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Borsa chiusura 11 maggio: Piazza Affari la peggiore d’Europa, la zavorrano banche e Iveco

il Ftse Mib salva la soglia psicologica dei 27 mila punti base ma la paura di nuovi fallimenti nelle banche regionali Usa contagia il settore finanziario anche in Europa

Borsa chiusura 11 maggio: Piazza Affari la peggiore d’Europa, la zavorrano banche e Iveco

Mercati europei in altalena oggi, costretti a digerire molte trimestrali, nonché la nuova stretta della Bank of England e i capricci di Wall Street. La chiusura del Vecchio Continente è così contrasta e Piazza Affari è la peggiore, -0,61%, ma preserva la soglia psicologica dei 27mila punti base. A zavorrare il listino sono soprattutto i titoli finanziari, disturbati dal fatto che negli Usa si sono riaccesi i timori sulla tenuta delle banche regionali. Pesa inoltre sul Ftse Mib il crollo di Iveco (-6,01%), che ha pubblicato la trimestrale, ma le utility hanno compensato parzialmente le perdite. Nel resto d’Europa sono in calo Francoforte -0,39% e Londra -0,14%, mentre guadagnano Madrid +0,14%, Parigi +0,28% e Amsterdam +0,38%. Tra le materie prime si muove in ribasso il petrolio, dopo la debole inflazione cinese che tiene viva la paura di un rallentamento economico globale: Il Brent arretra dell’1% e tratta a 75,65 dollari al barile.

Wall Street, vanno giù PacWest e Disney, sale Amazon

Non c’è pace per le banche regionali statunitensi e PacWest registra oggi un nuovo crollo del 20% e oltre, trascinando con sé i titoli di altri istituti di dimensioni comparabili. L’allarme è scattato con la notizia che i depositi nella banca californiana sono scesi del 9,5% nella settimana conclusa il 7 di maggio e peggio ha fatto la rassicurazione che PacWest ha accesso a 15 miliardi di liquidità disponibile. Con gli investitori molto sospettosi sul settore, ogni rassicurazione sembra un sintomo di debolezza piuttosto che una garanzia.

Sulla borsa di New York si fa sentire inoltre il nervosismo sul debito, con la politica che non riesce a trovare la quadra di un accordo, mentre alcune trimestrali di giornata deludono come quella di Walt Disney, che ha mostrato un deciso calo trimestrale del numero di abbonati ai servizi streaming. Brilla però Amazon, +1,3% che sembra destinata a chiudere la sua ottava seduta consecutiva in progresso.

L’inflazione Usa intanto continua a dare segnali di raffreddamento. Dopo i prezzi al consumo di ieri, oggi anche i prezzi alla produzione di aprile sono migliori del previsto: +0,2% mese, contro attese per un +0,3% e +2,3% su aprile 2022 (atteso +2,5%), in rallentamento dal 2,7% di marzo.

Il mercato del lavoro però manda segnali di indebolimento, con le nuove richieste settimanali alla disoccupazione ai massimi da ottobre (+22mila, a 264mila).

Banche centrali in focus, salgono sterlina e dollaro

Un quadro, quello Usa, che in chiave Fed farebbe pensare a una pausa nella traiettoria dei rialzi e persino a un possibile calo dei tassi entro fine anno. Dall’Europa invece i segnali non sono rassicuranti. Stamani la Bank of England ha deciso di aumentare i tassi per la dodicesima volta consecutiva e nella misura attesa di 25 punti base (al 4,5%, massimi da ottobre 2008), tenendosi soprattutto mano libera su eventuali futuri rialzi per contrastare l’inflazione. Un sondaggio della Bce mostra inoltre che a marzo salgono in “modo significativo” le aspettative di inflazione nella zona euro per i prossimi 12 mesi (atteso +5% da +4,6% stimato a febbraio) e le aspettative salgono anche guardando a un arco di tempo di tre anni. Una prospettiva che potrebbe spingere la Bce a continuare con la stretta sui tassi, spiegano gli analisti.

Eppure, guardando al mercato valutario, l’euro s’indebolisce e dollaro e strilla si rafforzano. Il cambio tra moneta unica e biglietto verde è al momento a 1,0918.

Piazza Affari alle prese con le trimestrali

A orientare le scelte di giornata hanno contribuito ovviamente anche i conti aziendali, che si susseguono ininterrottamente in questi giorni. A guidare l’indice delle blue chip è Hera, +3,27% alla prova dei conti nei giorni scorsi, seguita da Interpump +3,04%, Recordati +2,08% e Moncler +1,8%. Bene Nexi +1,76% dopo i numeri dei primi tre mesi. Tra le banche si è mossa in controtendenza Monte Paschi (+1,69%), dopo le perdite delle ultime sedute. Il comparto però è stato nel mirino per gran parte della seduta. Mediobanca perde così il 2,75% ed è in profondo rosso anche Bper -2,23%. Male l’industria con Iveco, Saipem -3,85%, Prysmian -3,83%, Pirelli -2,45%. Realizzi anche su Telecom -2,3%, dopo i guadagni della vigilia.

Spread in ribasso in attesa di Fitch

L’andamento dell’inflazione Usa fa sperare anche il secondario italiano. In attesa che domani Fitch riveda il rating sul debito tricolore (attualmente BBB con outlook stabile) lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata scende a 189 punti base (-0,88%) e i tassi sono in calo rispettivamente al 4,11% e 2,22%.

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