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Borsa, l’Europa rialza la testa. A Milano vola Bpm

I listini ritrovano un po’ di coraggio dopo i tagli dei tassi dell’area australe – Bene obbligazioni e oro – A Piazza Affari cade Unicredit dopo i conti – Nexi invece è vicina al record storico. Avanza Poste. Bene gli industriali

Borsa, l’Europa rialza la testa. A Milano vola Bpm

Le Borse europee prendono coraggio dopo i segnali di calo della tensione sul fronte delle valute. Avanza Piazza Affari (+0,7%), poco sotto quota 20.800 punti. Assai più brillante l‘andamento di Parigi, Madrid e Francoforte, tutte su dell’1,35%.

La Borsa tedesca festeggia così la prospettiva di ripresa dei negoziati sui dazi, esorcizzando la brusca caduta della produzione industriale della Germania (-1,5% a giugno da +0,1% di maggio). A vantaggio del listino gioca anche l’accordo da 3,9 miliardi di dollari nell’industria chimica tedesca tra Bayer e Lanxess per vendere Currenta a Macquarie Infrastructure and Real Assets. I titoli di entrambe reagiscono apprezzandosi del 5,44% e del 4,45%.

Alla City di Londra, poco mossa, il colosso minerario Glencore cede il 2,3% a causa di un crollo del 32% negli utili del primo semestre.

Giova anche la raffica di tagli dei tassi da parte delle banche centrali dell’area australe. La Reserve Bank della Nuova Zelanda ha ridotto a sorpresa il tasso di 50 punti base, all’1%. Il dollaro della Nuova Zelanda cade sui minimi degli ultimi quattro anni, a 1,56 su dollaro statunitense. In linea con le previsioni le altre mosse: la Reserve Bank of India ha portato il costo del denaro a 5,40%, da 5,75%. La Banca della Tailandia ha tagliato di 25 punti base a 1,50%.

Continua la stagione di grazia dell’oro: +0,7% a 1.485 dollari li ’oncia, livello mai più visto dal 2013.

Anche il Bund decennale (-0,57%) tocca un nuovo record. Il Btp decennale rallenta a 1,49% (-2 punti base). A livello globale, i bond a tasso negativo ormai sfiorano i 15.000 miliardi di dollari, se ci mettiamo anche quelli a tasso reale negativo (rendimento che non remunera le attese di inflazione) si arriva a 30.000 miliardi.

Si indebolisce l’euro a 1,118 su dollaro.

Il petrolio WTI tratta a 53,5 dollari il barile, in calo dello 0,1%, ieri ha chiuso in flessione dell’1,3%.

A Piazza Affari tengono banco i risultati del comparto bancario, ora in lievissimo guadagno.

Pesano sul settore i numeri deludenti di Unicredit (-3,22% alle 13), che ha ridotto l’obiettivo sui ricavi per il 2019 facendo riferimento al previsto andamento dei tassi. I minori ricavi sono stati compensati da costi operativi più bassi.

Ad equilibrare il quadro ci pensa la semestrale di Banco Bpm (+6,79%). L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha chiuso il primo semestre 2019 con un utile netto di 593,1 milioni, in forte crescita rispetto ai 352,6 milioni di un anno prima. In calo lo stock di crediti deteriorati netti a 6,2 miliardi con una copertura del 41,9% a fine giugno (dal 43,1% di fine 2018). In seguito ai risultati, HSBC ha alzato la raccomandazione a Buy da Hold, ritoccando il target price a 2,30 euro. Kepler ha migliorato la raccomandazione a Hold da Reduce, nuovo target 1,75 euro.

Nel resto del comparto, Ubi Banca +1%: Cattolica e la francese CNP Assurances stanno per presentare un’offerta vincolante per le attività assicurative. Bper Banca +2%. Allunga Nexi (+2,6%) che si riavvicina al record storico. Poste italiane +2,5%.

Bene gli industriali: Stm +2,3%, Fiat Chrysler +1,4%. Bene anche Prysmian +2%. Tra le utility, Snam +1%.

Fuori dal listino principale, Bio-On (-7%) è sospesa per eccesso di ribasso dopo aver segnato un minimo a 17,60 euro. Saras +1,5%. Erg -1,5%. Safilo +3%.

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