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Borsa: a Milano brilla Telecom Italia, boom di Moncler

Le azioni di Telecom salgono di oltre il 4% dopo che Blackrock ha comunicato di detenere una quota pari al 7,783% delle azioni con diritto di voto di Telecom Italia più uno 0,006% di Adr – Moncler in avvio di contrattazioni balza del 40% dopo un’Ipo che ha raccolto una domanda pari a 27 volte l’offerta – Dati positivi dagli indici Pmi dell’Eurozona.

Borsa: a Milano brilla Telecom Italia, boom di Moncler

Lunedì mattina sotto i riflettori per Piazza Affari grazie a Moncler e Telecom Italia. Il Ftse Mib sale dello 0,9%, spinto dal titolo delle tlc, che sale di oltre il 4% dopo che Blackrock ha comunicato di detenere una quota pari al 7,783% delle azioni con diritto di voto di Telecom Italia più uno 0,006% di Adr per un totale pari al 7,789%. Il fondo precisa quindi di non aver superato la soglia rilevante del 10% essendo il resto legato al convertendo. Così ha risposto ai quesiti Consob, prima dell’apertura delle contrattazioni, il colosso dell’asset management. 

In parallelo, Telecom ha detto di non aver ricevuto da Blackrock comunicazioni relative all’aumento della quota, comunicata dal fondo alla Sec. Dalla notifica alla Sec (ma non alla Consob) era emerso che il fondo Usa aveva raddoppiato, il 29 novembre, la propria partecipazione in Telecom, consolidando così, con una quota superiore al 10% la propria posizione di secondo azionista dietro a Telco. In realtà, spiega la nota della società Usa, questo dato comprende anche l’investimento nel convertendo, i cui si deve tener conto nella normativa Usa (e, pare, non in quella italiana).Ora gli occhi del mercato guardano all’assemblea di venerdì.

In evidenza dietro a Telecom sul Ftse Mib anche Banco Popolare (+1,81%), Cnh (+1,79%), Unicredit (+1,69%), Bpm (+1,41%) che si prepara all’assemblea di sabato per il rinnovo degli organi della banca. In luce anche Mps (+1,39%), mentre il Tesoro sta cercando di capire come disinnescare la mina dello scontro vertici-Fondazione entro l’assemblea del 27 sull’aumento di capitale.

Sul resto del listino l’attenzione è su Moncler, che non delude le attese e in avvio di contrattazioni balza del 40% teorico a 14,65%. Dopo un’Ipo che ha raccolto una domanda 27 volte l’offerta il gruppo dei piumini non riesce a fare prezzo al debutto sull’Mta già al prezzo più alto della forchetta, 10,2 euro. 

“I più bei nomi della moda italiana sono nostri soci”, ha commentato il numero uno Remo Ruffini, a margine della cerimonia di quotazione di Moncler. Ruffini ha spiegato che la ripartizione delle azioni è stata effettuata dalle banche ma “distribuendo i titoli in tutto il mondo: un terzo sono andati a investitori europei, un terzo a investitori asiatici e un terzo a investitori statunitensi”. 

Secondo fonti prossime all’operazione di collocamento di Moncler hanno sottoscritto le azioni la famiglia Ferragamo, la famiglia Zegna, la famiglia Loro Piana, Renzo Rosso patron della Diesel e anche il francese Bernard Arnault, il numero uno del colosso mondiale della moda Lvmh. Si sono poi aggiudicati azioni Moncler tutti i fondi sovrani del mondo: dal fondo della Cina a quello di Singapore, fino al fondo di Abu Dhabi e del Qatar.

Lunedì mattina in rialzo anche per le altre Borse europee in attesa di capire cosa deciderà la Fed nella riunione del prossimo 17-18 dicembre: Parigi +0,48%, Francoforte +0,5%, Londra +0,24%. Nell’Eurozona l’indice Pmi manifatturiero è salito a 52,1, secondo i dati Eurostat diffusi questa mattina, battendo le attese ferme a 51,8 punti. Sempre mercoledì a Bruxelles, i ministri finanziari cercheranno di raggiungere un accordo sul sistema di risoluzione, il nodo più delicato dell’Unione bancaria.

Tokyo ha chiuso in ribasso dell’1,63% in attesa della Fed nonostante l’indice giapponese Tankan sulla fiducia delle grandi imprese a dicembre sia salito di 16 punti, al livello più alto in sei anni dal dicembre 2007. In Italia, ha comunicato l’Istat, la bilancia commerciale ha registrato un surplus di 4,070 miliardi a ottobre e di 23,712 miliardi in dieci mesi: le esportazioni sono salite dello 0,8% su anno e scese dello 0,5% su mese, mentre le importazioni sono scese del 4,3% su anno e del 2,6% su mese.

In fondo al Ftse Mib figurano Wdf -1,6%, Autogrill -1,35%, Stm -1,21%, Pirelli -0,81%, Mediolanum -0,5%. Yoox poco mossa -0,07 nel giorno del suo arrivo sul FtseMib.

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