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Borsa, auto alla riscossa con Cina e fine Dieselgate

Torna l’ottimismo sul settore grazie al clima distensivo sui dazi Usa -Cina e alle buone notizie in arrivo da Pechino. Per Fca vi è anche l’effetto positivo del patteggiamento ormai vicino con il Dipartimento di Giustizia americano sulla vicenda Dieselgate

Borsa, auto alla riscossa con Cina e fine Dieselgate

Le azioni Fca sono in testa al FtseMib con rialzi che superano il 3% alle 11:26 di mercoledì mattina, a fronte di un mercato che cresce dell’1,2%. Il balzo in avanti riguarda anche Brembo e contagia l’intero comparto automotive. Cosa sta succedendo? Dopo le penalizzazioni subite nei mesi scorsi per la guerra dei dazi, sono le buone notizie in arrivo dalla Cina ad avere rianimato il settore. E, per quanto riguarda Fca, vi è anche  l’avanzamento in chiave positiva della controversia americana per il Dieselgate.

Il comparto automotive è il migliore in tutta Europa con l’Eurostoxx di settore che avanza del 2,45%. A Milano Brembo sale del 3,65%, Ferrari del 2,9%, Cnh Industrial del 2,97%. Le auto tedesche beneficiano anche del dato migliore delle attese sul surplus commerciale: Volkswagen sale del 2,67%, Daimler del 2,35% e Bmw dell’1,87%. A Parigi Renault avanza dell’1,5% mentre Peugeot sale del 2,32%.

L’ottimismo sul comparto auto è dunque tornato dopo che il settore è stato uno dei più colpiti nel 2018. Anche oggi, mercoledì 9 gennaio, sono in corso i colloqui Usa-Cina in cui le tariffe sul settore auto sono uno dei punti chiave. Il colosso asiatico già da dicembre aveva annunciato di voler mettere sul piatto delle trattative con gli Usa una riduzione delle tariffe sulle auto americane importate (tariffe che erano state fissate al 25%) e così dal primo gennaio i dazi sono stati tagliati, proprio come segnale distensivo in vista dei colloqui. Le vendite di auto in Cina sono calate per sei mesi consecutivi fino al novembre scorso. Ora, il Governo ha detto di voler agevolare l’acquisto delle auto private nel Paese e questo costituisce una spinta per il settore.

Venendo poi a Fca, l’effetto positivo della distensione Usa-Cina si somma alle notizie in arrivo dagli Stati Uniti: si avvicina il patteggiamento con il Dipartimento di Giustizia in merito alle accuse mosse dall’Epa (L’agenzia americana per l’Ambiente) per non aver comunicato l’esistenza di un software installato nei motori diesel di 104mila veicoli venduti negli Usa (Jeep Grand Cherokee e Dodge Ram 1500 prodotti nel periodo 2014-16), che avrebbe causato un aumento delle emissioni NOx in determinate situazioni. L’accordo sul Dieselgate potrebbe essere annunciato in settimana, riportano gli analisti di Equita citati da Radiocor e dovrebbe prevedere significative sanzioni sia pecuniarie che provvedimenti per compensare le emissioni in eccesso. “Nella nostra SOTP (Sum-of-the-Parts valuation) includiamo una sanzione one-off di 0,8 mld di euro”. Intanto, in Italia Fca Bank (50% Italia – 50% Credit Agricole), insieme ad altri produttori di auto, e’ stata condannata dall’antitrust con una multa da 178 milioni. “Il pro-quota di Fca vale circa 6 centesimi per azione”, scrive Equita.

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