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Borsa, per l’Aim un 2015 in crescita. Green e digital fanno il 44% del mercato dedicato alle Pmi

Il listino dedicato alle Pmi chiude il 2015 in crescita: 22 nuove quotazioni per 278 mln di raccolta (+35% sul 2014) – Le società quotate salgono a 72 con 2,9 mld di capitalizzazione – Lambiase (IR Top): “Aim Italia indicatore per misurare l’evoluzione dei settori più strategici del sistema Italia, in particolare l’efficienza energetica e il digitale”

Borsa, per l’Aim un 2015 in crescita. Green e digital fanno il 44% del mercato dedicato alle Pmi

Quando si parla di Ipo, il piccolo Aim batte il grande Mta. Se nel 2015 sono approdate sul listino principale 10 nuove società, sono state 22 le quotazioni  (18 Ipo e 4 ammissioni) sul mercato alternativo dei capitali dedicato alle Pmi. Un dato numericamente in linea con il 2014 ma in crescita a livello di capitali raccolti: 278 milioni, in aumento del 35% rispetto ai 206 milioni del 2014.

Certo, AIM Italia si caratterizza per minori requisiti in fase di ammissione e adempimenti post quotazione. La quotazione è così più facile e meno costosa. Ma si tratta spesso di società che stanno cercando di crescere e che trovano nel mercato dei capitali un’alternativa al credito bancario. Il modello di riferimento è l’Aim inglese che oggi conta 1.049 aziende e una capitalizzazione di 73,76 miliardi di sterline. Numeri ancora lontani alla realtà italiana, che comunque negli ultimi tre anni è cresciuta sensibilmente.

Attualmente le aziende quotate appartenenti all’indice FTSE AIM Italia sono 72 e capitalizzano oltre 2,9 miliardi di euro (+7% sul 2014). La raccolta complessiva di equity è stata di 715 milioni di euro. “Il mercato – rileva Anna Lambiase, ceo e fondatore della società di consulenza IR Top – si conferma per le società di piccola e media dimensione una piattaforma importante per raggiungere nuovi investitori specializzati e per agevolarne il processo di internazionalizzazione. AIM Italia rappresenta, inoltre, un indicatore per misurare l’evoluzione dei settori più strategici del sistema Italia, in particolare l’efficienza energetica e il settore digitale. Negli ultimi 3 anni, AIM Italia è cresciuto significativamente e continua ad essere una componente con un ruolo chiave per la crescita delle PMI”.

Se la tipologia di società quotate è variegata (dall’enogastronomia del Gambero Rosso alle assicurazioni di Assiteca), sono infatti i settori innovativi dell’efficienza energetica e del digital a fare da padroni. Il Green rappresenta il 22% in termini di società, il 21% in termini di raccolta e il 28% in termini di capitalizzazione; il Digital, rappresenta il 20% del mercato in termini di società, il 19% in termini di raccolta e il 16% in termini di capitalizzazione. Tra le ultime società approdate sull’Aim ci sono per esempio DigiTouch che si occupa di digital advertising, Elettra Investimenti (efficienza energetica), Masi Agricola (agribusiness) e Prima Vera (efficienza energetica), nata nata dalla fusione per incorporazione con la SPAC GreenItaly1.

La capitalizzazione maggiore tra le società quotate è registrata da Bio-on (Euro 222 milioni), seguita da LU-VE (Euro 196 milioni) e Rosetti Marino (Euro 139 milioni). Il 44% delle società ha invece una capitalizzazione inferiore a 20 milioni di euro. I risultati economico-finanziari del mercato AIM sono in crescita: il fatturato 2014 registra un incremento medio del 28% (’82% delle società segna un fatturato 2014 inferiore ai 50 milioni; il 34% ha un fatturato inferiore a 10 milioni di euro), mentre l’Ebitda registra un incremento medio del 9%. In crescita anche l’occupazione generata dal sistema Aim: le società offrono lavoro a 12.175 dipendenti con una crescita media del personale pari al +16% nel 2014. Rimane contenuto il flottante che nel 56% è inferiore al 20%. Nelle ultime quotazioni si è però attestato in media al 30%.    

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