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Borsa oggi 1° agosto: una doccia fredda i nuovi super dazi di Trump e l’Europa accusa il colpo. A Milano sprint di Campari

Borsa oggi 1° agosto: i nuovi dazi annunciati da Trump pesano sull’Europa, i listini viaggiano con perdite sostenute. Anche Piazza Affari in rosso nonostante lo sprint di Campari, in netto calo Fineco seguita da Pirelli. Delfin: i soci bocciano la maxi cedola. Oltreoceano trimestrale sopra le attese per Apple

Borsa oggi 1° agosto: una doccia fredda i nuovi super dazi di Trump e l’Europa accusa il colpo. A Milano sprint di Campari

I nuovi dazi annunciati dal presidente Usa, Donald Trump, pesano sulle Borse Europee che aprono con perdite sostenute. Milano cede nonostante lo sprint di Campari, idem Francoforte e Parigi. Contengono invece le perdite Madrid, Amsterdam e Londra.

Non sono sufficienti, dunque, le trimestrali sopra le attese di Amazon e Apple per rassicurare gli investitori, che guardano alle nuove tariffe imposte dal tycoon: variano tra il 15 e il 50% ed entreranno in vigore dal 7 agosto per 70 Paesi (per l’Ue c’è la conferma del 15%). A tutto ciò, si aggiungono i dazi al 35% che colpiranno le merci prodotte in Canada, Paese che non è riuscito a trovare un’intesa con Washington. I riflettori sono puntati anche sul fronte macro, con una serie di dati su Pmi europei e inflazione nell’Ue, mentre negli Usa sono attesi i dati sul mercato del lavoro e sull’andamento dei prezzi.

Borsa oggi: i titoli a Piazza Affari

A Piazza Affari – dove prevalgono le vendite – a tenere banco sono ancora le trimestrali. Proprio in scia ai conti, sul Ftse Mib svetta Campari, che inizialmente non è riuscito a fare prezzo ma che poi ha segnato un rialzo dell’8,7 per cento. Sul fronte opposto, in netto calo Fineco, seguita da Pirelli dopo i conti della vigilia. Debole pure Enel all’indomani della trimestrale.

Cosa fanno euro, bitcoin, petrolio e gas

Sul valutario, l’euro viaggia a 1,1430 dollari (1,1447 ieri in chiusura), con il biglietto verde che tiene nonostante le novità dal punto di vista commerciale. Il cross tra dollaro/yen si attesta invece a 150,50 (150,44), mentre l’euro/yen a 172,04 (da 172,18). -1,3% per il bitcoin che si attesta a 115.003 dollari. Sul fronte energetico, scende il petrolio con il Brent a 71,6 dollari al barile (-1,2%) e il Wti a 69,2 dollari (-0,1%). Giù anche i contratti del gas, a 34,7 euro al megawattora (-1,7%) sul Ttf di Amsterdam.

Borsa: cosa ha fatto Wall Street

La Borsa di New York ha chiuso in ribasso, nonostante i risultati incoraggianti di Meta e Microsoft, in un contesto di attesa in vista dei dazi di Donald Trump. Il Dow Jones Industrial Average ha perso lo 0,74%, l’indice Nasdaq ha chiuso vicino al pareggio (-0,03%) e l’indice più ampio S&P 500 è sceso dello 0,37%.

Apple: profitti oltre le attese ma 1 miliardo di dollari per i dazi

Apple ha registrato risultati trimestrali superiori alle aspettative grazie al forte aumento delle vendite di iPhone con fatturato di 94 miliardi di dollari, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente, e un utile diluito per azione trimestrale di 1,57 dollari, in crescita del 12% rispetto all’anno precedente. L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha dichiarato che i dazi imposti da Donald Trump dovrebbero costare all’azienda 1,1 miliardi di dollari nel trimestre. “Supponendo che le attuali tariffe non cambino per il resto del trimestre e che non ne vengano aggiunte di nuove stimiamo che l’impatto aggraverà i nostri costi di circa 1,1 miliardi di dollari”, ha dichiarato Cook. Questo si aggiungerà ai circa 800 milioni di dollari che i dazi sono costati al gigante della Silicon Valley nel trimestre appena concluso, hanno dichiarato i dirigenti Apple in una conference call con gli analisti.

Asia debole, giù il franco svizzero per i dazi

I listini asiatici segnano una seduta debole anche per i timori legati ai dazi imposti da Donald Trump in tutto il mondo. L’ultimo a farne le spese è la Svizzera con tariffe al 39% dove crolla il franco rispetto al dollaro che intanto si assesta rispetto all’euro dopo la corsa dei giorni scorsi. In giornata gli investitori guardano, dopo la prima tornata di trimestrali dei big tech alcune delle quali deludenti, ai dati del lavoro Usa.

Tokyo ha perso lo 0,7% appesantita dalla revisione della guidance di Tokyo Electron (-18%). Male Seul (-3,88%) dove sono scesi i titoli dell’elettronica come Samsung (-3,5%). A seduta ancora in corso Hong Kong cede lo 0,5%, limitano le perdite gli altri listini cinesi di Shanghai (-0,4%) e Shenzhen (-0,04%).

Delfin: i soci bocciano la maxi cedola

Delfin chiude il 2024 con un nuovo bilancio record, beneficiando della crescita in Borsa delle sue partecipazioni industriali e finanziarie, il cui valore attuale ha ormai superato i 50 miliardi di euro, e dell’incremento del flusso dei dividendi affluiti nelle sue casse. L’assemblea dei soci, rappresentati dagli otto eredi di Leonardo del Vecchio, ha approvato il bilancio, prendendo atto dei risultati positivi della gestione, che ha prodotto il miglior risultato della storia per crescita e plusvalenze.

La distribuzione del dividendo è stata contenuta entro il limite statutario del 10%, segno che tra gli eredi non è stata raggiunta quella larga maggioranza (6 voti su 8) che sarebbe stata necessaria per rivedere, come qualcuno dei figli avrebbe voluto, le restrizioni alla cedola.

Così come non è arrivata alcuna decisione sulla governance: la modifica dello statuto, su cui sono in corso da tre anni ragionamenti, richiede un’unanimità ancora lontana, come dimostra anche lo stallo sulla chiusura della successione del fondatore di Luxottica, oggetto di beneficio di inventario da parte di quattro eredi. Allo stesso modo non sono state prese decisioni in tema di dismissioni, segno che l’idea di una parte degli eredi di dismettere o distribuire le quote finanziarie – considerando intoccabile la sola Essilorluxottica – non ha trovato l’accordo dei figli. Da Delfin, che non ha commentato le indiscrezioni, non è stato fornito alcun numero, anche se – secondo alcuni media – pare certo che siano stati superati abbondantemente quelli già record del 2023, quando la holding aveva incassato dividendi per 890 milioni e il valore delle partecipazioni aveva toccato i 40 miliardi.

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