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Borsa: il vaccino fa brillare la vecchia economia, Nasdaq arretra

Staffetta in Borsa all’arrivo dei farmaci anti-Covid: tornano in quota i titoli della vecchia economia (dal pharma all’auto, dalle banche alle compagnie aeree) mentre perde smalto l’economia digitale

Borsa: il vaccino fa brillare la vecchia economia, Nasdaq arretra

Anche l’Asia, dopo Wall Street e l’Europa, festeggia la scoperta del vaccino che potrebbe (il condizionale è d’obbligo) liberare il mondo dal Covid-19. Fa in parte eccezione la Cina, frenata dalla caduta dell’inflazione ai minimi da dieci anni. Ma è solo una nuvola, peraltro passeggera, in un cielo già ben disposto per il debutto di Joe Biden alla guida degli Stati Uniti.

ALTRI TRE FARMACI VICINI ALLA META

Il primo vaccino contro il coronavirus, messo a punto da Pfizer e BionTech, ha completato le sperimentazioni sull’uomo. L’amministratore delegato della Pfizer, Albert Bourla, ha annunciato «un’efficacia di oltre il 90%» dopo una sperimentazione condotta su 44 mila persone attraverso il metodo dell’Rna messaggero, che consiste nell’inoculare nel corpo un frammento di Rna artificiale. Entrato nelle nostre cellule, questo gene sintetico ordina loro di produrre la proteina spike, la punta della corona del coronavirus, che è capace di stimolare il sistema immunitario e generare una memoria.

Altri tre candidati vaccini sono vicini alla fine dei test: AstraZeneca con Oxford, (in collaborazione con la Irbm di Pomezia), la biotech americana Moderna e Johnson&Johnson. L’Unione Europea ha prenotato 200 milioni di dosi, già in produzione. All’Italia spetterà quasi certamente il 13,5% del totale della prima tranche. Si tratta di 3,4 milioni di dosi. Trattandosi di un vaccino che ha bisogno di due somministrazioni, significa fornire una copertura a circa 1,7 milioni di persone.

La notizia ha messo le ali ai listini, ma in maniera differente.

BANCHE, AEREI ED ENERGIA AL TOP, AMAZON -5%

Hanno preso il volo ieri i mercati Usa più esposti alla “vecchia” economia: Dow Jones +2,95% (miglior performance dal 5 giugno), S&P 500 +1,17%. Il Nasdaq, in grande fibrillazione fino all’annuncio, arretra dell’1,53%. Il mercato sconta il minor appeal, almeno nell’immediato, dell’economia digitale.

Al contrario, il listino delle piccole imprese, il Russell 2000, avanza del 3,7%.

Netflix lascia sul terreno l’8,5%, Amazon il 5%. Zoom Video, società attiva nei collegamenti a distanza, perde il 17,3%, meno del costruttore di bici Peloton (-20,3%).

In compenso corre il settore energia (+14%) assieme alle banche.

Vanno in orbita le compagnie aeree (+19,4%, Boeing avanza del 13,7%). Carnival, colosso delle crociere, segna in rialzo del 39%.

A TOKYO NIKKEI OLTRE 25 MILA PUNTI, L’INFLAZIONE FRENA SHANGHAI

In Asia la performance più significativa è del giapponese Nikkei, che ha varcato per la prima volta dal 1991 (scoppio della bolla ed inizio della grande recessione) il livello dei 25 mila punti. Il Topix guadagna lo 0,9%.

Il primo ministro Yoshihide Suga ha chiesto ufficialmente al Consiglio dei ministri di elaborare un nuovo piano di stimoli all’economia, il terzo dallo scoppio della pandemia.

L’Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dello 0,7%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde lo 0,2%. Ha deluso il dato sull’inflazione diffuso stanotte, anche se il calo sui minimi degli ultimi undici anni è stato per buona parte provocato dalla caduta del prezzo della carne di maiale, un elemento fondamentale del Pil della Cina.

La miglior Borsa dell’area è quella di Singapore (+2,8%), a causa della forte presenza di società legate agli spostamenti, al turismo, al gioco ed al trasporto aereo, ovvero, tutti i settori perdenti del 2020 per la pandemia.

SALE LO YEN, RIMBALZA LA LIRA TURCA

Lo yen del Giappone, il miglior indicatore dell’avversione al rischio in Asia, si apprezza nei confronti del dollaro: cross a 104,9. La moneta degli Stati Uniti si svaluta nei confronti dello yuan, a 6,60. Euro dollaro a 1,183, in rialzo dello 0,2%, dal -0,5% di ieri.

Si assesta la lira turca, ieri in fortissimo recupero su tutte le controparti.

Il future dell’indice S&P500 stamane è in calo dello 0,5%. Nelle ultime ore si sono raffreddate le aspettative di una transizione fluida dei poteri alla Casa Bianca. Il procuratore generale William Barr ha sollecitato i procuratori federali ad aprire indagini sui possibili brogli elettorali avvenuti negli ultimi giorni.

Petrolio Brent in calo dello 0,7% a 42,4 dollari il barile, dal +7% di ieri. Torna su l’oro, a 1.880 dollari, +0,8%.

VACCINO, IL NEIN DELLA MERKEL A TRUMP

Al netto di possibili colpi di scena, Joe Biden sembra davvero un uomo fortunato. Nemmeno il tempo di superare la soglia della Casa Bianca, a lui per ora vietata dalla rabbia del presidente che continua a rifiutare lo sfratto, ed il presidente centra l’obiettivo invano inseguito da Donald Trump, che il 22 luglio scorso il tycoon aveva offerto alla tedesca BioNTech un miliardo di euro purché i frutti della ricerca fossero riservati agli Usa, suscitando l’aspra protesta di Angela Merkel. E così ci sono contributi tedeschi, ma nessun apporto pubblico americano.  

BARCLAYS: RIMOSSI DUE PERICOLI PER I MERCATI

“Grandi notizie: la scienza europea funziona”, ha twittato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, commentando la notizia del vaccino anti Covid-19 frutto di un’intuizione della tedesca BioNTech sviluppata grazie alla potenza finanziaria e tecnologica del colosso Usa Pfizer. Una combinazione che coincide con l’arrivo alla Casa Bianca di Joseph Biden e la ricostruzione dell’asse Atlantico. Emmanuel Cau, head of European equity strategy di Barclays, commenta: “I progressi decisivi verso un vaccino e il chiaro risultato delle elezioni statunitensi eliminano i due maggiori rischi per i mercati. Di conseguenza, ci aspettiamo che il trading sulla reflazione acquisisca velocità e si allarghi. Una presidenza Biden con un congresso diviso potrebbe portare meno stimoli fiscali, ma dovrebbe tradursi in uno status quo politico, una politica commerciale Usa meno conflittuale e una posizione della Fed più accomodante”.

MILANO RECUPERA QUOTA 20 MILA

Non a caso i mercati europei sono stati i più entusiasti. Milano è tornata ai livelli di luglio, guadagnando il 5,42%, di nuovo oltre la soglia dei 20 mila punti. In sole sei sedute l’indice Ftse Mib ha incamerato circa 2.000 punti base di guadagno (+20% circa), riducendo la perdita da inizio anno a -11,70%.

Al top Parigi (+7,59%). Vola Airbus (+19%). Rialza la testa il turismo ed il settore alberghi. Ma a guidare il rally sono le banche: Bnp Paribas +13,7%, Credit Agricole +18,4%. Francoforte + 5,20%. Sgomma il settore auto: Bmw +6,3% al pari di Volkswagen. Daimler +5,3%.

BREMBO +6,47%, ROLLS ROYCE +44%

A Piazza Affari corre Brembo (+6,47%). Il vicepresidente esecutivo di Brembo Matteo Tiraboschi ha detto di non prevedere una sospensione temporanea degli stabilimenti dei produttori.

Londra + 4,89%. British Airways avanza del 25%, ma il premio tocca a Rolls Royce: +44%.

IL DECENNALE A 0,72%, FUTURA RACCOGLIE 2,5 MILIARDI AL DEBUTTO

Il Btp ha chiuso la seduta in territorio fortemente negativo in linea con i governativi della zona euro, che hanno visto salire i rendimenti su un maggiore appetito per il rischio alimentato dalla notizia dell’efficacia di un vaccino per il Covid-19.

In chiusura lo spread sul Bund sul tratto a 10 anni è a 123 punti base dai 122 in avvio e dai 124 di venerdì.   

Schizzano i rendimenti: il tasso del decennale dicembre 2030 si attesta in area 0,72%, con un massimo a 0,73%, rispetto a 0,59% in avvio e dopo aver chiuso a 0,62% la seduta precedente.

A caratterizzare la seduta è stato anche il lancio del secondo Btp Futura dedicato alla clientela retail, questa volta con una scadenza a 8 anni. Il collocamento andrà avanti fino a venerdì.

Nella prima giornata il titolo ha raccolto ordini per oltre 2,5 miliardi di euro. Lo scorso luglio, in occasione della prima emissione, la domanda a conclusione del primo giorno di collocamento si era fermata sopra quota 2,37 miliardi.

Giuseppe Sersale di Anthilia descrive così una giornata memorabile: “L’azionario ha accelerato violentemente al rialzo, aggiungendo, in particolare in Europa, un progresso spettacolare alla già sensazionale performance della scorsa settimana. Sotto la superficie, però, la rotazione settoriale è selvaggia. I titoli ciclici e value sono letteralmente esplosi. Le banche mostrano progressi a doppia cifra. I servizi trasporti e leisure guadagnano decine di punti percentuali. I difensivi arrancano, mentre gli “stay at home business” cedono, e in alcuni casi (videoconferencing, diagnostica in remoto, alcuni social, home entertainment etc) correggono pesantemente”.

RIALZI A DOPPIA CIFRA PER 6 BLUE CHIP

Sei blue chip, probabile record di sempre, hanno messo a segno un rialzo in doppia cifra. Regina del listino è Leonardo (+16,27%), che recupera con gli interessi il tonfo della settimana scorsa. Seguono Pirelli (+14,22%); Bper (+14,17%); Unicredit (+13,72%); Eni (+12,78%) e Saipem (+12,31%).

Vola Autogrill (+34,3%). Fuori dal paniere principale svetta la Roma (+49,8%), dopo che non è andata in porto l’Opa con obiettivo delisting.

SOFFRE SOLO DIASORIN

La maglia nera spetta a Diasorin (-16,5%). La società di diagnostica, che ha corso con i test anti-Covid e raddoppiato praticamente il valore delle azioni dal 9 di marzo, soffre per la prospettiva di un vaccino efficace in tempi rapidi. Il mercato prezza che i test molecolari, che rappresentano circa il 30% dei ricavi di Diasorin, andranno progressivamente a esaurirsi subito dopo che il siero sarà distribuito su larga scala.

Perdono colpi alcuni beniamini del listino: Inwit-3,9%; Finecobank -2,21% (dopo una trimestrale in linea con le attese); Amplifon -2,52%; Recordati -0,84%.

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