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Borsa, Pirelli e Fca fanno volare Piazza Affari

La possibilità che si riaprano i giochi sulle alleanze dà sprint a Fca ed Exor, il cui balzo è accompagnato da quello di Pirelli, miglior blue chips di Piazza Affari.

Borsa, Pirelli e Fca fanno volare Piazza Affari

Superato lo scoglio dell’avvio della crisi di governo,ed  in attesa di indicazioni da parte dei  banchieri centrali i mercati innescano il turbo. Piazza Affari +1,77% guida la corsa, sostenuta dal rimbalzo delle banche a loro volta galvanizzate dal nuovo calo dello spread (da 203 a 198 punti). 

Il Presidente Sergio Mattarella dà oggi il via a due giornate di consultazioni con i partiti per cercare una risoluzione alla crisi politica italiana e portare alla formazione di un nuovo esecutivo, il sessantasettesimo governo della storia repubblicana, oppure a elezioni anticipate.  

Bene anche gli altri listini europei anche se Donald Trump, in vista del prossimo G7 di Biarritz alza di nuovo il tiro sui dazi per l’auto europea. 

Avanzano Parigi +1,4% , Francoforte +1% e Madrid +0,9%. Stesso rialzo per Londra. Le minacce sull’auto del presidente Usa, che ha tra l’altro cancellato la tappa di Copenhagen perché deluso dal secco no danese a trattare la cessione della Groenlandia, non hanno impedito i forti rialzo del comparto auto: salgono tutte le società a quattro ruote.

L’indice di riferimento del settore segna un rialzo dell’1,7%. Guidano la corsa Fiat Chrysler +3,4%, Pirelli +4%. In rally anche Renault +4%. mentre torna a farsi più concreta l’ipotesi di un’intesa tra Fca e il gruppo francese alla luce dei progressi delle trattative tra la Regie e il partner nipponico Nissan.  

Sul mercato delle obbligazioni, il Btp si apprezza a 1,34% di rendimento, da 1,35% di ieri. Il Bund invece si indebolisce a -0,65% (-3 punti base).  

E’ stato un mezzo flop l’asta tedesca dei Bund a 30 anni senza cedola. Il mercato obbligazionario ha assorbito titoli per soli 869 milioni contro i 2 miliardi offerti. 

Il petrolio WTI guadagna lo 0,4% a 56,4 dollari il barile. Alle 12,00 il Brent guadagna 78 centesimi, ovvero lo 1,30%, a 60,81 dollari al barile. Il greggio Usa scambia in rialzo di 56 centesimi, o dell’1%, a 56,69 dollari al barile. L’American Petroleum Institute prevede che questa settimana le riserve strategiche degli Stati Uniti siano scese di 3,5 milioni di barili. A Milano avanzano del 2% sia Saipem che Tenaris ed  Eni. 

Il calo dello spread stimola la ripresa delle banche che hanno annullato le perdite di ieri:  Ubi Banca +2%. Banco Bpm +1,5%. Unicredit +0,8%. Rimbalzano ache i titoli del gestito: Azimut è in rialzo del 2%, Fineco Bank +3%. 

Su anche le utilities: Enel +1,4%. Italgas +1,5%, Snam +1,2%. Nel Lusso, Moncler +2,5%, Ferragamo +1,5%. Tim +0,7%. Atlantia +1,3%. 

Equita Sim dedica uno studio ai possibili vincenti e perdenti nel caso della formazione di un nuovo governo pd-cinquestelleAtlantia potrebbe subire uno sconto politico. Sotto tiro i tito del gaming i primi a pagare in caso di aumento delle entrate fiscali. In caso di voto anticipato a rischio l’operazione Tim- Open Fiber. 

Perde colpi Mediaset -2%.  I due principali proxy advisors, ISS e Glass Lewis, hanno espresso ieri pareri divergenti sul progetto Media For Europe. ISS critica l’introduzione del voto maggioritario permesso dal diritto olandese, mentre Glass Lewis sembra favorevole, evidenziando il razionale strategico e la validità dell’operazione. Vivendi sarebbe orientata a votare contro l’operazione, ma al momento manca una posizione ufficiale sulla reale intenzione di voto. 

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