Condividi

BORSA ITALIANA OGGI – Piazza Affari guida il rimbalzo europeo ma Mps si sgonfia (-33%) dopo l’accordo

La Borsa di Milano è la maglia rosa in Europa anche se, come spesso succede, l’annuncio del via libera all’aumento di capitale del Monte dei Paschi fa crollare il titolo

BORSA ITALIANA OGGI – Piazza Affari guida il rimbalzo europeo ma Mps si sgonfia (-33%) dopo l’accordo

Al termine di una seduta pazza, condizionata dall’inflazione Usa, Piazza Affari è la migliore in Europa e sale dell’1,56% (a 20.785 punti base), grazie alla buona performance di industriali, oil e finanziari. Tra le banche fa eccezione Mps che, dopo il balzo di ieri, lascia sul campo il 33,14%. Lunedì partirà l’aumento di capitale iperdiluitivo da 2,5 miliardi di euro, dopo che la banca è riuscita a ottenere garanzie per la sua intera sottoscrizione. 

Sul fronte politico interno Ignazio la Russa, di Fratelli d’Italia, è il nuovo presidente del Senato, ma è stato eletto senza i voti di Forza Italia. Così, alla prima prova, la maggioranza politica che guida il paese si è già divisa.

Il cambio di passo sui listini europei è avvenuto in ogni caso dopo il passaggio in verde di Wall Street: Francoforte+1,44%, Madrid +1,16%, Parigi +1,04%, Amsterdam +0,29%, Londra +0,37%. 

Oltreoceano, dunque, la campanella ha trillato stonata, ma gli investitori hanno poi cominciato a concentrarsi sull’avvio della stagione delle trimestrali. BlackRock, inizialmente in perdita del 4% circa, guadagna ora l’1,7%% dopo un utile sopra le attese, ma ricavi in calo in misura superiore, mentre Walgreens (+6,18%) è il titolo migliore sul Dow Jones, poiché la catena di farmacie ha registrato ricavi superiori a quelli previsti dagli esperti.

Tra le materie prime è poco mosso il petrolio. Il Brent sale dello 0,4% a 92,8 dollari al barile.

Inflazione Usa oltre le stime, soprattutto il dato meno volatile

A innescare l’ennesima scossa sismica sui mercati è stato il dato sull’inflazione Usa superiore alle stime, con i prezzi al consumo che, a settembre, hanno registrato un incremento annuo dell’8,2%, contro attese di 8,1%. Sembra un piccolo scostamento, ma è soprattutto l’inflazione “core” (al netto di alimentari ed energetici) a preoccupare, un’inflazione che ormai è penetrata nel sistema, la stessa che ha mandato in tilt i mercati il mese scorso e che ha continuato a viaggiare molto forte (+6,6%) a settembre. Il punto è che non si vedono ancora gli effetti della cura avviata dalla Fed per riportare la corsa dei prezzi a livelli ottimali e crescono così le probabilità di un quarto rialzo di 75 punti base alla prossima riunione.

Per il presidente Usa Joe Biden il dato Cpi mostra “alcuni progressi nella lotta contro il caro prezzi, ma c’è ancora del lavoro da fare”.

Anche in Europa la Bce dovrà mettere la museruola all’inflazione. A sollecitare l’accalappiacani è il presidente della banca centrale tedesca Joachim Nagel secondo cui il rialzo dei tassi alla riunione del 27 ottobre dovrà essere “robusto” e sarà necessario ridurre il massiccio portafoglio di obbligazioni nel 2023. In Germania, tra l’altro, l’inflazione a settembre si conferma al 10%, ai massimi da 70 anni.

Effetto inflazione su euro e titoli di Stato

Il dato sull’inflazione Usa ha influito sul cambio euro/dollaro, respingendo la moneta unica in ribasso contro il biglietto verde. Poi i ruoli si sono nuovamente invertiti. Attualmente il cambio è oltre i 97 centesimi (+0,6%). Sul mercato valutario si apprezza nettamente la sterlina, nell’ipotesi di un’ulteriore frenata del governo britannico sul piano fiscale. 

Inoltre, hanno reagito all’inflazione Usa i titoli di Stato. Nella zona euro sono partite le vendite e negli Usa i T-Bond hanno cominciato a registrare prezzi in ribasso e rendimenti in rialzo. Per i titoli britannici invece vale il discorso della sterlina.

Spread stabile; La Russa presidente del Senato senza i voti di Forza Italia

Al traguardo finale lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata è in leggero calo a 243 punti base (-1,35%) e così i tassi: +4,72% per il titolo italiano e +2,29% per il titolo tedesco.

Bankitalia ha rivisto al ribasso le stime di crescita economica per il 2023: il Pil dell’Italia è visto salire dello 0,3% (contro +1,3% stimato prima), ma a quanto pare non si verificherà una recessione. Salgono le previsioni per l’inflazione, all’8,5% quest’anno e al 6,5% il prossimo.

Piazza Affari brilla con Tenaris, Cnh e finanziari

Piazza Affari si apprezza grazie al rimbalzo dei titoli finanziari e alla buona performance di petroliferi e titoli industriali.

In cima al listino è Cnh, +5,69%, insieme ad altri titoli industriali come Iveco +3,22% e Interpump +3,14%.

Bene i titoli oil con Tenaris +4,92; le fa buona compagnia Eni, +2,56%, mentre Saipem perde il 2,47%.

Rimbalzano i titoli del risparmio gestito: Finecobank +4,32%, Banca Mediolanum +3,19%, Azimut +3,05%, Banca Generali +2,79% e sono in progresso le banche a partire da Banco Bpm +3,21%.

Il rosso è profondo per Amplifon -3,86%. Le prese di beneficio colpiscono Campari -2,17% e Moncler -0,88%, con il lusso che resta sempre in ascolto della Cina, dove le restrizioni per il Covid disturbano turismo e shopping.

Scende Ferrari -1,19% e s’indeboliscono le utility.

Commenta