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Borsa, Milano maglia nera nel giorno della Manovra

A poche del vertice di maggioranza sul Def, l’impennata dello spread fa cadere le banche – Ubi, Unicredit, Intesa e Banco Bpm sono i peggiori titoli del listino – Giù anche Mediobanca nel giorno in cui decade il patto – In controtendenza Ferrari, Unipol, Luxottica e Mediaset – Bene le aste Btp e CctEu

Borsa, Milano maglia nera nel giorno della Manovra

Piazza Affari è il listino peggior d’Europa a poche ore dal vertice di maggioranza sulla manovra. Pesa il ko delle banche di riflesso allo spread Btp/Bund che in mattinata si è portato a ridosso di quota 250 punti base a causa del braccio di ferro all’interno del governo sui saldi di bilancio.

Milano accusa alle 13 un ribasso attorno all’1,12%, indice sopra quota 21.400. Assai più modesti i cali degli altri mercati: Francoforte -0,16%, Parigi attorno a – 0,1%, Madrid -0,5%. Attorno alla parità Londra. Forte rialzo per H&M. Il gigante svedese dell’abbigliamento a prezzo cheap sale di oltre 10 punti dopo i conti: non saranno necessarie altre ristrutturazioni.

Grazie al buon esito dell’asta dei titoli a medio termine, la forbice Btp/Bund si è ristretta a 240 punti. Ma il rendimento del decennale è a un passo dalla soglia del 3%, al 2,97%. Tra la metà di giugno e la metà di settembre  “i differenziali delle obbligazioni sovrane italiane sono cresciuti in un contesto di rinnovate tensioni del mercato e anche i mercati dei titoli di Stato in altri Paesi dell’area dell’euro ne hanno risentito, sebbene con intensità variabile”, ha osservato la Bce nel suo bollettino mensile, pubblicato oggi, aggiungendo che “nel periodo in esame, le condizioni del mercato delle obbligazioni sovrane si sono mantenute volatili” anche se i differenziali di rendimento si sono “mantenuti sostanzialmente invariati rispetto a giugno”. Il rischio di una diffusione di una guerra commerciale, continua il Bollettino, potrebbe ulteriormente pesare sul sentiment della zona euro.

Il Tesoro ha ceduto tutti i 5,2 miliardi di Btp e CctEu messi in offerta, spuntando tassi in calo. Buona la domanda. Il Btp a cinque anni ottobre 2023, venduto per due miliardi di euro, ha visto un rendimento medio del 2,03%, in calo di 40 centesimi dall’asta di fine agosto. Il decennale dicembre 2028, venduto sempre per due miliardi e con un rapporto fra domanda e offerta pari a 1,44, ai massimi da maggio, ha visto un rendimento del 2,90% in calo di 25 punti. Venduto per 1,25 miliardi il Cct indicizzato all’Euribor all’1,77%, con una riduzione di 53 punti base. L’euro scende sotto 1,18 sul dollaro.

Ancora sopra 82 dollari il petrolio Brent. Oggi, dopo anni di polemiche, inizia l’attività di Qudrilla, la prima società britannica che estrarrà shale oil dal suolo inglese.

A Piazza Affari Eni – 0,5%, Saipem –0,04% Giù anche Tenaris -0,7%.

La pressione sullo spread si è diffuso al comparto bancario: Unicredit -2,7%, Intesa Sanpaolo -2,7%, Ubi Banca -3,4%, Banco Bpm -2,6%.

Mediobanca -1,9%. Il socio Vincent Bolloré esce dal patto di sindacato, ma non vende la quota (7,8%). Il patto scende sotto quota 25%, per cui non potrà esserci il rinnovo automatico.


Bper Banca
-2%. Il Sole24Ore scrive che il piano industriale dovrebbe prevedere l’integrazione con Unipol Banca, del gruppo Unipol (+0,7%) Il negoziato, su questo tema e su altri, per esempio il riacquisto delle quote di minoranza del Banco di Sardegna, il negoziato è ancora in corso.

Ancora giù Carige -2,5%. In forte ribasso anche Banca Ifis -6,9%

Segno meno per Atlantia -1,8%, Enel -1%, Stmicroelectronics -2%. Su Mediaset +0,7%, Luxottica (+0,8%) e Ferrari (+0,87%)

Tim-1,6%. Prosegue l’asta per le frequenza relative alla telefonia mobile 5G.

Sale Iren +1,5%. Gli obiettivi del nuovo piano industriale sono superiori alle previsioni. Ebitda pari a 1,03 miliardi di euro nel 2023. Dividendo in crescita, del 20% rispetto al 2018 nel 2019, poi in crescita del 10%, 200 milioni di euro in più sul 2017.

Da segnalare il tonfo di Safilo -12%, dopo aver annunciato il lancio di un aumento di capitale fino ad un massimo di 150 milioni di euro, l’assemblea indetta per approvare l’operazione sarà il 29 ottobre. Il primo socio, Hal, detentore del 41% del capitale, si impegna a far la sua parte ed oltre, è disponibile a prendersi l’inoptato, ma purché il prezzo delle nuove azioni non superi 1,5 euro. Inoltre, la società riceverà un prestito da 150 milioni di euro, da restituire in quatto anni e mezzo.

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