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Borse 2015, l’Italia cresce il doppio dell’Europa: Piazza Affari +19,5%

Nel corso dell’anno Piazza Affari ha guadagnato il 19,5%, il doppio della media del rialzo delle Borse europee – Oggi però i mercati si aspettano una partenza frenata nel Vecchio continente anche se dalla Cina arrivano buoni segnali – Fca, Saipem e Telecom alla ribalta aspettando il debutto di domani di Poste Italiane – Toyota sorpassa la Volkswagen

Borse 2015, l’Italia cresce il doppio dell’Europa: Piazza Affari +19,5%

La Cina non difenderà “più fino alla morte” l’obiettivo della crescita al 7%. A dirlo è stato il premier Li Kequiang alla vigilia dell’apertura del Plenum del Partito Comunista che da stamane si riunirà per discutere e approvare il piano quinquennale al 2020, il passaggio chiave per capire la direzione di rotta della seconda economia del pianeta. 

Intanto i mercati asiatici reagiscono al rialzo dopo il taglio, il sesto nell’ultimo anno, del tasso di sconto da parte di Pechino. Shanghai sale dello 0,7% circa assieme a Shenzhen (+0,6%). Bene anche Hong Kong (+0,2%) e le Borse dell’emisfero australe.

La Banca centrale cinese è riuscita finora a contenere l’uscita di capitali e, di riflesso, un nuovo calo dello yuan. L’ingresso della moneta cinese nel club delle valute di riserva del Fondo Monetario resta un obiettivo primario per Xi Jingping, deciso ad accelerare la trasformazione dell’economia dal modello industriale ai servizi. 

TOYOYA SORPASSA VOLKSWAGEN. E LANCIA L’AUTO AD IDROGENO

La Borsa più solida stamane è Tokyo (+1,1%) spinta da alcune trimestrali brillanti: Hitachi +7,4%, Panasonic +6,9%. Ma a dare il tono all’economia del Sol Levante è la notizia che Toyota ha strappato nel terzo trimestre il primato mondiale delle vendite a Volkswagen: 6749 milioni di pezzi contro 7,43. Ancor più importante, il gruppo nipponico ha consolidato la sua leadership tecnologica nel mondo a quattro ruote: nasce Mirai (che in giapponese significa futuro) la macchina ad idrogeno, zero emissioni, prestazioni in linea con i motori ibridi. Il costo, per ora, è proibitivo, nell’ordine dei 60 mila euro, e va costruita la rete dei distributori. Ma alla Toyota sono convinti che l’era dei motori tradizionali sia agli sgoccioli: nel 2050 la casa giapponese non produrrà più motori diesel o a benzina.  
I MERCATI SCOMMETTONO SU YELLEN COLOMBA. APPLE DA’ I NUMERI

Solo il 6% degli economisti è convinto che la Fed possa annunciare a sorpresa un rialzo dei tassi mercoledì sera, al termine del meeting del comitato monetario. Ma il comunicato finale del vertice è comunque attesa con ansia: la Banca centrale americana, dopo i toni espansivi dottati da Mario Draghi ed il taglio del tasso di sconto cinese dovrà offrire indicazioni più precise ai mercati: aumento dei tassi a dicembre o nuovo rinvio, dopo aver preso atto che la deflazione è una minaccia sempre più reale? 

Non è questo il solo appuntamento clou della settimana. Venerdì la Bank of Japan deciderà se accodarsi alla guerra contro l’inflazione negativa aumentando gli acquisti di titoli sul mercato. Intanto Wall Street è alle imprese con una nuova ondata di trimestrali vip. Martedì sera, a mercati sera, scenderà in campo Apple, seguita il giorno dopo da Facebook. Il mercato attende anche l’impatto dei conti dei big dell’energia dopo la nuova caduta dei prezzi dell’energia.

MILANO TORNA A CORRERE: +19,5% NEL 2015. OGGI PARTENZA FRENATA

L’Europa riparte dopo una settimana sprint: la frusta di Mario Draghi ha messo a tacere le Cassandre che davano per certo un ottobre negativo per i listini azionari. Sul fronte politico da segnalare il successo del partito conservatore anti Ue alle elezioni polacche. Stamane i futures segnalano una partenza contrastata per il Vecchio Continente: in terreno positivo Parigi, in ribasso Londra e Francoforte. 

Con il rialzo di venerdì (+0,5%), l’indice FtseMib di Piazza Affari è salito nella settimana dell’1,8% portando a +19,5% la performance dall’inizio dell’anno davanti a Parigi +15,23% e Francoforte +10,09%. A Milano le migliori blue chip sono state: Azimut +10%, Telecom Italia +9%, Moncler+ 7%, Enel Green Power +6% e Cnh Industrial +5,7%. In fondo alla classifica Tenaris -6,2%, Banca Pop.Milano -6,1%, Pop.Emilia -3,6%, Fiat Chrysler -2,5% e Saipem -1,6 

L’indice complessivo delle Borse europee, Stoxx600, ha guadagnato nella settimana il 3,9% e la performance da inizio anno è +10%. Avanza anche Wall Street (+2,1%) nonostante l’accumulo di fattore negativi: il rafforzamento del dollaro (l’euro si attestato a 1,10 con l’obiettivo della parità con la valuta Usa a portata di mano) ,il ribasso del rendimento dei Treasury e molte trimestrali in chiaroscuro(con l’eccezione dei colossi del tech). Ma la previsione che la Fed rinvii la stretta sui tassi è per ora sufficiente a sostenere il buonumore. 

DA DOMANI LE ASTE DEL TESORO: IN VISTA NUOVI RECORD

Il rally più significativo della settimana riguarda i Btp: dopo le indicazioni in arrivo da Draghi il rendimento del decennale è sceso a 1,49%, da 1,60% del venerdì precedente. Lo spread con il Bund tedesco è scivolato a 95 punti base, ai minimi dalla primavera scorsa. Intanto i Btp a due anni sono scesi in terreno negativo. 

In questo clima si terranno le aste del Tesoro di fine mese: il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato che offrirà, nell’asta del 27 ottobre, CTZ 24 mesi per 1,75 miliardi di euro. Non si terrà invece l’asta già prevista dei BTp-i. Seguiranno gli appuntamenti CON I Bot a sei mesi (domani) e con i Btp a 5 e a 10 anni.

L’agenzia internazionale Fitch ha confermato il rating dell’Italia a BBB+. Anche l’outlook rimane stabile. Ma, avverte la compagnia, “il debito italiano dovrebbe rimanere sopra il 120% fino alla fine del decennio, lasciando l’Italia altamente esposta a potenziali shock avversi”.

PIAZZA AFFARI PREPARA LA FESTA PER POSTE ITALIANE

Tutto è pronto per il debutto domani in Piazza Affari di Poste Italiane. Il prezzo dell’Ipo è stato fissato a 6,75 euro per azione, a metà della forchetta tra 6 e 7,5 euro. A questi valori la capitalizzazione di Poste ammonta a 8,8 miliardi, mentre la domanda di titoli si è attestata a 3,3 volte l’offerta globale considerando tutto il range ristretto di 6,5-6,75 euro indicato dal consorzio dei collocatori. Il collocamento istituzionale, che riguarda 317,1 milioni di titoli pari al 70% del totale, è stato coperto 3,6 volte mentre la parte rivolta al pubblico indistinto (135,9 milioni di azioni) ha ricevuto un ammontare di ordini pari a 2,85 volte da oltre 330 mila investitori retail.

A favorire un esordio positivo potrebbe contribuire la domanda non soddisfatta da parte di fondi ed investitori istituzionali: è elevata il numero di richieste (oltre 700 milioni di titoli) non soddisfa perché di poco inferiore a 6,75 euro. Ma non va dimenticato che il prezzo finale è rimasto lontano dai massimi. E’ possibile che il lotto minimo per il retail venga ridotto a 250 azioni per richiedente.

SOTTO LA LENTE I CONTI DI SAIPEM, FIAT CHRYSLER, CNH, ENI E STM 

Martedì sarà anche la data chiave per il piano di rilancio di Saipem. L’ad Stefano Cao, dopo il Cda, presenterà a Londra il piano da circa 8 miliardi per la società dei servizi petroliferi che uscirà dall’area di consolidamento di Eni con l’ingresso del Fondo Strategico Italiano. L’intervento sarà suddiviso tra i 4,5-5 miliardi di aumento di capitale e i 3-3,5 miliardi di rifinanziamento. E’ da capire se l’aumento passerà da una cessione di una quota dall’Eni a Fsi oppure se si sceglierà la strada della cessione dei diritti di opzione che spettano al cane a sei zampe alla controllata di Cdp.

Grande attesa per i conti del trimestre di FiatChrysler previsti per giovedì 29: sotto la lente l’ammontare dei debiti ed il trend del sud America. Ma anche l’effetto dei cambi sui risultati e l’andamento positivo dell’Europa. 

TELECOM IN RALLYE. GIOVEDI’ IL VERDETTO UNICREDIT SUL CASO BULGARELLA 

Sotto i riflettori Telecom Italia, il titolo più acquistato nella seduta di venerdì. A spingere le quotazioni il rally di Orange +8% seguito a ruota dalle altre società di tlc. Ma, ancor di più conta il nuovo balzo in avanti nell’azionariato dell’ex incumbent italiano di Vivendi, salita al 20,03%.Da seguire poi la reazione dei mercati al piano Enel per lo sviluppo della banda ultralarga: si ragiona su una o più newco partecipate dal gruppo elettrico, operatori tlc e ed investitori finanziari. Si avvicina la decisione di Unicredit sul “caso Bulgarella” che coinvolge il vicepresidente Fabrizio Palenzona e i due manager Massimiliano Fossati, chief financial officer, e Alessandro Cataldo responsabile dell’investment banking Italia. 

L’audit interno non ha individuato infrazioni al codice interno in merito al piano di rientro di Bulgarella, inquisito per le relazioni con Matteo Messina Denato. Ma resta a carico dell’istituto un pesante danno reputazionale alla vigilia di appuntamenti delicati all’esame del consiglio dell’11 novembre: il raglio dei personale, soprattutto. Di qui la scelta di indire per i prossimi giorni un cda dedicato alla vicenda. Intanto il comitato governance presieduto da Luca Cordero di Montezemolo potrebbe restringere le regole sui rapporti tra i manager e consiglieri.

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