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Borsa in picchiata, banche ko

Bruciato in poche ore il rimbalzo di mercoledì. Il diluvio di vendite sui bancari prosegue in tutta Europa: l’Eurostoxx cede il 6% – A Piazza Affari vengono colpite soprattutto Ubi e Mediobanca – A Parigi sprofonda Société Générale – Il petrolio torna a scendere, mentre l’euro si rafforza. Spread sale a 161 punti

Borsa in picchiata, banche ko

E’ bastata meno di un’ora per azzerare il rimbalzo di ieri. A metà giornata Piazza Affari perde il 4,7%, maglia nera fra le principali Borse europee dietro a Francoforte (-2,2%), Parigi (-3,1%) e Londra (-2%).

L’incertezza torna quindi a regnare sovrana e a penalizzare pesantemente l’azionario, dopo le parole del numero uno della Fed Janet Yellen, che ieri, pur confermando la politica monetaria accomodante, ha sottolineato i rischi per la crescita globale che derivano dalla Cina e dalla bassa inflazione. Lo scivolone di Hong Kong (-3,87%) è un altro fattore che sta pesando sul sentiment degli investitori, in vista della riapertura di Shanghai e Shenzhen lunedì dopo la chiusura di una settimana per il Capodanno cinese.

Le vendite sull’azionario colpiscono soprattutto i bancari, con l’Eurostoxx di settore che cede il 6%. A Piazza Affari crolla Ubi in asta di volatilità a -16,54% dopo i dati. Mediobanca perde il -8,5% malgrado i conti positivi, mentre Banco Popolare crolla del 7,8%. Ancora bersagliata Mps (-7,7%), ma non vengono risparmiate neanche le big: Unicredit -8%, Intesa -5,5%. Ai mercati, evidentemente, non è bastato il decreto sulle banche varato ieri sera dal governo, che, fra l’altro, contiene le norme per la creazione delle nuove bad bank.

Affossati dalle vendite anche Telecom Italia (-5,9%), Generali (-6,6%) e Cnh (-7,5%). Saipem (+0,14%) ferma sui livelli della vigilia nell’ultimo giorno dell’aumento di capitale.

A Parigi, brusco scivolone per Société Générale (-14,5%, a 26,86 euro). La banca francese ha chiuso il 2015 con un utile di 4 miliardi (+49,3%), ma il quarto trimestre è stato inferiore alle attese del mercato. In più, l’istituto non ha confermato il target di un Roe al 10% entro fine anno a causa “dell’aumento delle esigenze di capitale” e della situazione economica e finanziaria.

In questo contesto, il petrolio torna a scendere (Wti a 29,15, in calo dell’1,72%), mentre l’euro si rafforza contro il dollaro ben sopra 1,13, a 1,1329.

Sul mercato del debito, lo spread tra Btp e Bund risale a 161 punti base.

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