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Borsa, tonfo di Atlantia. Bene Tim sulla rete unica

A metà giornata i listini europei annullano i guadagni della mattinata- Piazza Affari tiene in scia ai petroliferi, Banco Bpm e Bper – Spread di nuovo sopra quota 240

Borsa, tonfo di Atlantia. Bene Tim sulla rete unica

Finale di settimana sull’ottovolante per i listini europei. I rialzi della mattinata evaporano a metà giornata nonostante dagli indici manifatturieri pubblicati in mattinata emerga che, per dirla come il capo economista di Markit, Chris Williamson, “il peggio sembra passato”. L’indice Pmi, costruito sulla base di interviste con i responsabili degli acquisti, sale a 52,1 nel settore servizi, assai più soft il manifatturiero a 47,8.

A Piazza Affari l’indice perde terreno e dopo una mattinata di rialzi, a metà giornata avanza poco sopra la parità (+0,06%), come Parigi e Madrid. Gira in negativo Francoforte -0,18%. Sotto la parità Londra.

Il dollaro si avvia a chiudere una settimana in forte perdita, ai minimi da cinque mesi contro lo yen e in difficoltà nei confronti dell’euro che sale oltre quota 1,13 dopo la svolta ‘dovish’ della Federal Reserve.

Lo spread si contrae a 240 punti. Il Btp tratta a 2,11%, da 2,14% di ieri.

Poco mosso il  Bund a 0,29% (+2 punti base).

Si ridimensiona l’oro dopo aver raggiunto un picco nella notte oltre 1.410 dollari l’oncia. Il metallo giallo tratta a 1.388  dollari l’oncia.

Continua invece il rally del petrolio ,sostenuto dalla tensione negli stretti di Hormuz oltre che dal calo del dollaro  Avanzano i petroliferi: Eni +1,39%. Tenaris +2,4%

A Piazza Affari perdono colpi i titoli delle autostrade: Atlantia -4,48%,  Sias -2,2%. L’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) ha approvano i nuovi sistemi tariffari relativi a numerose convenzioni. Il nuovo sistema tariffario è basato sul metodo del “price cap” con determinazione dell’indicatore di produttività a cadenza quinquennale da applicarsi con decorrenza 1 gennaio 2020. Si riduce l’indice di produttività mentre per quanto riguarda i ritorni sul capitale investito vengono preservati quelli sugli investimenti già effettuati mentre sui nuovi viene concesso un rendimento reale prima delle imposte del 6%. Secondo Reuters Atlantia vuole cedere una quota del 30% di Telepass,la società che gestisce i pagamenti elettronici dei pedaggi autostradali, spuntando un prezzo per il 100% di 2 mld di euro, oltre gli 1,4 miliardi stimati da Equita.

Enel +0,2 % ha confermato di aver sottoscritto con Tim e Cdp un accordo di confidenzialità volto ad avviare un confronto finalizzato a valutare possibili forme di integrazione delle reti in fibra ottica di Tim e Open Fiber, anche attraverso operazioni societarie. L’operazione  potrebbe avvenire in due passaggi: prima l’’acquisto da parte di Tim (+1,5%) del 50% di Open Fiber da Cassa depositi e prestiti e, in un secondo momento, un accordo del gestore di tlc  con Enel sulla parte restante del capitale.

Avanza Fiat Chrysler +0,47% nonostante la notizia che sia stata dimezzata la produzione dei due stabilimenti FCA di Grugliasco e Mirafiori, entrambi dedicati alla produzione di modelli Maserati.

Solidi  i bancari. Unicredit +0,3%. Intesa Sanpaolo -0,2%. Banco Bpm avanza del 1,57%.

Tiene Fincantieri (-0,3%) nonostante il profit warning di Carniva, uno dei suoi principali clienti  che ha abbassato la guidance annuale sull’utile per azione, da 4,35-4,55 a 4,25-4,35 dollari.dopo lo stop alle crociere a Cuba, dai problemi con la nave Vista e le tensioni geopolitiche/macroeconomiche che hanno diminuito le prenotazioni in Europa continentale.

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