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Borsa: banche venete, traguardo più vicino. Stm recupera

A metà giornata Piazza Affari è in terreno positivo con i fari accesi sulle banche dopo le dichiarazioni del Tesoro – Ripartono i titoli tecnologici in Europa dopo i timori di bolla del giorno precedente – Luxottica e Fca in grande evidenza, balzo di Ovs sulle indiscrezioni di un interesse di Italmobiliare, che smentisce – Btp tutti assegnati in asta, tassi in calo

La fumata bianca per le banche venete è vicina, assicura il ministro Per Carlo Padoan. Piazza Affari prende atto e accelera: l’indice Ftse Mib avanza dell’1%, poco sopra 21.100 punti. Si sono placate le vendite sull’hi tech, favorendo il rimbalzo anche degli altri listini del Vecchio Continente: Parigi e Francoforte avanzano di mezzo punto percentuale, Madrid +0,6%. A Londra l’indice Footsie segna +0,1%.

C’è cautela sul mercato in attesa delle riunioni di politica monetaria della settimana. Domani sera saranno annunciate le decisioni della Fed sui tassi. Giovedì anche la Bank of England annuncerà la sua decisione sul costo del denaro e avrà inizio il meeting della Banca del Giappone, che avrà termine venerdì. Il cambio euro/dollaro è poco mosso, a 1,12. La sterlina continua a zoppicare sulla scia delle incertezze politiche determinate dall’esito elettorale: vale 1,2688/90 dollari, da 1,2655 della chiusura di ieri.

Sul mercato obbligazionario, questa mattina il Tesoro ha fatto il pieno all’asta Btp a medio e lungo termine, registrando tassi d’interesse in netto calo. Collocato l’importo massimo di 5,5 miliardi di euro per i due Btp. Nel dettaglio, sul triennale il rendimento è sceso allo 0,15% rispetto allo 0,37% dell’asta precedente mentre sulla scadenza a sette anni il rendimento è calato di 30 punti base, all’1,35%. Per la scadenza più breve la domanda ha superato gli 4,1 miliardi, con un rapporto di copertura all’1,37, mentre sul settennale sono stati richiesti 3,77 miliardi di euro, con bid to cover a 1,51.

Petrolio in lieve rialzo: il Brent è scambiato a 48,4 dollari al barile, in crescita dello 0,3%. Eni +1,1%: dopo due mesi di stop i giacimenti in Val d’Agri potrebbero tornare attivi entro una settimana. Saipem +0,8%. Trevi (+2%) rimbalza dopo aver segnato nuovi minimi dal 2004.

Ad accendere l’attenzione sulle banche è stata una nota del ministro dell’Economia: “La soluzione è ormai prossima – si legge a proposito delle banche venete – e che le interlocuzioni con le istituzioni europee sono incoraggianti. Il ministro ribadisce che la soluzione non contemplerà alcuna forma di bail in e che obbligazionisti senior e depositanti saranno in ogni caso pienamente garantiti”.

Oggi si riunisce il cda di Vicenza e domani è previsto quello di Veneto Banca. Mercoledì scade anche un bond senior retail di Veneto banca da 100 milioni la cui gestione potrebbe sollevare problemi legali.

Il governo punta su una ricapitalizzazione precauzionale ma cerca di convincere la Dg Comp a ridurre la richiesta addizionale di 1,2 miliardi e al tempo stesso di coinvolgere le altre banche italiane, in testa Unicredit e Intesa SP, per accollarsi un nuovo contributo privato di capitale.

In rialzo i titoli del settore: Unicredit +1,5%, Intesa +0,5%, Banco Bpm +1,6%, Ubi +3,2%. Continua la crisi di Carige (-3%): si sono dimessi i consiglieri Claudio Calabi, Alberto Mocchi, Maurizia Squinzi. Causa delle dimissioni è la mancata condivisione di motivazioni e modalità che hanno condotto il Cda ad approvare la sfiducia all’ad Guido Bastianini. 

Fra le assicurazioni, Generali +1,3%, Unipol +0,8%.

In grande evidenza alcune blue chip. Luxottica +2,2%, dopo l’upgrade di Morgan Stanley a Overweight, dalla precedente raccomandazione Equal Weight. Il target price è stato alzato a 65 euro da 50 euro. 

Stm rimbalza del 2,5% a 14,27 euro, dopo il -9% di ieri. Nel corso della notte la pressione delle vendite sui titoli dell’high tech si è allentata, stamattina sono le società del settore ad alimentare il rialzo dei mercati azionari dell’Asia.

Fiat Chrysler + 2,51 a 10 euro. In una nota sul comparto auto europeo gli analisti di Goldman Sachs hanno confermato il titolo nella loro Conviction List Buy. Gli analisti americani stimano una crescita dell’ebit del 55% per il gruppo entro il 2018 e si aspettano che Fca “generi il 50% circa della sua capitalizzazione in free cash”.

Telecom Italia +0,5%, Mediaset -0,5% ed Enel +0,2%. Tra le mid/small caps, Ovs +4% grazie alle voci secondo cui Italmobiliare, piena di liquidità dopo la vendita di Italcementi, potrebbe prendere il controllo della società. Italmobiliare al momento non ha all’esame nessuna operazione riguardante Ovs. La holding dei Pesenti ha però fatto sapere che “al momento nessuna operazione riguardante Ovs è all’attenzione degli organi della società”.

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