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Borsa: Juve e Roma sprofondano, UnipolSai vola

L’uscita dalla Champions fa perdere alla Juve oltre il 7% ma la Roma fa ancora peggio e perde oltre il 30% in vista del delisting – Piazza Affari però regge bene e UnipolSai vola – Banche ok – Oro ai massimi e petrolio in ascesa.

Borsa: Juve e Roma sprofondano, UnipolSai vola

I titoli finanziari e petroliferi sostengono Piazza Affari, che chiude in progresso dello 0,69% (a 19.651 punti) una seduta dai volumi sottili di un agosto, per ora, apparentemente tranquillo. Fuori dal listino principale vanno a picco però i titoli delle società di due importanti squadre di calcio: Juventus -7,13% e Roma, -30,92%. La prima paga lo scotto dell’eliminazione dalla Champions, che si traduce anche in una perdita economica.

La sconfitta ha inoltre provocato l’esonero dell’allenatore Maurizio Sarri, sostituito dall’ex campione bianconero Andrea Pirlo. La seconda non riesce a rialzare la testa dopo l’annuncio del passaggio di proprietà a Dan Friedkein e il possibile delisting del titolo. Il passaggio di controllo da Pallotta a Friedkin avverrà a valori per azione molto bassi e il mercato si aspetta un’opa poco allettante.

Sono positive le altre piazze europee: Madrid è la più tonica, +1,5%, mentre Francoforte è praticamente piatta. In mezzo Londra +0,32% e Parigi +0,41%. Da segnalare che sul Cac 40 EssilorLuxottica perde lo 0,46%. Reuters scrive che il colosso degli occhiali, durante un’udienza presso la corte di Rotterdam, ha sostenuto che GrandVision ha violato gli accordi sospendendo i pagamenti ai proprietari dei negozi e ai fornitori e chiedendo aiuti di Stato, senza chiederne l’approvazione. I comportamenti adottati durante la crisi del coronavirus dunque potrebbero costituire un valido motivo per abbandonare l’acquisizione da 7,2 miliardi di euro della catena olandese di ottica. 

Il clima finanziario è incerto a Wall Street. La Borsa americana, dopo un avvio intonato, ha preso infatti, parzialmente, la via delle vendite e procede contrastata, condizionata dalle tensioni Usa-Cina, che pesano soprattutto sui titoli tecnologici. Al momento il Nasdaq cede lo 0,9%; lo S&P 500 è invariato; il Dow Jones è n progresso dello 0,9%. Preoccupano le tensioni con Pechino in vista dell’incontro al vertice della prossima settimana sugli accordi commerciali.

La Cina ha deciso infatti sanzioni contro 11 cittadini statunitensi, in risposta a quelle di Washington contro 11 funzionari cinesi e inoltre ha fatto arrestare Jimmy Lai, uno degli editori più ricchi e famosi di Hong Kong, per sospetta collusione con agenti stranieri. Gli investitori guardano poi alle prossime mosse dell’amministrazione Trump sulle misure di stimolo all’economia, colpita dalla pandemia del coronavirus. Per il segretario al Tesoro Steven Mnuchin si potrebbe raggiungere un accordo questa settimana, se i democratici si dimostreranno “ragionevoli”.

L’euro è in lieve calo sul dollaro e si muove in area 1,175. Fra le materie prime resta in auge il lingotto. L’oro spot scambia vicino a 2035 dollari l’oncia, mentre il future ottobre 2020 si apprezza quasi dello 0,7% a 2033 dollari l’oncia. Gli acquisti si riversano inoltre sul petrolio, con il contratto Brent ottobre 2020 in rialzo dell’1,55% a 45,09 dollari al barile. L’oro nero si avvantaggia delle previsioni positive sulla domanda da parte  dell’amministratore delegato di Saudi Aramco, Amin Nasser, che si aspetta prezzi in rialzo fino alla fine dell’anno.

L’andamento del petrolio favorisce gli acquisti sui titoli oil di Piazza Affari. Saipem +3,53% ed Eni +2,31% sono fra le migliori dieci blue chip del giorno. Regina del listino è Unipol, +5,01%, ancora in scia alla semestrale e con l’intenzione di distribuire il dividendo sugli utili 2019 e 2020. Kepler ha aumentato il prezzo obiettivo a 2,8 euro da 2,75 precedente. Molto bene anche Unipolsai (+6,98%), con Kepler salita per il prezzo target a 6,35 da 6,15.

Prosegue l’intonazione positiva di Cnh +4,21%. Risale Hera +3,11%. Rialza la testa Banco Bpm +2,75% in un settore bancario complessivamente ben intonato, nonostante il leggero ampliamento delle spread. Il differenziale di rendimento fra decennale italiano e tedesco sale a 144 punti base (+0,94%) e il tasso del Btp scende a +0,92%, meno però di quello del Bund, -0,53%. La febbre del debito resta bassa, anche se la ripresa della crescita del paese desta qualche preoccupazione.

Il superindice calcolato dall’Ocse, che mira ad anticipare le svolte dell’attività a 6-9 mesi, rivela che l’economia dei maggiori paesi industrializzati si va riprendendo dopo lo shock coronavirus, ma anche che l’attività rimane al di sotto dei livelli segnati prima dello scoppio della pandemia. Il forte miglioramento registrato dall’indicatore a giugno, rallenta a giugno. All’interno del G7, l’Italia registra il miglioramento più contenuto a livello mensile e il peggioramento più ampio su base annua.

Tornando all’azionario le vendite oggi penalizzano salute, lusso e tecnologici: Diasorin -3,66%; Amplifon -1,94%; Nexi -1,59%; Stm -1,31%; Ferrari -1,30%. 

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