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Borse a picco per la nuova caduta cinese, la crisi valutaria degli emerging, il petrolio e la Grecia

Dall’Europa agli Usa le Borse sono tutte in profondo rosso: Piazza Affari ha perso il 2,6% – La nuova caduta dei listini cinesi, le turbolenze valutarie dei Paesi emergenti, il calo continuo del prezzo del petrolio e le dimissioni di Tsipras sono, insieme ai timori sulla crescita, le ragioni della crisi d’agosto dei mercati – Nasdaq scende sotto quota 5mila.

Borse a picco per la nuova caduta cinese, la crisi valutaria degli emerging, il petrolio e la Grecia

In una giornata di passione per tutti i listini europei il Ftse Mib crolla del 2,6% a 22.378 punti, peggiore borsa del Vecchio Continente con lo spread che risale sensibilmente di sei punti base a 124. In forte rosso chiudono comunque anche Parigi -2,06% e Francoforte -2,34% mentre Londra contiene le perdite a -0,56%. La frana è partita dagli emergenti e ha trovato una sponda nella seduta di Wall Street che, depressa anche per alcuni dati macroeconomici sotto le attese, cede terreno con la volatilità in aumento.

Anche la Borsa di Atene ha chiuso la seduta in profondo rosso (-3,5%) appesantita anche dalle indiscrezioni sulle imminenti dimissioni del premier Tsipras e sull’annuncio di elezioni anticipate. Oggi l’Esm ha approvato la prima tranche di aiuti finanziari alla Grecia, per 26 miliardi, e del rimborso di 3,4 mld in scadenza alla Bce.

Negli emergenti i crolli non riguardano solo l’azionario con la Borsa cinese, Shanghai, che ha perso un nuovo -3,45 ma travolgono anche le valute che subiscono i timori del rallentamento cinese e il continuo crollo del petrolio. I cali sono particolarmente accentuati in Russia Kazakhstan dove il petrolio è la principale fonte di entrate per entrambi i Paesi. In Kazakhstan invece la Banca centrale è stata costretta a sganciare la moneta locale, il tenge, dal rapporto fisso con il dollaro e il risultato è stato una svalutazione del 22% nel giro di poche ore, fino a un minimo record di 256,98 tenge per un dollaro.

Il petrolio Wti oggi chiude in recupero dell’1,32% ma scambia ancora sotto i 42 dollari al barile. Il cambio euro dollaro sale dello 0,76% a 1,1205. Oltreoceano il Dow Jones cede l’1,16% e l’S&P500 l’1,17%. Oggi sono stati pubblicati diversi dati macroeconomici. Sopra le attese sono risultate le vendite di case esistenti (+2%) e l’indice manifatturiere della Fed di Philadelphia che è salito a quota 8,3. Hanno invece deluso il superindice dell’economia di luglio (-0,2%) e le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.

A Piazza Affari le vendite colpiscono soprattutto Mediolanum -4,7%, Prysmian -4,6%, Finmeccanica -4,12%, Moncler -4% ed Enel Green Power -4%. Sul Ftse Mib si salvano solo due titoli: Stm +0,53% e Wdf +0,20%.

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