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Borsa: realizzi di fine anno a Piazza Affari

Piazza Affari è sotto la parità, nonostante la corsa di Saipem e Nexi, bene anche Atlantia – In rosso le banche, Unipol e Diasorin – Spread ai massimi dai un mese e mezzo, il prezzo del Brent continua a salire

Borsa: realizzi di fine anno a Piazza Affari

S’avvia a chiudere in ribasso la penultima seduta del 2019 di Piazza Affari. Ben più tonici gli altri listini di Eurolandia, sorretti dalle buone chiusure dei mercati Usa e di quelli asiatici. Milano arretra dello 0,35% attorno ai 23.800 punti. Avanzano invece dello 0,3% circa Parigi, Francoforte e Madrid, in linea con l’andamento di Londra

Il Btp è invariato a 1,41% di rendimento, ma lo spread è a 165 punti base, livello che non si vedeva da un mese e mezzo. È in parte l’effetto delle fibrillazioni della maggioranza di governo. Ma ci sono anche le difficoltà del settore bancario. Il Fondo di tutela dei depositi Fidt potrebbe riunirsi il 30 dicembre per approvare un’iniezione di fondi capace di mettere in sicurezza Popolare di Bari.

Il tasso di finanziamento del Bund decennale è di -0,25%. In un’intervista a Les Echos la presidente della Ue Ursula von der Leyen auspica un’estensione dei tempi per un accordo sulle future relazioni con la Gran Bretagna, estendendo i tempi di attuazione della Brexit. “Non si tratta solo di negoziare un accordo di libero scambio ma di numerosi altri argomenti”, sottolinea Von der Leyen. Forte del proprio trionfo alle elezioni anticipate del 12 dicembre, il primo ministro britannico Boris Johnson ha escluso di prolungare la transizione oltre il 31 dicembre e l’ha fatto votare dalla nuova Camera dei comuni.

Massimo da settembre per il petrolio Brent, a 68,2 dollari il barile, in rialzo dello 0,4%. Negli Stati Uniti le scorte di greggio dovrebbero essere scese questa settimana di 1,5 milioni di barili. Oro poco mosso a 1.510 dollari. Le importazioni di oro non monetario della Cina sono rimbalzate in novembre a 45,81 chilogrammi, da 35 chilogrammi di ottobre.

Brilla Saipem +2,65%, che ha annunciato di aver ricevute varie commesse (19 in tutto) in Medio Oriente per un controvalore di 1,7 miliardi di dollari. Eni +0,1%. Nel 2019 il rialzo è del 31%.  

Atlantia +0,71%, ma la minaccia della fin della concessione adombrata dal Milleproroghe pesa anche sulle banche finanziatrici della holding controllata dai Benetton. Ul governo ha confermato l’inserimento nel decreto di una norma che facilita la revoca delle concessioni autostradali e riduce l’indennizzo dovuto dallo Stato. Intesa -1,2%, Unicredit -1,5%. 

Giù anche Banco Bpm -1%. Per effetto della vendita di Sorgenia al fondo F2i, la banca dovrebbe registrare un’ampia plusvalenza.

Continua l’avanzata di Nexi +2,2%. 

Tra le assicurazioni Unipol -2%.

In ribasso Diasorin -1,5%. La tedesca Qiagen ha rinunciato ai progetti di aggregazione e di valorizzazione delle attività attraverso la vendita. Diasorin era salita nelle ultime settimane anche perché si pensava che potesse essere una delle prossime prede. Avanza Recordati +%.

Fuori dal paniere principale:

Cerved +0,3%. La svedese Intrum avrebbe presentato un’offerta da 480 milioni di euro per la divisione che gestisce i crediti in sofferenza.

Mondo Tv sospesa per eccesso di rialzo. 

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