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Borse 25 luglio pomeriggio: l’Europa sceglie la cautela alla vigilia della Fed. Milano si salva con Stm e Poste

Seduta piatta in Europa ancora dominata dalla prudenza in attesa delle decisioni sui tassi di Fed e Bce – Piazza Affari sfiora quota 29 mila, bene Campari – Sale lo spread, recupera il dollaro

Borse 25 luglio pomeriggio: l’Europa sceglie la cautela alla vigilia della Fed. Milano si salva con Stm e Poste

Le Borse europee chiudono la seduta contrastate, dopo avere oscillato più volte attorno alla parità. Gli investitori, con gli occhi puntati sulle prossime mosse delle banche centrali – mentre continuano a piovere dati trimestrali – valutano anche alcuni dati macro: la fiducia delle imprese tedesche, come mostrato dall’indice Ifo, è calata più delle previsioni a luglio.

Prudenza e cautela sono dunque le parole d’ordine, motivo per cui gli indici hanno chiuso perlopiù incolore: sopra la parità Milano (+0,02%) a un soffio da 29.000 punti (a 28.966 punti), Parigi (-0,02%). La peggiore è Madrid (-0,31%) che sconta ancora l’incertezza politica dopo le elezioni di domenica. Positiva Londra (+0,16%), Francoforte (+0,15%) e Amsterdam (+1,07%).

Wall Street poco mossa guarda alle trimestrali e alla Fed

Seduta all’insegna della cautela anche a Wall Street, nel giorno in cui inizia la riunione della Federal Reserve per decidere sui tassi ma anche per le numerose trimestrali dei grandi colossi Usa della tecnologia, quali Alphabet (Google) e Microsoft che arriveranno stasera a mercati chiusi.

Dopo un’apertura contrastata gli indici statunitensi hanno iniziato a registrare forti guadagni: il Dow Jones +0,20% a 35.482 punti. Sulla stessa linea si muove l’S&P-500 (+0,28%) a 4.568 punti. In grande rialzo il Nasdaq 100 (+0,76%).

A ridare linfa ai listini americani la fiducia dei consumatori Usa: aumentata oltre le attese a luglio, raggiungendo il livello più alto da due anni, spinta dal rallentamento dell’inflazione e da un mercato del lavoro solido. L’indice che misura questa fiducia, pubblicato dal Conference Board, si attesta a 117 punti, contro i 110,1 di giugno, contro le attese degli analisti (112 punti). “Nonostante l’aumento dei tassi di interesse, i consumatori sono più ottimisti, probabilmente riflettendo una minore inflazione e un forte mercato del lavoro”, ha affermato il capo economista del Conference Board Dana Peterson.

Fmi alza le stime dell’Italia, meglio di Germania e Francia

Il Fondo Monetario Internazionale, nell’aggiornamento del World Economic Outlook, ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’Italia, la cui performance quest’anno, grazie al rafforzamento dei servizi e del turismo, sarà migliore di quella di Germania, Francia e della media dell’area euro. Il Pil italiano è stato alzato di 0,4 punti percentuali nel 2023 al +1,1%, mentre quello per il 2024 è stato ritoccato al rialzo di 0,1 punti al +0,9%.

L’economia tedesca si contrarrà quest’anno dello 0,3% mentre quella francese crescerà dello 0,8%. La crescita di Eurolandia è prevista quest’anno al +0,9%. 

Secondo il Fondo, “il saldo dei rischi per la crescita globale rimane orientato verso il basso” ma il pericolo numero uno resta sempre lo stesso: l‘inflazione. Quest’ultima potrebbe rimanere elevata e persino aumentare se si verificassero ulteriori shock. A livello globale quest’anno l’inflazione si attesterà al 6,8% dall’8,7% del 2022. Nel 2024 dovrebbe scendere al 5,2%. L’inflazione core è attesa calare “più gradualmente”, scendendo dal 6,5% del 2022 al 6% del 2023 e al 4,7% del 2024. “Le banche centrali nelle economie con elevata e persistente inflazione core dovrebbero continuare a segnalare chiaramente il loro impegno a ridurre” i prezzi: “una politica restrittiva è necessaria fino a quando non ci saranno chiari segnali che l’inflazione core si sta raffreddando”, ha evidenziato il Fmi.

Incolore Piazza Affari, riflettori su Stm e Campari

A Piazza Affari intonazione positiva per Poste Italiane (+1,27%), dopo i conti del secondo trimestre sopra le previsioni, con l’ad Matteo Del Fante che ha parlato di “forte crescita”, anticipando “un futuro brillante”. Mentre seduta negativa per Italgas (-1,03%) e Acea (-1,90%) dopo la diffusione dei risultati del primo semestre 2023: la prima con un utile netto adjusted in crescita del 14,9% e ricavi totali aumentati del 31,7%, con margine operativo lordo a 607 milioni (+18,3%) e utile operativo a 358,8 milioni (+21,2%); la seconda ha riportato un utile netto in calo del 22% rispetto ai 183,02 milioni di euro registrati nel primo semestre 2022, in conseguenza all’incremento degli ammortamenti e degli oneri finanziari; l’utile netto rettificato è stato pari a 144 milioni di euro (+6%). L’Ebitda è cresciuto del 3% a 670 milioni di euro, mentre i ricavi sono diminuiti del 2% a 2.296 milioni di euro. Acea presenterà il nuovo piano industriale “in autunno”, ha annunciato l’amministratore delegato e direttore generale di Acea, Fabrizio Palermo, illustrando i risultati.

Tra le migliori Stmicroelectronics, in attesa dei conti del secondo trimestre, spinta dall’americana Nxp dopo i risultati della trimestrale. Si mettono in luce anche Campari (+1,72%), Banca Generali (+1,62%) e Diasorin (+1,62%).

Maglia nera a Interpump Group (-1,77%). Male anche Prysmian (-1,43%), Telecom Italia (-1,36%) e Recordati (-1,35%).

Seduta da dimenticare anche per Eni, che nonostante gli acquisti in Indonesia, il titolo ha perso lo 0,98%.

Plenitude valutata 10 miliardi da Jefferies

Plenitude è sulla buona strada per raggiungere un ebitda adjusted di oltre 700 milioni di euro quest’anno rispetto ai 670 milioni di euro nel 2022. “In un ambiente difficile, Plenitude lo scorso anno ha raggiunto in anticipo tutti i suoi obiettivi finanziari e operativi, ha dichiarato il ceo Stefano Goberti in un’intervista a Bloomberg.

Eni ha congelato lo sbarco in borsa di Plenitude lo scorso anno a causa delle condizioni di mercato non favorevoli. Sebbene un’Ipo sia ancora possibile quest’anno, è più probabile che avvenga nel 2024, ha dichiarato all’inizio di questo mese l’ad di Eni Claudio Descalzi. Nel frattempo, il gruppo è in trattative con diversi investitori, tra cui la svizzera Energy Infrastructure Partners (EIP), per una potenziale vendita di una quota di minoranza della divisione, secondo indiscrezioni emerse il mese scorso.

“Una vendita causerebbe un ritardo nei tempi dell’Ipo, ma fornirebbe agli investitori una valutazione di riferimento per un modello di business che attualmente non ha rivali quotate pienamente comparabili”, ha scritto Jefferies in un report, calcolando un range tra 8 e 12 miliardi di euro come valore della società. Secondo gli analisti, lo scorporo di Plenitude potrebbe essere seguito da Eni Sustainable Mobility, la società che racchiude le attività nel settore dei biocarburanti. 

Spread in rialzo

Lo spread Btp-Bund chiude a 164 punti base, in frazionale rialzo dai 160 punti del closing precedente. In crescita più significativa il rendimento del BTp decennale benchmark, al 4,06% (contro i 4,02% di ieri).

Petrolio e gas in rialzo, recupera il dollaro

In leggero rialzo i prezzi del petrolio: i future del Wti settembre salgono dello 0,53% a 79,16 dollari al barile, quelli del Brent di pari scadenza dello 0,39% a 83,06 dollari. In aumento anche i prezzi del gas, dove il contratto Ttf di Amsterdam a fine seduta registra una crescita del 7,42% a 32,82 euro al megawattora. Leggermente negativo il cambio euro dollaro, la moneta unica passa di mano a 1,1048, allontanandosi sempre di più dai massimi dell’anno a 1,1275.

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