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Borsa, Milano argina l’effetto cedola. Spread sopra 170

Mattinata debole per i listini europei con l’eccezione di Londra. Milano recupera terreno ma sconta il pagamento dei dividendi. In evidenza la scuderia Fca. Le banche rialzano la testa. Il petrolio sostiene Saipem e Prysmian. Dollaro superstar. Non si allenta la pressione sul Btp decennale

Borsa, Milano argina l’effetto cedola. Spread sopra 170

Recupera Piazza Affari, al netto dell’effetto cedole. L’indice segna poco dopo le 13 un ribasso dello 0,40% poco sopra quota 23-300 dopo aver recuperato quasi tutto l’effetto dello stacco dividendo (-1,65% circa) che coinvolge 65 società tra cui 19 su 40 del paniere principale.

Borse europee in moderato rialzo sulla scia del tono positivo delle borse asiatiche. Fanno eccezione Francoforte e Zurigo chiuse per festività. Parigi avanza dello 0,7%, Madrid +0,2%.

I prezzi del petrolio sono in rialzo dopo l’annuncio della tregua sui dazi e l’accordo tra Pechino e Washington per ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti, che allontana lo spettro della guerra commerciale. Il Wti guadagna il 0,56% a 71,77 dollari e il Brent il 0,60% a 78,98 dollari: , la scorsa settimana si è chiusa con un rialzo dell’1,8%, ed è anche stata la sesta settimana consecutiva in positivo.

Depurati dall’effetto cedola, tra i petroliferi, Eni +0,8% stacca una cedola di 0,40 euro. Stamattina Banco Santander ha alzato il target price a 17,60 euro da 15,40 euro. Giudizio Hold invariato. Saipem +1,3%. Seduta brillante per Saras +2%, dividendo pari a 0,12 euro che corrisponde a un “dividend yield” di circa il 6,0%.

Continua, sull’onda dell’accordo sui dazi anche l’ascesa della valuta Usa. Il cross Euro dollaro scende a 1,1725 sui minimi da dicembre. La valuta degli Stati Uniti schiaccia anche l’euro, sceso sui minimi da dicembre dell’anno scorso, a 1,174, anche perché i mercati ricominciano a ragionare sulla possibilità di un dissesto della valuta comunitaria.

Gli effetti della politica italiana si fanno sentire sull’euro e sull’andamento dei titoli di Stato. C’è ancora pressione sul Btp decennale. Il rendimento si è spinto al 2,30%, da 2,22% di venerdì. Il biennale tratta a 0,15%, da 0,07% di venerdì, siamo sui massimi da novembre 2016. Lo spread con il Bund decennale ha toccato 176 punti base, massimo da luglio 2017. Spread con il Bono spagnolo 80 punti base (+3 punti base), massimo dal 2012. Dalla chiusura di martedì scorso, quando sono circolati i primi contenuti del programma di governo, lo spread Btp/Bund si è allargato fino di 45 punti base.

Piazza Affari, al contrario, resta il miglior listino europeo da inizio anno con un rialzo dell’8% circa.

Allunga il passo Fiat Chrysler +3,9%. Gli investitori apprezzano le indiscrezioni sul contenuto del nuovo piano industriale riprese dell’agenzia Bloomberg, Il piano prevede di concentrare in Italia la produzione automotive di fascia alta (nuovi Suv Maserati e Jeep), a maggior valore aggiunto, abbandonando invece la produzione delle utilitarie, a basso valore aggiunto. Quella sulla Panda per esempio verrebbe spostata all’estero. Secondo Banca Imi ( buy, target 24,5 euro) il prossimo primo giugno a Balocco società potrebbe annunciare qualche alleanza strategica con altri gruppi automobilistici o con società industriali oggi attivi nello sviluppo di autovetture a guida autonoma.

Avanza anche Cnh Industrial +2,5% a 11,065 euro, tra le migliori Blue chip di oggi. La concorrente John Deere stima un forme aumento di utili e prezzi di listino: +10% in Usa e Canada, +5% il Sud America. Giova anche la decisione presa dagli Stati Uniti e dalla Cina di interrompere, anche solo temporaneamente, la “guerra dei dazi” dovrebbe incrementare l’export agricolo statunitense verso la Cina. Salgono anche Ferrari +0,8% e Brembo +1,4%.

Tra le banche, Intesa +1,3%, stacca una cedola di 0,203 euro per azione, yield 6,7%. Mediobanca +0,5%. Unicredit +1,3%. Rimbalzano Bper Banca +3,3% e Ubi Banca +2,7%. La svedese Hoist Finance vuole rafforzare la presenza in Italia, lo dice l’amministratore delegato della società specializzata nella gestione dei crediti in sofferenza.

Generali +0,8%. Il titolo stacca un dividendo di 0,85 euro per azione (yield 5,2%).

Nel settore utility, A2A +1,5%, Snam Rete Gas +0,9%, Enel+1,5%. Telecom Italia +0,54%, Mediaset +0,5%, Leonardo +1%.

Nel resto del listino:

Schizza in rialzo Fincantieri +5%.

Ima +1,55%. Nel giro di cinque anni i ricavi potrebbero raddoppiare, principalmente grazie alle acquisizioni, lo dice l’amministratore delegato.

Ansaldo STS +2%. Hitachi è pronta a ricomprare le quote di minoranza: un nuovo successo italiano per Elliott, da due anni impegnato in un duello contro i giapponesi che avevano acquistato l’azienda da Finmeccanica,

Crolla la Lazio – 7,06% dopo aver fallito l’obiettivo dell’ingresso in Champions League.

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