e sui consumi negli Stati Uniti in marzo hanno spento l’euforia di Wall Street, alimentata dalla pioggia di quattrini in arrivo dalla Fed e dal Tesoro. Donald Trump spinge per la ripresa in tempi rapidissimi e se la prende con i “nemici”. Nel mirino è finita l’Organizzazione Mondiale della Sanità cui ha tagliato i contributi. “Decisione senza senso” ha replicato Melinda Gates annunciando un contributo extra della Fondazione (250 milioni di dollari) all’Oms.

A Wall Street l’indice S&P500 ha chiuso in ribasso del 2,2%, a 2.750 punti, al di sotto della soglia grafica dei 2.800 punti. Dow Jones -1,86%, Nasdaq -1,44%. Il future anticipa un avvio in calo dello 0,5%.

In forte ribasso Bank of America e Citigroup, entrambe -5% dopo la pubblicazione dei conti. Meglio Goldman Sachs, meno esposta sull’attività di credito e perciò meno bisognosa di nuovi accantonamenti.

Sui mercati potrebbero abbattersi oggi altri numeri negativi: le nuove richieste di sussidio di disoccupazione potrebbero aver toccato i 5,5 milioni, circa un milione in meno dell’incremento della settimana precedente.

Il fondo per le piccole e medie aziende da 350 miliardi di dollari avviato a inizio mese, si è già quasi esaurito e c’è bisogno urgente di stanziare altre risorse per poter accontentare le richieste di assistenza. Ma l’adeguamento è fermo al Congresso: i democratici chiedono che il programma venga impiegato anche per fornire sostegno agli ospedali, i repubblicani si oppongono e la Casa Bianca non sembra in grado di mediare.

IL BRENT SOTTO I 29 DOLLARI, SALGONO LE RISERVE

Prosegue intanto la frana del petrolio: -6,5% al termine della seduta di ieri. Stamane il Brent rimbalza debolmente a 28,10 dollari. Il calo dei consumi sta mettendo a dura prova le capacità di stoccaggio sia in terra che in mare. Le riserve strategiche degli Stati Uniti sono salite la scorsa settimana di 20 milioni di barili, circa sei milioni in più delle previsioni, il consumo di benzina è sceso sui minimi degli ultimi trent’anni.

In forte calo le quotazioni dei titoli Oil. A Piazza Affari Saipem perde l’8,58%, Eni il 6,38%. Tenaris -4,49%. A doppia cifra la discesa di Saras.

EURO SOTTO PRESSIONE, GRANDI MANOVRE SUL VERTICE UE

Secondo giorno di flessione per l’euro, a 1,087 su dollaro. Cresce la tensione sui mercati dell’eurozona in attesa del vertice del giorno 23, concentrato sul nodo del debito del Sud Europa, Italia in testa. La presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen punta sull’utilizzo del bilancio comunitario 2021-2027 come dello strumento per sostenere gli investimenti necessari per la ripartenza dell’economia europea.

La Lombardia ha chiesto al governo di riaprire le attività produttive a partire dal 4 maggio.

PIAZZA AFFARI (-4,8%) LA BORSA PEGGIORE

Ieri le Borse europee hanno vissuto una seduta al ribasso per poi ricevere il colpo di grazia con l’avvio drammatico di Wall Street. Soffre più di tutti Piazza Affari, il listino più fragile. A poco serve il divieto delle vendite allo scoperto: l’indice (-4,78%) è scivolato a 16.719 punti.

In rosso anche il resto dell’Eurozona. Mette la retromarcia Francoforte (-3,91%); perdite simili a Parigi (-3,76%); Madrid -3,79%. Non va meglio a Londra (-3,40%).

LO SPREAD SI ALLARGA A 247

Schizza il rendimento del Btp a 1,86% dopo un massimo a 1,99%, scende quello del Bund a -0,46% (-7 punti base).

Continua così a crescere lo spread fra decennale italiano e tedesco: 238 punti base ma nel corso della seduta si è allargato fino a 247, massimo del 19 marzo (contro 217 della vigilia).  

Lunedì sera il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso le linee guida per le nuove emissioni di debito. È previsto il lancio di un nuovo BTP Italia e di un nuovo BTP non indicizzato rivolto ai piccoli risparmiatori.

ARRIVA ANCHE IL BOND DELLA CDP

Attiva ieri anche la Cdp con un social bond in due tranche a 3 e 7 anni, da 500 milioni ciascuna, con domande per circa 1,9 miliardi.

La Grecia si è aggiunta alla lista di emittenti della zona euro che recentemente hanno lanciato titoli via sindacato, collocando 2 miliardi di euro in un titolo a 7 anni che ha raccolto ordini per quasi 6 miliardi.

BRILLA SOLO DIASORIN, RALLENTA MONCLER

Tutte giù le blue chip di Piazza Affari, dove però spicca la performance di Diasorin (+7%). Il titolo è sostenuto dalla recente presentazione del test sul coronavirus e dai giudizio di Kepler Cheuvreux, che ha confermato il giudizio hold sull’azione, alzando il prezzo obiettivo da 104 a 130 euro.

Segno più anche per Italgas (+0,7%).

Si sgonfia nel corso della seduta Moncler (-1%) dopo aver segnato +4,6% in mattinata. In uno studio sul settore lusso, gli analisti di Jefferies hanno rivisto le proprie attese sui ricavi 2020 da un -19/20% a 90 miliardi euro a un -25% a 75 miliardi. Su Moncler confermano la raccomandazione Buy, con prezzo obiettivo a 38 euro.

BANCHE IN CADUTA LIBERA, LA RECESSIONE COSTA ALMENO 80 MILIARDI

Le note positive del paniere principale finiscono qui. Assieme ai petroliferi, a guidare il ribasso è stato il comparto bancario. La recessione rischia di compromettere il risanamento dei conti degli ultimi anni. Morgan Stanley stima ora che si accumuleranno fino a 60-80 miliardi di euro di crediti deteriorati netti (Npl) in Italia nei prossimi 2-3 anni, segnando un aumento del 40-50% rispetto allo stock attuale.  

 Il titolo più penalizzato è stato Monte Paschi (-7,55%), davanti a Bper (-7,36%), e Ubi (-6,91%). Soffrono anche Unicredit (-6,73%) e Mediobanca (-6,55%), i titoli del settore preferiti da Morgan Stanley che promuove Piazzetta Cuccia a Overweight.

Giornata pessima per il risparmio gestito. In profondo rosso Banca Generali (-8,96%). Sotto anche Banca Mediolanum (-8,32%) e Finecobank (-7,6%). In calo anche Poste Italiane (-8,8%). Ma non si è salvato nessuno, nemmeno Nexi (-8,01%).

GOLDMAN SACHS VEDE -78% PER LE VENDITE DI AUTO

In netta flessione anche gli industriali, a partire da Cnh (-8,5%) e Stm (-7,65%). Fiat Chrysler -5,08%. Goldman Sachs ha ridotto le stime sulle vendite di auto in Europa Occidentale. In particolare, il settore auto resta “sotto intensa pressione per via del Covid-19” e le vendite in Europa Occidentale sono viste ora a -27% nel primo trimestre 2020, mentre nel secondo trimestre è previsto un tonfo del 78%.

In discesa anche Atlantia (-9,2%): Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo da 19,5 a 15,5 euro (rating buy), in seguito al calo delle stime sui volumi di traffico autostradale e aeroportuale nel 2020.

In mezzo a tanti disastri, fa eccezione una pattuglia di mid cap: resistono ai cali Rcs (+3,13%), Inwit (+2,66%), Astaldi (+1,79%) e Ima (+1,67%).

NOTORIOUS (+20%) SBANCA SU NETFLIX

L’oscar di giornata però spetta ad un titolo dell’Aim: Notorious Pictures (+ 20,47%) ha reso noto che il film “Love, Wedding Repeat”, i cui diritti sono stati concessi in esclusiva a livello mondiale a Netflix, ha esordito il 10 aprile in tutto il mondo sulla piattaforma del colosso dello streaming e risulta attualmente al primo posto tra i film più visti a livello globale.

Male Amplifon (-6,62% a 18,35 euro), su cui Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo da 18,5 a 17,8 euro, confermando la raccomandazione hold, dopo aver tagliato nuovamente le stime sui ricavi.

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