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Borsa, Leonardo ancora sotto tiro. Giù anche Eni e Enel

Si apre in flessione la settimana dei listini europei. Il petrolio in calo penalizza il Cane a Sei Zampe, poco mosso il gruppo elettrico. Poste regge al test delle nomine del Tesoro. L’aumento di Deutsche Bank frena le banche. Tra gli assicurativi salgono Cattolica e Unipol. Avanza Rcs, balzo in avanti di Sole 24 Ore

Borsa, Leonardo ancora sotto tiro. Giù anche Eni e Enel

Avvio di settimana in flessione per le borse europee, in attesa dell’Eurogruppo. Pesa l’esito deludente del G20 del fine settimana. A Milano l’indice Ftse Mib arretra dello 0,5% sotto la barriera dei 20 mila punti. Perdite tra lo 0,1 e lo 0,3% per gli altri listini europei.

L’Eurogruppo odierno discuterà, tra i vari argomenti all’ordine del giorno, anche degli sviluppi registrati dall’ultima riunione di febbraio da Atene e dai creditori in merito al secondo riesame del programma di aggiustamento macroeconomico della Grecia. 

Tassi in calo sul mercato dei titoli di Stato: il Btp decennale rende il 2,35%, dal 2,35% di venerdì; il Bund è scambiato a 0,44% da 0,43%. Lo spread si conferma a 190 punti base. Dollaro in calo nei confronti dell’euro all’1,076, dall’1,073 della chiusura di venerdì. 

Spicca sul listino il netto ribasso di Leonardo (-3,6%): il mercato non gradisce la nomina ad amministratore delegato di un banchiere come Alessandro Profumo, senza esperienza nello specifico settore della Difesa. “È chiaro che la sostituzione di Moretti dopo solo tre anni di lavoro e un piano strategico appena annunciato può confondere il mercato”, commenta Banca Akros. Secondo la Banca, il nuovo Ad rimarrà coerente con quanto fatto finora e potrebbe essere una figura più adatta a gestire uno scenario di consolidamento del settore della difesa in Europa. Kepler ha tagliato il rating a “hold” da “buy” perché il target di 14 euro è stato raggiunto. La nomina del nuovo Ceo, dice in un report, “crea un periodo di incertezza”.

Ripiega anche Poste Italiane (-0,77%), dopo l’uscita di Francesco Caio, sostituito da Matteo del Fante in arrivo da Terna (-0,9%).

Poco mossa Enel (-0,5%) dopo la conferma di Francesco Starace. In calo anche Eni (-0,8%) ma non per la scontata riconferma di Claudio Descalzi, bensì per l’avvio debole del petrolio: Brent a 51,5 dollari (-0,5%). Saipem -0,4%, Tenaris -1,5%.

La seduta dei titoli finanziari è condizionata dall’avvio dell’aumento di capitale di Deutsche Bank (-2,2%). Il Cda ha optato per uno sconto sul tarp del 35%. Unicredit -0,6%, Intesa Banco Bpm -1,1%. Sale Intesa, +0,5%.

Tra le compagnie assicurative spicca il balzo della Cattolica (+6,7%) premiata dal buy di Equita. Il CdA ha proposto la distribuzione di un dividendo da 35 centesimi per azione. Il margine di solvibilità Solvency II del Gruppo è pari a 1,92 volte il minimo regolamentare.

Vivace anche Unipol (+1,9%). Stamattina gli analisti di Barclays hanno alzato il target sul titolo a 3,6 euro dai 3,4 euro precedenti con un giudizio confermato a Equalweight. UnipolSai +1,3%. Debole Generali (-0,8%).

Avanza Rcs media group (+3,5%). Rialzo incredibile del Sole 24 Ore: +17%, a 0,461 euro. Il rialzo di oggi si somma al 7,6% messo a segno venerdì. 

Il gruppo ha pubblicato su internet il Piano Industriale 2017-2020 che prevede un Ebit 2016 negativo per 69 milioni euro, Ebitda -23 milioni, ricavi 284 milioni. Per i prossimi anni il piano indica ricavi a 275 milioni di euro nel 2018 e 295 milioni nel 2020. Con un Ebitda a 2018 milioni a 19 milioni che saliranno a 45 nel 2020. A livello di Ebit il target è di 8 milioni nel 2018 e 34 nel 2020.

È molto difficile che questi numeri abbiano spinto in maniera così robusta il titolo. Forse conta ancora il rumors, tutto da provare, di un interesse di Vivendi. L’ad del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, in un’intervista al Financial Times, ha intanto detto che non c’è nessun accordo in vista su Premium rilanciando le accuse a Mediaset (-0,7%) per la mancata intesa sulla cessione di Premium. Domani nella prima udienza al Tribunale civile di Milano dovrebbero essere fissati i termini delle successive tre udienze. Il processo sarà lungo.

Tra gli industriali scendono Fiat Chrysler (-1,4%) e StM (-0,7%). Nel lusso si mette in luce Tod’s (+1,2%), poco mossi gli altri titoli.

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