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Borsa 30 ottobre chiusura: Mediobanca infiamma Piazza Affari dove però crolla Stm. Spread a quota 190

La linea di continuità in Mediobanca personificata dall’Ad Alberto Nagel e approvata dall’assemblea di sabato premia il titolo in Borsa – Tutto il contrario per Stm, che oggi è il peggior titolo del Ftse Mib

Borsa 30 ottobre chiusura: Mediobanca infiamma  Piazza Affari dove però crolla Stm. Spread a quota 190

Un timido ottimismo si è manifestato oggi sui mercati finanziari, alimentato dall’idea che le cose in Medio Oriente stiano andando, per ora, meno peggio del previsto, mentre la Federal Reserve, mercoledì, per la seconda volta di seguito, non dovrebbe alzare i tassi d’interesse, anche se i future indicano una probabilità del 50% che nemmeno li abbasserà prima di giugno 2024. Oggi intanto è cominciata la due giorni della Banca centrale del Giappone e il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato mondiali potrebbe mettere ulteriormente alla prova la politica ultra accomodante nipponica. Giovedì è atteso il responso della BoE, che non dovrebbe toccare il costo del denaro.

Europa positiva, cauta Piazza Affari 

La chiusura, per i listini europei, è in frazionale rialzo, mentre Wall Street si muove in progresso con maggior convinzione grazie alle mega cap (Alphabet +1,7%, Meta +2,4%) nelle prime ore di scambi, con gli investitori che guardano con attenzione anche ai molti risultati trimestrali in uscita in questo periodo. Il clou a New York sarà giovedì con i conti di Apple (+1,14%).

Piazza Affari si apprezza dello 0,19% a 27.339 punti base, guidata da Mediobanca, +3,46, dopo che sabato la lista del cda uscente ha prevalso su quella presentata da Delfin. Pesa sul listino invece il tonfo di Stmicroelectronics -6,02%, allarmata dalle previsioni peggiori delle attese della rivale On Semiconductor (-19% a Wall Street). Alla vigilia dei conti arretra anche Stellantis, -1,6%, nonostante l’accordo raggiunto sabato con i sindacati negli Usa e oggi in Canada sul nuovo contratto di lavoro.

Nel resto d’Europa Francoforte sale dello 0,17%, Parigi +0,42%, Londra +0,47%, Madrid +1,12. Piatta Amsterdam -0,04%.

Rallenta l’inflazione tedesca

I mercati europei hanno guardato oggi anche all’andamento dell’inflazione tedesca, scesa in ottobre al 3%, mentre i prezzi al consumo, armonizzati per il confronto con gli altri paesi dell’Unione europea, sono aumentati del 4,3% su base annua a settembre. In Spagna l’inflazione è rimasta invece stabile al 3,5%.

Domani usciranno i dati della zona euro, di Italia e Francia.

Infine, il pil tedesco del terzo trimestre è stato negativo (-0,1%), ma migliore delle stime (-0,2%).

Arretrano dollaro e petrolio

La prudente propensione al rischio penalizza il dollaro e l’euro tratta in rialzo contro il biglietto verde muovendosi intorno a 1,06.

Prese di profitto stanno tingendo di rosso anche sull’oro, che non si allontana però di molto da quota 2000 dollari l’oncia.

Il più negativo è il petrolio: il future Brent gennaio 2024 perde quasi il 3%, trattando a 86,6 dollari al barile; il greggio texano, consegna dicembre 2023 cede il 3,4% per un prezzo di 82,61 dollari al barile.

Piazza Affari in progresso con titoli dell’energia e banche

A tenere a galla il Ftse Mib hanno contribuito oggi gli acquisti sui titoli energetici e sulle banche.

Tra i migliori del listino c’è Saipem, +3,17%, ma sono in evidenza anche Enel +2,28%, Prysmian +1,63%, Hera +1,5%. Cede lo 0,94% invece Eni.

Le banche sono positive a partire da Mediobanca, seguita da Mps +2,8% e Unicredit +1,78%. Bene anche Intesa +1,01%, che ha firmato un accordo per rilevare la rumena First Bank dal fondo di investimento privato statunitense J.C. Flowers & Co, rafforzando la propria presenza nel Centro-est Europa.

Nella top 10 del giorno figurano inoltre Leonardo +2,35%, Campari +2,11% e Pirelli +1,43%.

Tra le blue chip in ribasso ci sono Cnh -1,21% e Interpump -0,79%, mentre Amplifon -1,47% chiude una seduta in altalena, nel giorno della trimestrale.

Fuori dal paniere principale spicca il rialzo di Fincantieri +5,76%; brilla anche Piaggio, +1,14%, che ha visto un utile in crescita del 21% nel corso di nove mesi. 

Spread e tassi in ribasso

Archivia una seduta soddisfacente la carta italiana, confortata dalla conferma del rating sul debito sovrano da parte dell’agenzia Dbrs – BBB (high) con trend stabile – anche grazie al Pnrr e alle decisioni prudenti della manovra. La prossima settimana si pronunceranno Fitch (BBB) e la temutissima Moody’s (Baa3).

Per restare ai dati giornata lo spread tra decennale italiano e tedesco si è ristretto oggi a 190 punti base (-3,04%) e i rendimenti sono calati rispettivamente a +4,73% e +2,83%. 

Oltreoceano le cose non vanno altrettanto bene per i T-Bond, i prezzi scendono e i rendimenti salgono (il tasso del Treasury decennale è in questo momento in rialzo al 4,903%). A mettere sotto pressione i titoli a stelle e strisce, più che le scelte di politica monetaria della Fed, è probabilmente l’attesa che, mercoledì, il Tesoro sveli il suo piano trimestrale di vendita di obbligazioni, un annuncio che potrebbe determinare se i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni avranno lo slancio per continuare a salire dopo aver toccato il massimo degli ultimi 16 anni la scorsa settimana.

Nell’agenda macroeconomia oggi era in calendario l’indice manifatturiero della Fed di Dallas, che ha registrato il suo 18esimo mese in contrazione, toccando in ottobre i -19,2 punti.

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