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Borsa, Nexi: sprint verso l’Ipo di Pasqua

Dopo l’approvazione del cda del progetto di quotazione, Nexi presenta domani i suoi conti e la sua strategia alla comunità finanziaria milanese con l’obiettivo – Consob e Borsa italiana permettendo – di arrivare all’Ipo per Pasqua, che sarà probabilmente la maggiore a Piazza Affari per il 2019 e una delle prime tre in Europa. Bernabè lascia la presidenza a Castelli

Borsa, Nexi: sprint verso l’Ipo di Pasqua

Nexi, la società specializzata in carte di credito e sistemi di pagamento elettronici guidata da Paolo Bertoluzzo, si prepara a sbarcare in Borsa: presumibilmente, dopo il via libera del Cda e in attesa di presentare il progetto venerdì alla comunità finanziaria (e ovviamente del successivo ok da parte di Consob e Borsa Italiana), lo farà in primavera, nel periodo di Pasqua e dunque prima di ritrovarsi nelle possibili turbolenze causate dalle elezioni Europee di maggio. Nexi sarà dunque la più grande Ipo del 2019 per la Borsa di Milano, probabilmente conserverà questo primato fino alla fine dell’anno e altrettanto probabilmente salirà sul podio delle tre maggiori Ipo di tutta Europa nel 2019.

La svolta è arrivata in occasione del Cda che ha anche preso atto dell’uscita di scena del presidente Franco Bernabè, in testa alla lista di Vivendi per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Tim: la carica passa così a Michaela Castelli, presidente di Acea e da dicembre presidente di Sea. Controllata al 93% circa da Mercury Uk Holdco, che racchiude i fondi di private equity Bain Capital, Advent e Clessidra, Nexi è partecipata da una decina di istituti di credito tra cui Banco Bpm, Credito Valtellinese e Popolare di Sondrio, che ne detengono quote superiori all’1%. La quota messa sul mercato, rivolta solo agli investitori istituzionali, sarà del 35% circa, più la greenshoe di cui una parte minoritaria, circa un quarto dell’offerta, sarà in aumento di capitale.

Nexi oggi vale tra 6,5 e 7,5 miliardi (compreso un debito di circa 2,5 miliardi), il che equivale ad un multiplo di 12-15 volte rispetto all’Ebitda, che dovrebbe essere intorno ai 530-540 milioni a fine 2018. I conti saranno comunque presentati alla comunità finanziaria nella giornata di venerdì, insieme alla prima bozza di progetto di quotazione. Gli azionisti venditori stanno mettendo a punto i dettagli dell’Ipo insieme alle cinque banche che agiscono da global coordinator: Banca Imi, Mediobanca, Merrill Lynch, Goldman Sachs e Credit Suisse. Le azioni che arriveranno sul mercato sono proprio quelle attualmente in mano ai fondi di private equity Advent, Bain e Clessidra.

Sull’operazione è intervenuto anche Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, definendo l’Ipo di Nexi come una “bellissima operazione che dovrebbe dare, speriamo, un segnale di grande fiducia per gli investitori che vogliono venire in Italia”. Anche le tempistiche sono state confermate dal manager di Piazza Affari: “Penso sarà verso metà aprile – spiega Jerusalmi –, questa è l’aspettativa. Anche perché credo che l’orientamento degli investitori della società è non aspettare le elezioni europee, per evitare di andare in una situazione di maggiore confusione. Sicuramente avere un’operazione come Nexi mette l’anno in una dimensione diversa”.

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